Lessicografia della Crusca in rete

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2° Edizione
Diz Giu. totali
30208 40 30248 forme
19208 24 19232 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
120) Dizion. 2° Ed. .
ODORIFERO
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pag.554



1) id: a848d0c63e57480aa316ab84fe521f3e)
Esempio: Boccac. g. 3. p. 5. Sotto odorifera, e dilettevole ombra.
121) Dizion. 2° Ed. .
OMBRINA
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pag.557



1) id: c2c7f1010e374ec6af81a63d202d975c)
Esempio: Rim. ant. P. N. Vedendo quella ombrina Del fresco bosco.
122) Dizion. 2° Ed. .
CONGIUGNITURA.
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pag.208



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Esempio: Ovvid. Metam. P. N. La congiugnitura legoe li rossi diti.
123) Dizion. 2° Ed. .
CONTENDEVOLMENTE
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pag.214



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Esempio: Declam. Quintil. P. Bisogno è, che più contendevolmente tu favelli.
124) Dizion. 2° Ed. .
TEGOLO.
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pag.866



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Esempio: Valer. Mass. P. S. Tolse tegoli di marmo [tegulas marmoreas]


2) id: 855b47294fcd41d79636b31f2b8903fa)
Definiz: TEGOLINO si dice a quel tegolo cóncavo, che cuopre sul tetto gli orli degli embrici.
125) Dizion. 2° Ed. .
RINNOVARE, e RINOVARE
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pag.708



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Esempio: Boccac. g. 6. p. 2. In quelle rinnovando le risa.


2) id: fcd15baf0c144b14b01c5bacf4191b63)
Esempio: G. V. 10. 17. 4. Si rinnovò la quistione mossa in Corte.


3) id: a5a2e327755a465a8915e2ae2b80f065)
Esempio: M. V. 6. 2. Questo gli rinovò nella mente certo oltraggio [cioè gli rinfrescò, gli ridusse nella mente]


4) id: 2b0123be5f5c410b82504a1c88bf736e)
Esempio: E G. V. cap. 151. 2. E cacciò via le masnade vecchie, e rinnovossi di Soldati Tedeschi di Lombardía [cioè si riprovvide]


5) id: 05a524e004fb419fb0986c4674180832)
Esempio: Dan. Par. 14. Così si veggion qui diritte, e torte, Veloci, e tarde rinnovando vista, Le minuzie de' corpi [cioè apparendo in nuovi, e diversi modi]
126) Dizion. 2° Ed. .
OTTIMO
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pag.569



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Esempio: Bocc. g. 3. p. 4. Le volte piene d'ottimi vini.
127) Dizion. 2° Ed. .
USITATO
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pag.944



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Esempio: Boc. g. 9. p. 4. Ma già l'ora usitata venuta.
128) Dizion. 2° Ed. .
ESTREMO.
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pag.317



1) id: c9823a1e28144b6aa7917d8fa51a2d4e)
Esempio: Bocc. g. 4. p. 15. Infino nell'estremo della mia vita.


2) id: fb3403f9f14441edbc2245b0ac991a6a)
Esempio: M. V. 10. 59. Essendo Bologna abbandonata dall'aiuto della Chiesa, dagl'Imperadori, da' Signori di Lombardia, e da' Comuni di Toscana, e posta negli estremi.


3) id: 6274b2c982a14d2db8749041ac626ae5)
Definiz: ¶ Diciamo in proverbio. Tutti gli estremi son viziosi, commendando la mediocrità. L. consentaneus est in unaquaque re modus.
129) Dizion. 2° Ed. .
PRATELLO
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pag.626



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Esempio: E Bocc. g. 2. p. 2. Nel fresco pratello venuti.
130) Dizion. 2° Ed. .
LUCENTISSIMO
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pag.481



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Esempio: Bocc. g. 10. p. 1. Simili ad oro lucentissimi divenuti.
131) Dizion. 2° Ed. .
FRAGOLA
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pag.355



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Esempio: Declam. Quintil. P. Batter le ghiande, e cor le fragole.
132) Dizion. 2° Ed. .
PIACENTIERO
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pag.606



1) id: 906e7b82750b4e8c8d8d82915b3aaf7e)
Esempio: Rim. ant. P. N. E bella donna, e piacentiera avía.
133) Dizion. 2° Ed. .
LICENZIARE
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pag.474



1) id: 30de449d3c7647678c6cfcb61cb58825)
Esempio: E Bocc. g. 5. p. 3. La Reina licenziò ciascheduno.
134) Dizion. 2° Ed. .
SOAVITA
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pag.796



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Esempio: Bocc. g. 4. p. 14. La soavità delle parole melliflue.
135) Dizion. 2° Ed. .
QUIND'OLTRE.
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pag.655



1) id: ea64c43691b74bd3be8c550993208462)
Esempio: Fr. Giord. P. Venimmo della Grecia, o della Sardigna, quind'oltre.
136) Dizion. 2° Ed. .
TRAFUGGITORE
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pag.887



1) id: 5351ea331a714923800972276e0ee311)
Esempio: Declam. Quintil. P. Il trafuggitore da chiudere è nelle tenebre.
137) Dizion. 2° Ed. .
DISPETTOSAMENTE
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pag.284



1) id: a0948e8d9d4c4b639417d0f9fa91da4d)
Esempio: Bocc. g. 4. p. 3. Più dispettosamente, che saviamente parlando.


2) id: 5a54ea878c234d3dadf1a33d06b77102)
Esempio: G. V. 6. 55. 2. Risposono i Pisani dispettosamente, e per invidia. Sono nostri Arabi fra terra.
138) Dizion. 2° Ed. .
INEBBRIAMENTO
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pag.428



1) id: b75d042188ec44898fad8065f56535ea)
Esempio: Oper. diver. Tratt. sopra l'Avem. Dolcezza dell'anime inebbriamento de' cuori.
139) Dizion. 2° Ed. .
INSTABILITA
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pag.444



1) id: 0acac1ebb9da44d49fab7c53fd6a28bc)
Esempio: Tratt. P. mort. Quando ciarla assai assalito dalla accidia, non per necessità, o utilità che seguiti, ma per pigliare qualche piacere, e chiamasi instabilità.