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Diz Giu. totali
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19190 32 19222 occorrenze
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1) Dizion. 1° Ed. .
CALOGNA
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pag.143



1) id: 4bdafd754591430ab2d6ea2c7bcab2f3)
Esempio: Pist. Cic. a Quinto. Quella acerbissima calógna, cioè falsa accusazione.
2) Dizion. 1° Ed. .
IMPRUDENZIA
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pag.423



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Esempio: Tull. lett. a Quin. Volendo resistere alla imprudenza d'alcuni mercatanti.
3) Dizion. 1° Ed. .
SCONVENEVOLEZZA
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pag.770



1) id: d4b17924ecdf4602985068e8f2c858bb)
Esempio: Pist. Cic. a Quin. La loro avarizia, e le loro sconvenevolezze.


2) id: 36b120ca0e9f4c6dbff8dc6ad7fcf67f)
Esempio: Lab. num. 321. Vuo' tu per ciò, per la sua sconvenevolezza consumarti? Ella, a buona ragione, ha più da rammaricarsi che non hai tu, perciocchè della sua sconvenevolezza ella perdè, dove tu ne guadagni [cioè d'aver mancato a quel che conveniva]
4) Dizion. 1° Ed. .
SFRENAMENTO
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pag.795



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Esempio: Pist. Cic. a Quin. Dov'è infinita licenzia, cioè sfrenamento degli huomini.
5) Dizion. 1° Ed. .
ROZZO
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pag.738



1) id: d29306e160bb47b480dd75bef831c62d)
Esempio: Tull. Lett. a Quinto. Essendo tu rozzo, e nuovo nel reggimento.


2) id: 089e5066aa4a453db1067b94610893df)
Definiz: ¶ Diciamo tela rozza, a tela non curata, ne imbiancata.
6) Dizion. 1° Ed. .
SUSURRARE.
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pag.869



1) id: 3fb28069516743db9d01ca3404a377fb)
Esempio: Cic. Pist. a Quinto. Per cagione di guadagnare non si possa susurrare, o pispigliare.
7) Dizion. 1° Ed. .
QUINTO.
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pag.671



2) id: 4c4bb1c435d84c428ed7401e5fd05526)
Esempio: Petr. Son. 24. Nel quinto giro non abitrebb'ella.


3) id: 1b42a9a99b47487a8a5bc7cc224cb106)
Definiz: ¶ Per una delle parti del quinto. Latin. quinta pars.


4) id: 712c73fb1a4a428ca901f15ba00d7d61)
Esempio: E Dan. Par. 27. Sì come dieci da mezzo, e da quinto.
8) Dizion. 1° Ed. .
RAGGRINZARE.
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pag.679



1) id: feeb2ec4d2b54d50b586a7e0c8dec8ff)
Esempio: Pist. Cic. a Quinto. Imprima ti priego di questo, che tu non raggrinzi, ne allassi nell'animo tuo.
9) Dizion. 1° Ed. .
GRACIDATORE
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pag.397



1) id: d20a95c6f1f447b1a782529c7aa9a971)
Esempio: Sen. Pist. Danno materia a' borbottatori, e a' gracidatori.


2) id: 0cca19075d334614a90a3dd0bc5df942)
Esempio: E Sen. Pist. altrove. E già sia cosa, ch'elli non sia gracidatore, ne Berlingatore.
10) Dizion. 1° Ed. .
FRATELLESCO
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pag.365



1) id: b517bf181f2d4fcc90021072376bdbc7)
Esempio: Pist. Cic. a Quinto. Egli si forzi di mostrar verso noi amor fratellesco, ec. con questi fratelleschi, parlo teco.
11) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 0e459e76838b48308a0ad20c8f211017)
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime, e però udiamo noi ne' fanciulli, mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni, appo i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come, A LUI, alcuna con meno, come A' MIEI, alcuna volta quasi due, AA, AH RIBALDO.
12) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: c5cbe32e2fd84e3990c0787dc0a6e5f3)
Esempio: Boc. n. 33. 12. Gl'incominciò a rincrescere.


3) id: 64bd23df505e4379899b3079f103da2e)
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A RINCRESCERE, A LUI, A ME, raddoppiano, in pronunziando, la consonante, e di due dizioni, dalla scrittura distinte, la pronunzia, confondendole, ne fa una: ARRINCRESCERE, ALLUI, AMME. Così dagli antichi, la cui ortografia non era molto distinta, si truova tal'ora scritto.


4) id: f6847a0fac954d329cc6688fa701a69d)
Esempio: Dan. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui se più ti piace.
13) Dizion. 1° Ed. .
A'
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pag.1



2) id: e09db5b6a3ec4f9d8c53d449a53fff94)
Esempio: Boc. n. 32. 21. Queste donne il dissero a' mariti, ec. Ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne a gli orecchi.


3) id: 1d49cf2344d44c0593da04ee87831e72)
Esempio: Amm. ant. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.


4) id: 9dd2b096f748492897544b9caaaf9156)
Definiz: pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o ALLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, ilqual s'affige con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pone in quella vece l'A con l'articolo gli, come AGLI AMORI, A GLI ERRORI, AGLI STIMOLI. gr. τοῖς.


5) id: e921ac77fd534b93bff75b3c0b684618)
Esempio: E Amm. ant. altrove. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che con la lingua si tace.
14) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 061ce88529e04f5d9b782323570b1535)
Esempio: Amm. ant. Pronto a udire, tardo a parlare.


3) id: 7488349bf50749918708d2953aa5d420)
Esempio: E Bocc. nov. 32. 2. Di notte se ne fuggirono a Rodi.


