Lessicografia della Crusca in rete

Volume 1 - Dizionario 1° Ed.
100) Dizion. 1° Ed. .
MINUZZATO
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MINUZZATO.
Definiz: Add. Minutatim dissectus.
Esempio: Cr. 9. 82. 5. Poi loro si dia porro minuzzato trito, o ver cacio fresco.
Definiz: E per metaf.
Esempio: Fr. Iac. Cessol. Le nostre ricchezze in molti non posson passar, se non minuzzate.

101) Dizion. 1° Ed. .
MINUZZOLO
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MINUZZOLO.
Definiz: Minutissima parte di che che sia, ma più propriamente del pane. Lat. mica.
Esempio: Annot. Vang. Anche i catelli mangiano de' minuzzoli, che caggiono dalla tavola del Signor loro.
Esempio: Lib. viag. P. N. Ancora v'è la casa di quell'huom ricco, il quale al povero lazzero disdisse i minuzzoli del pane.
Esempio: Mor. S. Greg. Ecco che addomandava una gocciola d'acqua colui, il quale allo povero avea negato i minuzzoli del pane.
Esempio: Cr. 9. 99. 3. Mele darai loro, ec. o vero minuzzoli di carne arrostita.
Definiz: Diciamo anche BRICIOLO, e TRITOLO, ma TRITOLO è più comune a qualunque cosa.

102) Dizion. 1° Ed. .
MIO
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MIO.
Definiz: Pronome posessivo, derivativo da ME. Lat. meus, a, um.
Esempio: Bocc. n. 19. 3. Io non so, come la mia si fa.
Esempio: E Bocc. nov. 1. Ho fatte mie piccole mercatantie.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 25. Ma tu se molto bene ammendato, per li miei gastigamenti.
Esempio: Dan. Par. 3. Retro al mio legno, che cantando varca.
Esempio: E Dan. Par. cant. 4. Dalli miei dubbj d'un modo sospinto.
Esempio: Pet. Canz. 38. 3. Quante lagrime lasso, e quanti versi, ho già sparsi al mio tempo.
Esempio: E Petr. appresso. I miei sospiri, che addolciscon l'aura.
Esempio: E Petr. Son. 203. Che mi scusi appo voi, dolce mia pena.
Esempio: E Petr. canz. 38. 1. Che ritornar convienmi alle mie note.

103) Dizion. 1° Ed. .
MIRA
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104) Dizion. 1° Ed. .
MIRABILE
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MIRABILE.
Definiz: Degno di maraviglia. Lat. mirificus, mirabilis, mirus.
Esempio: Bocc. n. 17. 26. Domandò il Duca, se così era mirabil cosa, come si ragionava.
Esempio: Dan. Par. 3. Giunto mi vidi, ove mirabil cosa.
Esempio: Petr. Son. 211. Giunti in un corpo con mirabil tempre.

105) Dizion. 1° Ed. .
MIRABILISSIMO
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MIRABILISSIMO.
Definiz: Superl. di mirabile. Lat. mirificissimus.
Esempio: Filoc. Una giovane di mirabilissima bellezza.

106) Dizion. 1° Ed. .
MIRABILMENTE
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MIRABILMENTE.
Definiz: Con ammirabil modo, maravigliosamente, miracolosamente. Lat. mirificè, mirabiliter.
Esempio: Fiamm. lib. 1. 47. Li miei occhi, ec. mirabilmente artificiosi divennero al loro uficio.
Esempio: Bocc. n. 31. 20. E più mirabilmente, che le tue parole non potevano esprimere.
Esempio: Dan. Purg. 25. Mirabilmente all'una delle rive.

107) Dizion. 1° Ed. .
MIRABOLANO
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MIRABOLANO.
Definiz: Ghianda d'albero, simile alla Tamerigia, della qualità del quale vedi Dioscor.
Esempio: M. Pier. da Reggio. Usare continuamente li mirabolani condíti è somma medicina.

108) Dizion. 1° Ed. .
MIRACOLO
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MIRACOLO.
Definiz: Cosa soprannaturale. Lat. miraculum.
Esempio: G. V. 4. 15. 5. Onde Iddio mostrò per lui mirabil miracolo.
Esempio: Bocc. n. 96. 14. M'è sì strano, e sì nuovo, che voi per amore amiate, che quasi un miracol mi pare.
Esempio: Dan. Par. 18. Veggendo quel miracolo sì adorno.
Esempio: Petr. Son. 255. O miracol gentile, o felice alma.

109) Dizion. 1° Ed. .
MIRACOLOSO
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MIRACOLOSO.
Definiz: Di miracolo, che ha del soprannaturale. Lat. mirificus, admirabilis.
Esempio: Bocc. n. 89. 6. Essendo già quasi per tutto 'l Mondo l'altissima fama del miracoloso senno di Salamone, ec.
Esempio: G. V. 9. 29. tit. Di miracolosa neve, che venne in Toscana.
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. Era il più miracoloso fanciullo, e 'l più nuovo, che mai nascesse al Mondo.

