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Diz Giu. totali
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300) Dizion. 1° Ed. .
DI GIU
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pag.262



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Esempio: Dan. Inf. c. 5. Di quà, di là, di sù, di giù gli mena.
301) Dizion. 1° Ed. .
DI GRADO
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pag.262



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Esempio: Vit. Plut. biasimavano il Poeta, li suoi dettati, ma Alessandro l'ascoltava di grado.
302) Dizion. 1° Ed. .
DI LEGGIERE
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pag.262



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Esempio: Dan. Purg. 11. Nostra virtù, che di leggier s'adona.


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Esempio: Bocc. n. 16. 14. Per avventura potrebbono di leggiere impedimento ricevere.
303) Dizion. 1° Ed. .
DI PESO
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pag.271



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Esempio: Bocc. nov. 79. 36. Poscia presala di peso, credo ch'io la portassi presso a una balestrata.


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Definiz: posto avverbialm. con sospendimento: metaf. dal pesar della stadéra: pigliare un di peso. Lat. aliquem. sublimem rapere.
304) Dizion. 1° Ed. .
DI PIANO
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pag.271



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Esempio: Dan. Inf. c. 22. Denar si tolse, e lasciógli di piano, Sì come e' dice.
305) Dizion. 1° Ed. .
DI PIATTO
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pag.271



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Definiz: L'usiamo anche, per, di nascosto: onde star di piatto.


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Esempio: Franco Sacch. E dalle una buona di piatto.


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Esempio: Morg. Ma con battaglio non dava di piatto.


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Esempio: Ber. Orl. Che si menasser le spade di piatto.


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Definiz: posto avverbialm. s'accompagna co' verbi DARE, e MENARE, onde: Dar di piatto, Menar di piatto, vale percuotere, o tirar colpo, col pian dell'arme. Vedi Fl. 33.
306) Dizion. 1° Ed. .
DI PIGLIO
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pag.271



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Definiz: posto avverbialm. sempre s'accompagna col verbo DARE. Dar di piglio, che vale pigliare, e dinota un non so che di prestezza, e di violenza. Lat. arripere.


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Esempio: Rim. ant. Aut. incer. canz. 7. Vede allegro dar di piglio.


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Esempio: Dan. Inf. c. 12. Ei son tiranni, Che dier nel sangue, e nell'aver di piglio.


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Esempio: Passav. Prol. Conviene, che sieno molto accorti a dar di piglio, e fortemente tenere alcuna tavola, o legno della rotta nave.
307) Dizion. 1° Ed. .
DI POCO
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pag.271



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Esempio: Dan. Inf. c. 9. Di poco era di me la carne nuda, Ch'ella mi fece entrar.


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Esempio: G. V. 12. 8. 15. E i più furono de' grandi, che di nuovo erano stati rubelli, rimessi in Firenze di poco


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Esempio: Bocc. n. 20. 4. E di poco fallò, che egli, quella una, non fece tavola.


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Esempio: G. V. 9. 119. 2. Fu sconfitto, e atterrato, e fedito, e di poco scampo la vita.
308) Dizion. 1° Ed. .
DI POI
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pag.271



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Esempio: G. V. 11. 30. 1. Avendo la lega di Lombardia, ec. molto afflitta la Città di Parma, dipoi, ch'ebbono il castello di Colornio.
309) Dizion. 1° Ed. .
DI PRESENTE
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pag.271



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Esempio: Bocc. n. 1. 17. E farebbe, che di presente gli sarebbe apportato.


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Esempio: Cr. 9. 17. 1. Se non si soccorre di presente, subitamente morrà il cavallo.


4) id: 7d692aa32a164d9383d18bf7c57b611d)
Esempio: E Bocc. nov. 84. 4. Venne questa cosa sentita al Fortarrigo, il qual di presente fu all'Angiolieri, ec.
310) Dizion. 1° Ed. .
DI PRESSO
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pag.271



2) id: b8bd949de72845399532f9c3bd2214dd)
Esempio: Vit. San. G. Bat. Aspettavano fermamente di presso il Salvatore Qui pare, che vaglia in breve. Lat. brevi, non multo post.