4) id: 02caaa5db3f148fca95140a3498539b9)
Esempio: Amm. ant. L'animo nostro si dee chiamare ogni dì a rendere la ragione.


5) id: b11f8c533cf94681ad5d589693586764)
Esempio: Bocc. n. 31. 2. Fù preso da due, e segretamente a Tancredi menato.


6) id: 156a34164cbc4ec99cbe2a69d154b120)
Esempio: Nov. ant. 14. 1. Fece una legge, che, chi andasse a moglie altrui, dovesse perdere gli occhi.


7) id: faa59858714a4ea9af3bfae20de2ed3d)
Esempio: Nov. ant. 65. 2. Un cavalier del Re, passando per quella via, ristette a udire la contenzion di questi due ciechi.
15) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 70085ba9e3b94f64923bc3405da49f1b)
Esempio: Nov. ant. 46. 3. E a voi non sarebbe onore, che 'l vostro legnaggio andasse a povertade.


3) id: 8b6f01669fcb47189e318b35c4f4df86)
Esempio: E N. ant. proem. n. 2. Avranno luogo a prode, e a piacer di coloro, che non sanno.


4) id: 202dfee7ad974385aae8f7ae48920bf5)
Esempio: Petr. canz. 34. 6. E vinta a terra caggia la bugía.


5) id: f179487456be4d55b016ef04a4c1b2d4)
Esempio: Dan. Inf. 22. Fermò le piante a terra, ed in un punto.


6) id: de6e13856a914fb38f68e0989113266a)
Esempio: Bocc. nov. 26. 9. Trovai, con la donna mia, in casa, una femmina a stretto consiglio.


7) id: ab9ef64d8a854bfd913984df27f7c7a9)
Esempio: E N. ant. nov. 75. 2. Gli dovesse donare un paio di calze a staffetta, sanza pedúli.


8) id: 8f7e30ff0419440d8d3b2e0961e1521e)
Esempio: G. V. 8. 32. 3. E la tavola ritonda si fece a guisa, e maniera délla antica tavola.


9) id: bf1ce9f3da7b46e3a26b8f187bacbbda)
Esempio: E Dan. Purg. 28. Come si volge, con le piante strette, A terra, ed intra se, donna, che balli.
16) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: c273bc8e67004810bc9be5e7a20f99ee)
Esempio: N. ant. 47. Addomando io, ec. che le posessioni de' miei figliuoli sieno a mia signoría.
17) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 60c584c2e00f499abc3be9686823f291)
Esempio: E Dan. Par. cant. 12. E moto a moto, e canto a canto colse. Qui potrebbe anche esser segno del terzo caso.


3) id: 142630ec8b414855b45f9865be3ab238)
Esempio: Dan. Par. 1. E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto.


4) id: cc4c9fed3dc9421881f620e32b6c504b)
Esempio: Boc. n. 29. 11. E, montato a cavallo, non nel suo contado se n'andò, ma, ec.
18) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 346d618d9a6c4590a2558afacb9a68c9)
Esempio: E Bocc. nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata, più tosto, che a te.


3) id: 7bd3e1f52eb84963a699827728891e6b)
Esempio: G. V. 5. 3. 2. E gittóglisi a' piedi a misericordia [cioè per muover misericordia, o, per ottener misericordia]


4) id: baf963faa8aa4589830573562fc49192)
Esempio: E Dan. Purg. cant. 22. Fece l'huom buono a bene.


5) id: 8143fc7bf93c490cb4c0d24b34a0e29d)
Esempio: Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?


6) id: 5a96beadce6f4458908baa068bf5b11d)
Esempio: Dan. Purg. 29. E, quanto a mio avviso, Dieci passi distavan que' di fuori.


7) id: 28e21980e1874b149328cafcaebfb62a)
Esempio: Bocc. n. 54. 3. E sì gli mandò dicendo, che a cena l'arrostisse, e governassela bene.


8) id: e911baa3690b4584b697fec2d5baa03e)
Esempio: E Bocc. nov. 76. 16. Tu avevi quinci sù una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.


9) id: 92f6e6f44c0c4699a65365d61402be4a)
Esempio: E Bocc. nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte, a veder se tu dì il vero.


10) id: 4505605605cd45d4a99e4bc539248be2)
Esempio: E Bocc. nov. 15. 25. Io non so a che io mi tengo, che io non vengo laggiù, ec.


11) id: c6ce3216ca634a7993dfc8f513eb5baa)
Esempio: E Dan. Inf. c. 7. Che permutasse a tempo li ben vani [cioè per qualche tempo] Lat. aliquantisper, aliquandiu.


12) id: 2a6c890999134e68a9e26a4e1fb10556)
Esempio: E Bocc. nov. 79. 37. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere se la brigata si rallegrerrà.


13) id: a10ba50dbbcb41b2b4bf9f31fe9bd340)
Esempio: N. ant. 78. 1. E quegli, a baldanza del Signore, il battéo villanamente [cioè per rigoglio, che gli dava il Signore]
19) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: e54c67c1d8624e42b222de4f106f22b3)
Esempio: Bocc. n. 43. 7. Esso non àrdiva a tornare addietro [cioè di tornare]


3) id: 90c23b51ce7d475c906a49c73868c19b)
Esempio: Bocc. n. 29. 15. In abito di peregrini, ben forniti a danari, e care gioie.
20) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 44fcd69b8ca148cda7fe137bcd7db445)
Esempio: G. V. 11. 129. 1. Avendo, ec. a mano il trattato, con M. Mastin della Scala, di comperar da lui la città di Lucca.