110) Dizion. 1° Ed. .
MIRARE
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MIRARE.
Definiz: Fisamente guardare. Lat. fixis oculis aspicere.
Esempio: Dan. Par. 25. Mi disse: mira mira, ecco 'l Barone.
Esempio: E Dan. Par. cant. 7. molto si mira, e poco si discerne.
Esempio: Bocc. canz. 4. 3. Senza mirare al danno Del mio futuro affanno.
Esempio: Petr. Son. 205. Mira quel colle, stanco mio cuor vago.
Esempio: Tav. rit. Chi è incolpato pensa d'esser mirato.
Definiz: ¶ Per similit. si dice dello 'ntelletto, diligentemente considerare. Lat. contemplari, animadvertere.
Esempio: Dan. Inf. 9. Mirate la dottrina, che s'asconde.
Esempio: Petr. canz. 29. 7. Signor, mirate, come il tempo vola.
Esempio: E Petr. canz. 18. 15. Mirate quale Amor di me fa strazio.
Esempio: E Petr. canz. 5. 5. Che s'al ver mira questa antica madre.
Definiz: ¶ Per aver volto il pensiero all'ottener che che si sia, tolta la metaf. dal fisamente guardare, che fa colui, che tira al berzaglio. Lat. animum intendisse.
Esempio: Liv. dec. 3. Li dieci compagni si mostravano al popolo, come quelli, che miravano di continuare il lor magistrato, il che diremmo anche, Aver la mira.
Definiz: E MIRA sust. si dice a quel segno della balestra, o dell'archibuso, nel qual s'affissa l'occhio, per aggiustare il colpo al berzaglio, il quale AGGIUSTARE diciam mirare, o por la mira. Lat. collineare.
Esempio: Morg. Subito pose al berzaglio la mira.
Esempio: Varchi rim. past. Presa la mira, in vista, e nel cuor, torbo.

111) Dizion. 1° Ed. .
MIRATORE
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MIRATORE.
Definiz: Che mira.
Esempio: Tes. Br. 2. 18. Luca, vale tanto a dire, quanto miratore, e lucente.

112) Dizion. 1° Ed. .
MIRICE
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MIRICE.
Definiz: Tamerice. Lat. myrica, μυρίκη.
Esempio: Cr. 2. 8. 1. Crescono sopra i lor ceppi arbori, che si chiamano tremule, e arbori, che si chiamano mirici.

113) Dizion. 1° Ed. .
MIRO
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MIRO.
Definiz: Maraviglioso, stupendo. Lat. mirus.
Esempio: Dan. Par. 14. Nel torneare, e nella mira nota.
Esempio: E Dan. Par. cant. 24. Ch'è porto giù di questo gaudio miro.
Esempio: E Dan. Par. cant. 28. In questo miro, e angelico templo.

114) Dizion. 1° Ed. .
MIRRA.
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MIRRA.
Definiz: Lat. myrrha. σμύρνα.
Esempio: Com. Par. 7. E mirra una gomma grassa, escente d'albero, laquale hae a conservare sanza putrefazione li corpi umani morti. Mirra è albero d'Arabia d'altezza di cinque cubiti, simile a biancospino, la cui goccia è verde, e amara. La goccia, che, per se, discorre, è migliore, che quella, che esce per tagliatura fatta nella scorza.
Esempio: Caval. Med. cuor. La tribulazione è quasi, come la mirra, che ci guarda, e conserva, che non caggiamo in puzza, e in corruzione.
Esempio: Mor. S. Greg. Uno vapore di fummo di mirra, e d'incenso.
Esempio: Grad. S. Girol. D. E per la mirra s'intende lo mortificamento della carne.
Esempio: Dan. Inf. c. 24. E nardo, e mirra son l'ultime fasce.

115) Dizion. 1° Ed. .
MIRRARE
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MIRRARE.
Definiz: Lat. myrrha exornare.
Esempio: Dan. Par. 6. Ebber la fama, che volentier mirro.
Esempio: Com. Quella fama dice, la quale volentieri io corono, e onoro con mirra, la quale da ottimo odore.

116) Dizion. 1° Ed. .
MIRRATO
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MIRRATO.
Definiz: Condito di mirra. Lat. myrrhinus. μύῤῥινος Qui è metaf. e vale pieno d'amaritudine, e di tormento.
Esempio: Medit. arb. cr. O madre di Dio pietosa, abbraccia, abbraccia il sepolcro, e abbraccia il tuo dolce figliuolo, e sopra lui raddoppia gli amari, e mirrati sospiri, e nel tuo dipartire il ne porti nel tuo seno pien di dolore.

117) Dizion. 1° Ed. .
MIRTILLO
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MIRTILLO.
Definiz: Coccola della mortella.
Esempio: Cr. 5. 17. 1. La mortella, ec. I mirtilli i quali sono i suo' frutti, o vero bacche, son freddi nel primo grado, e secchi nel secondo.

118) Dizion. 1° Ed. .
MIRTINO
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MIRTINO.
Definiz: Di mirto. Lat. myrtinus, myrteus.
Esempio: Cr. 5. 48. 16. E a questo modo si fa il violato, il sambuchino, e 'l mirtino. Parla dell'olio rosato.

119) Dizion. 1° Ed. .
MIRTO
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MIRTO.
Definiz: Mortella. Lat. myrtus.
Esempio: Dan. Purg. 21. Dove mertai le tempie ornar di mirto.
Esempio: Petr. cap. 1. Empiono il bosco degli ombrosi mirti.