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Esempio: Dan. Inf. c. 12. Lo mio Maestro disse: la risposta Farem noi a Chirón costa di presso [cioè da presso]. Lat. cominus.
311) Dizion. 1° Ed. .
DI PRIMA
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pag.271



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Esempio: Dan. Purg. 14. Allo splendore assai più che di prima.


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Esempio: G. V. 10. 170. tit. come di prima il Re Giovanni di Buemme passò in Italia [cioè la prima volta]. Lat. primitus.


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Esempio: G. V. 12. 75. 1. E sommosse tutto 'l suo reame, ed i suo' amici, per raunar gente maggiore, che di prima.
312) Dizion. 1° Ed. .
DI QUANTO
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pag.271



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Esempio: Sen. Pist. Ma aguale conviene, che i guernimenti, di tanto sieno più forti, di quanto più forza sono le cose che ci assaliscono.
313) Dizion. 1° Ed. .
DI QUETO
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pag.271



2) id: b53145a5d56b42c0bbea5e09da3f18fe)
Esempio: G. V. 6. 19. 4. Federigo, che di queto si credeva entrare in Roma.
314) Dizion. 1° Ed. .
DI QUI
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pag.271



2) id: e62b5f42653e460d86481c39809e9326)
Esempio: Bocc. n. 39. 7. Donna, io ho avuto da lui, ch'egli non ci può esser di qui domane.
315) Dizion. 1° Ed. .
DI RADO
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pag.271



2) id: 63410ad75e42461e8c41c523974a256c)
Esempio: Bocc. n. 30. Alcuna volta le soddisfacea, ma si era di rado, che ec.


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Esempio: Dan. Inf. c. 9. Questa quistion fec'io, e que' di rado, incontra mi rispose.


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Esempio: M. V. 8. 24. I grandi, e potenti cittadini, ec. vi tornavano di rado.


5) id: e80b8321d7c24b3b973d46e4637ad06e)
Esempio: G. V. 12. 8. 12. Con cittadini avea di rado consigli, e poco gli prezzava.
316) Dizion. 1° Ed. .
DI BANDO
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pag.259



2) id: 8584dc4e8e124dbd85cb95226e787e9f)
Esempio: Tav. rit. noi non vogliam la vostra vettovaglia di bando, anzi vi vogliamo donare del nostro argento.
317) Dizion. 1° Ed. .
DI BISOGNO
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pag.259



2) id: 8f3defe7c9b44f33a6ea91266172f122)
Esempio: Cr. 12. 12. Del mese di Dicembre, ec. E si posson far le corbe de' vimini, le ceste, le gabbie, molti altri arnesi, e stovigli di bisogno.
318) Dizion. 1° Ed. .
DI BOTTO
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pag.259



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Definiz: posto avverbialm. di colpo, immantinente, di subito. Lat. statim, illicò.


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Esempio: E Bocc. nov. 76. 8. E vederemo di botto, chi l'ha avuto.


4) id: ee19889339f841d1b139cbabd6500103)
Esempio: G. V. 8. 78. 8. Mise di botto in isconfitta i Fiamminghi.


5) id: e78af7ca871e44f696156a5490ef24be)
Esempio: Boc. n. 79. 19. E votene dire una: e di botto incominciò a cantare.


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Esempio: Dan. Inf. c. 22. Non altramenti l'anitra di botto, Quando 'l falcon s'appressa, giù s'attuffa.
319) Dizion. 1° Ed. .
DI BRIGATA
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pag.259



2) id: 88552e0f6f6e4cc6a083c65cc3854e53)
Esempio: Bocc. nov. 15. 16. Ve ne potreste tutti andar di brigata.


3) id: 65a144db7d904fb5b70d04a52cd56953)
Esempio: Bocc. Urb. tutti di brigata presono la via, verso il Campidoglio.


4) id: f68ec56e6ef04e73b52e30ff14792d17)
Esempio: Petr. huom. Illust. E quegli, ch'erano congiunti a quegli, cominciarono guerra di brigata [cioè unitamente]