Lessicografia della Crusca in rete

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1) Dizion. 3° Ed. .
CONFIDENZA
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pag.382



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Esempio: Maestr. 2. 7. 7. Ell'è un'impugnazione di verità con confidenza di superbia.
2) Dizion. 3° Ed. .
TEMOROSAMENTE.
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pag.1671



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Esempio: Gio. Vill. 7. 9. 7. Tutti temorosamente disson di sì.
3) Dizion. 3° Ed. .
TIMOROSAMENTE
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pag.1692



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Esempio: Gio. V. 7. 193. 7. Tutti timorosamente disson di sì.
4) Dizion. 3° Ed. .
DENTELLO
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pag.489



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Definiz: Ornamento a guisa di denti, che va sotto la cornice. Vitruvio lo chiama denticulus.


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Esempio: Cr. 3. 7. 9. Ogni spiga nell'entramento de' dentelli compresa si ragunerà.


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Definiz: §. Dentello: Dente di alcuni strumenti.


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Esempio: Vit. Barl. Poi fu menato in una Città, che era sì grandissima, che non si potrebbe dire, che le mura erano di finissimo oro, e li cantoni, e li dentelli di pietre preziose.
5) Dizion. 3° Ed. .
CUBITO
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pag.441



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Definiz: §. Per Misura; che il cubito minore, secondo Vitruvio, è di sei palmi, il comune di sedici, il maggiore di trentasei.


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Esempio: G. V. 36. 8. 4. Per Ispazio dall'una torre all'altra di venti cubiti.


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Esempio: Stor. Eur. 5. 106. Ed è la grandezza loro (delle balene) tale, e sì fatta, che molte eccedono i cubiti, o vogliamo dire a misura nostra braccia settantacinque, per essere tre di queste, quattro cubiti degli antichi.
6) Dizion. 3° Ed. .
ALLUNGARE.
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pag.70



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Esempio: Dan. Purg. 7. Poco allungáti c'eravám di lici.


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Definiz: §. Allungare i denti, dicesi di cosa, che cresca di forza, e d'autorità.


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Esempio: Tac. Dav. Ann. 2. 45. La legge di stato allungava i denti.


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Definiz: §. Fare allungare il collo, vale Tenére altrui a disagio, prolungandogli il conseguimento di che che sia, ardentemente desiderato.
7) Dizion. 3° Ed. .
PRODOTTO, e PRODUTTO.
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pag.1263



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Esempio: Alam. Gir. 12. 7. Di parenti chiarissimi produtta.
8) Dizion. 3° Ed. .
CHIAMATO
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pag.324



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Esempio: Petr. Canz. 7. 7. Anzi tempo chiamata all'altra vita.
9) Dizion. 3° Ed. .
CORROMPITORE
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pag.421



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Esempio: G. V. 7. 67. 2. Siccome di corrompitori di pace, e di cristiani ucciditori.


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Esempio: Boc. Vit. Dant. E così, come egli in essa è prodotto, così esso di tutti è corrompitore.


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Esempio: Maestr. 2. 29. 1. Siccome per salute di tutto il corpo laudabimente si taglia alcuno membro putrido, così il malfattore, e corrompitore degli altri, laudabilmente è ucciso.
10) Dizion. 3° Ed. .
ATTEMPERAMENTO
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pag.163



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Esempio: Am. Ant. 7. 2. 7. Segno è di poco attemperamento, portarsi non compostamente nel riso.
11) Dizion. 3° Ed. .
LAVORATORE
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pag.940



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Esempio: E Bocc. num. 7. E di lavoratore, di bellezza subitamente giudice divenuto.
12) Dizion. 3° Ed. .
RIFIDARE
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pag.1361



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Esempio: G. V. 7. 7. 4. E quivi fece tre schiere: la prima fu di Tedeschi, di cui molto si rifidava.


2) id: a34830fb462f4741a6774f2c1546870f)
Esempio: Espos. Vang. Disfidandosi, ovvero troppo rifidandosi, della misericordia di Dio, non voglion credere, che Iddio perdoni, e dea vita eterna.
13) Dizion. 3° Ed. .
PRIMIZIA
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pag.1258



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Esempio: Amm. Ant. 3. 7. 5. Guardiana di fama, onor di vita, sedia di virtude, e di virtude primizia,


2) id: 9115b804a614406d98314a5777fdeb9d)
Esempio: M. V. 11. 42. Assai miseramente passò di questa vita, ed il corpo suo, con due bastagj, e un famiglio fu portato alla Chiesa, e tale fu il fine del valente, e famoso huomo della premizia de' Dogi di Genova.
14) Dizion. 3° Ed. .
SPORCIZIA
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pag.1596



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Esempio: Varch. Stor. 7. Non meno di sporcizia, e di disagio, che di fame, e di sete miserabilissimamente morì.
15) Dizion. 3° Ed. .
INDISTINTO
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pag.866



1) id: cef078a63c9b4429806f975a55e1dc09)
Esempio: Dant. Purg. 7. Ma di soavità di mille odori Vi faceva un'incognito indistinto.
16) Dizion. 3° Ed. .
FORTEMENTE
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pag.713



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Esempio: G. V. 7. 95. 2. Fortemente aggravaro il Reame di Cicilia di scomuniche.
17) Dizion. 3° Ed. .
ONORATORE
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pag.1117



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Esempio: Com. Purg. 7. Onoratore di valent'huomini, liberale, e virtuoso, e amator di giustizia.
18) Dizion. 3° Ed. .
NUTRICATRICE
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pag.1098



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Esempio: Amm. Ant. 36. 7. 3. Nutricatrice di peccato l'adulazione è.
19) Dizion. 3° Ed. .
ADUNAMENTO.
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pag.37



1) id: 5c6a4793321040de8a79eb166fb2e43f)
Esempio: Com. Inf. 7. Nulla è altro, che adunamento di ricchezze.
20) Dizion. 3° Ed. .
MAI
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pag.984



1) id: 65f9327ccd3b43c3b9d7273d99f4ae1c)
Esempio: Bocc. Nov. 26. 7. E giurógli di mai non dirlo.


2) id: db41bd43226c435a96de46eb6ea4ad0b)
Definiz: §. In vece di Sempre. Lat. semper.


3) id: 6194e534c9024cc5a37fd8d6938b1368)
Definiz: §. Maisì, mainò, mai più, di che vedi a' lor luoghi, come con altri accoppiamenti di diverse particelle.


4) id: 8893f9ece9c1446b9645691e68eaa6f2)
Esempio: Petrar. Son. 213. Non sperar di vedermi in terra mai.


5) id: 96550375d64344f9b7e85fbcb0bd72ef)
Esempio: Boccac. Nov. 60. Intero, come fu mai. [Qui è detto in ischerzo, e vuol che s'intenda per negaziare, sanza aggiunta di negativa, parlando di cosa, che non era stata, e non era]