Lessicografia della Crusca in rete

Volume 1 - Dizionario 1° Ed.
20) Dizion. 1° Ed. .
MIETERE
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pag.529

MIETERE.
Definiz: Segar le biade. Lat. metere.
Esempio: Annot. Vang. Guatate agli uccelli del Cielo, i quali non seminano, e non mietono.
Esempio: Dan. Purg. 14. Di mia semenza cotal paglia mieto.
Definiz: ¶ Per metaf. tagliare, tor via.
Esempio: Mor. S. Greg. La quale si può dire, che sia mietuta, o vero tagliata, da' perversi predicatori.
Esempio: Petr. Son. 226. Vera donna, ed a cui di nulla cale, Se non d'onor, che sovr'ogni altra mieti.

21) Dizion. 1° Ed. .
MIETITORE
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MIETITORE.
Definiz: Che miete.
Esempio: Mor. S. Greg. Dirà alli suo' mietitori: cogliete il loglio, e fatene fascetti per ardere.
Esempio: Dial. S. Greg. M. I mietitori sono gli angeli, e le zenzanie gli peccatori.
Esempio: Annot. Vang. Adunque pregate il Signor del campo, che metta i mietitori nel campo suo.

22) Dizion. 1° Ed. .
MIETITURA
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MIETITURA.
Definiz: Il mietere. Lat. messura, messis.
Esempio: Annot. Vang. Ma lasciate l'uno, e l'altro crescere infino al tempo della ricolta, e della mietitúra.
Esempio: Pallad. Le semente, che vegnono in tre mesi a mietitúra.
Esempio: Cr. 12. 6. 12. In questo tempo si può seminare il miglio, e 'l panico, e farsi primieramente la mietitúra dell'orzo, poi, presso alla fine, si compie la mietitúra del grano, ec. Anche di questo mese si dee fare la mietitúra de' legumi.
Definiz: Diciamo anche MIETITURA per lo tempo del mietere.

23) Dizion. 1° Ed. .
MIGA
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MIGA.
Definiz: Mica.
Esempio: Bocc. n. 18. 37. Erasi il Conte levato, non miga a guisa di padre.
Esempio: E lab. n. 299. Avendo riguardo a quello, che io detto t'ho, non miga a quello, che tu, per gli tuoi studj, non potevi sapere.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 27. Voi non apparaste miga l'a bi ci, in su la mela, ma in sul mellone.

24) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIACCIO
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MIGLIACCIO.
Definiz: Spezie di vivanda simile alla torta. Da alcuni è detto in latino tyrotarichus. τυροτάριχος. benchè questo sia spezie di esso.
Esempio: Bocc. Conclus. n. 8. Chi ha a fare il migliaccio, o la torta, lascile stare.
Esempio: Lab. n. 191. Le lasagne maritate, le frittellette sambucate, e i migliacci bianchi.
Esempio: Morg. Che mangiando il migliaccio l'un si cosse.

25) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIAIO
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MIGLIAIO.
Definiz: nome numerale di somma, che arriva al numero di mille, e al plurale termina in aia, come, centinaia, paia, e simili. Lat. mille, chilias, adis.
Esempio: Dan. Par. 29. Vedrai, che 'n sua migliaia, Determinato numero si cela.
Esempio: E Dan. par. 23. Vid'io sopra migliaia di lucerne.
Esempio: Boc. n. 28. 21. Non c'è egli più persona, che noi due? Si: a migliaia.
Esempio: Lab. n. 148. Mirabil cosa, che in tante migliaia d'anni, quante trascorse sono, ec.
Esempio: Vegez. E chiamasi la compagnía del migliaio.
Definiz: ¶ Per miglio, spazio di passi.
Esempio: G. V. 4. 32. 1. Il migliaio si è mille passini, e 'l passino s'intende tre braccia.
Definiz: A migliaia, posto avverbialm. quantità innumerabile. Lat. innumera.
Esempio: Bocc. Introd. n. 21. Standosi nelle lor vicinanze, a migliaia, per giorno, infermavano.
Definiz: Dicesi anche, a centinaia, e a milioni.

26) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIO
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MIGLIO.
Definiz: Nel plurale miglia. spazio di tre mila passi. Lat. milliarium, milliare. gr. μίλιον. Flos. 16.
Esempio: Tes. Br. lib. 2. 40. Un miglio di terra, son mille passi, e ciascun passo contiene cinque piedi, e ciascun piede contiene dodici ponse, o vero dita.
Esempio: Bocc. n. 39. 5. Con un suo famigliare montò a cavallo, e forse un miglio fuori del suo castello, ec.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 19. Ma si rimase ben ventimiglia lontano.
Esempio: Dan. Par. 19. Per giudicar da lungi mille miglia.
Esempio: E Dan. Par. cant. 30. Forse semila miglia di lontano.
Esempio: Petr. canz. 22. 4. Per bene star si scende molte miglia.

27) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIO
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MIGLIO.
Definiz: Spezie di biada minuta. Lat. milium.
Esempio: Pallad. B. D. Nelle contrade calde, e secche, semineremo aguale il paníco, e 'l miglio.

28) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIORAMENTO
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MIGLIORAMENTO.
Definiz: Il migliorare. Lat. augmentum in melius.
Esempio: Bocc. n. 97. 15. Il Re prestamente intese quello, che questo miglioramento volesse dire.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 8. Di che il fanciullo lieto, il di medesimo mostrò alcuno miglioramento [cioè alleggerimento della malattia] Lat. morbi allevatio.
Esempio: G. V. 11. 93. 8. Recando di fuori assemplo d'ogni miglioramento, e bellezza.
Esempio: Lib. Astr. Forse non si potrebbe accertare il miglioramento dell'altezza allora, che vae quindi.
Esempio: Teolog. Mist. Per la continuazion del miglioramento, e accrescimento, per loquale la mente diventa più forte.
Definiz: ¶ Per la parte miglior dell'avere. Lat. pars potior.
Esempio: Stor. Aiolf. Mandaro a questa Città ogni loro miglioramento di figliuoli, e di roba.

29) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIORANZA
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MIGLIORANZA.
Definiz: Astratto di migliore, l'esser migliore. Lat. praestantia, melior constitutio.
Esempio: Lib. Am. E se altro più degno vien poi, la miglioranza di quello non dee far pregiudicio alla bontà dell'altro.
Esempio: E Lib. Am. appresso. La miglioranza d'uno non dee far pregiudicio alla prodezza dell'altro.

30) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIORARE, e MEGLIORARE
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MIGLIORARE, e MEGLIORARE.
Definiz: Si dice di qualunque cosa, che acquisti migliore essere, o miglior forma. Lat. meliorem facere, in melius augere.
Esempio: Tes. Br. 5. 9. Ma nella muda lo lasciamo, e migliorano le penne, e li mali terzuoli vi prendono molte fiate vizio.
Esempio: Bocc. n. 84. 3. Si dispose a volersene andar da lui, credendo la sua condizion migliorare.
Definiz: ¶ Per ricuperar le forze, alleggerirsi da malattia. Lat. convalescere.
Esempio: Bocc. nov. 97. 15. È il vero, che da nona in quà, ell'è maravigliosamente migliorata.
Esempio: E introd. alle virtù. Molto m'hai consolato delle mie tribolazioni, e hami molto migliorato, e alleviato dalla mia malattía [cioè fatto migliorare]

31) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIORATO
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pag.529

MIGLIORATO.
Definiz: Add.
Esempio: Amm. ant. Al debile principio spesso seguita migliorata condizione. Il Lat. dice melior.

32) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIORE
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pag.529

MIGLIORE.
Definiz: Comparativo di buono. Lat. melior.
Esempio: Bocc. nov. 19. 19. Come in parte fosse con la donna, che miglior le paresse.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 13. E fecevi entro letto, secondo che potè il migliore.
Esempio: E Bocc. nov. 29. 13. Ragunata una parte de' maggiori, e migliori huomini del suo contado.
Esempio: Dan. Par. 22. E quel consiglio per migliore approbo.
Esempio: Petr. Son. 211. Perchè morte Fura i migliori, e lascia stare i rei.
Esempio: E Petr. canz. 8. 4. Lasciai di me la miglior parte addietro.
Esempio: Tes. Br. 3. 9. E però hanno eglino miglior fare prati, e verzieri, e pomini in tutti loro abitacoli.

33) Dizion. 1° Ed. .
MIGLIORE
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MIGLIORE.
Definiz: Sust.
Vedi MEGLIO nome.
Definiz: Lat. melius.
Esempio: G. V. 6. 79. 5. Savio, e prode in arme, e di grande autorità, e di largo consigliava il migliore.
Esempio: Petr. Son. 249. Per lo migliore al mio desir contese.

34) Dizion. 1° Ed. .
MIGNATTA
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MIGNATTA.
Definiz: Animal noto, che nasce nelle paludi. Lat. sanguisuga, hirudo.
Esempio: Cr. 11. 4. 3. L'acque pessime son le lacunali, e quelle, che tengon mignatte.
Esempio: Pallad. Con foglie d'ellera peste, e mischiate con olio, e con le mignatte sanguisughe.
Esempio: Lib. Am. Se non quando t'avrà tratto lo sangue, e sarà piena come mignatta.
Definiz: L'usiamo anche, per huomo misero, e spilorcio. Lat. sordidus

35) Dizion. 1° Ed. .
MIGNELLA
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MIGNELLA
Vedi CENCIO.
36) Dizion. 1° Ed. .
MIGNOLO
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MIGNOLO.
Definiz: Quasi minimo. Lat. minimus. Nome del minor dito, sì del piede, sì della mano.
Esempio: Annot. Vang. Piacciati mandar Lazzero, che intinga il suo dito mignol nell'acqua, e rifrigerimi la lingua.
Esempio: Espos. Vang. La strema parte del suo dito, cioè la punta del suo dito mignolo.

37) Dizion. 1° Ed. .
MIGNORO
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MIGNORO.
Definiz: Mignolo.
Esempio: N. ant. 10. 1. E col dito mignoro li pose veleno in su la lingua.

38) Dizion. 1° Ed. .
MILENSAGGINE
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MILENSAGGINE.
Definiz: Astratto di milenso, scimunitaggine. Lat. insipientia.
Esempio: Bocc. n. 10. 3. E alla loro milensaggine hanno posto nome onestà.

39) Dizion. 1° Ed. .
MILENSO
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MILENSO.
Definiz: Sciocco, scimunito, senza garbo, con un certo modo, quasi lezioso. Lat. insipidus, stultus.
Esempio: Bocc. n. 50. 6. Non vorrei, che tu credessi, ch'io fossi stata una milensa.
Esempio: E Bocc. g. 1. f. 2. Filomena, ec. acciocchè milensa non paresse, ec.
Esempio: N. ant. stamp. vecch. 62. Stamp. vecch. La Contessa antica, e sue cameriere, si aveano un portier milenso.