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140) Dizion. 3° Ed. .
COCENTISSIMO
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pag.346



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Esempio: Declam. Quintil. P. L'erbe furono abbronzate dal cocentissimo Sole.
141) Dizion. 3° Ed. .
CONTINUAZIONE, e CONTINOVAZIONE
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pag.399



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Esempio: Declam. Quintil. P. Troppa continuazion di prosperitade è rincrescimento.


2) id: a159c9c54237447e8df11874b9f40e02)
Esempio: E Declam. Quintil. P. altrove. La seconda miseria de' rettori, è continuazion di paura.
142) Dizion. 3° Ed. .
RIVESCIARE
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pag.1403



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Esempio: Fr. Giord. P. Anzi tutto l'amor suo rivesciò qui.


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Esempio: Esp. Pat. Nost. Quando egli ebbe tutto il mondo rivesciato.


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Esempio: E Fr. Giord. P. di sotto. Il diluvio di sopra sì sono le tribulazioni, e i mali, che Iddio rivescia al Mondo.


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Esempio: G. V. 10. 7. 2. Avea rivesciato in lui il governo di se, e di tutto il reame (cioè posto il carico sopra di lui, e datogli la cura)
143) Dizion. 3° Ed. .
SALVATELLA
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pag.1432



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Esempio: Tes. Pov. P. S. Tolgasi sangue dalla vena salvatella del braccio manco.


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Esempio: E Tes. Pov. P. S. appresso. La flobotomia della vena salvatella della mano manca.
144) Dizion. 3° Ed. .
RIPROVEDERE , e RIPROVVEDERE
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pag.1386



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Esempio: Boc. g. 7. p. 2. Quivi intorniando quella, e riproveggendo tutta da capo.
145) Dizion. 3° Ed. .
OITU
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pag.1111



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Esempio: Vit. Cr. P. N. Oitu Gerusalemme: se tu conoscessi il pericolo, che dee venir sopra te, tu piangeresti con esso meco [Lat. vae, tibi]
146) Dizion. 3° Ed. .
DETTATORE
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pag.494



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Esempio: Lab. n. 88. Per lo stile del dettator della lettera.


2) id: 9a3cb769529d4899ab26e473027e88ff)
Esempio: E G. V. lib. 8. 210. 2. M. Brunetto Latini, ec. fu il dettator del nostro Comune (qui lo stesso, che noi diciam Segretario)
147) Dizion. 3° Ed. .
METÀ, METADE, e METATE
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pag.1030



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Esempio: Boc. N. 27. 7. Essendo gia la meta della notte andata.
148) Dizion. 3° Ed. .
PESSARIZZATO.
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pag.1195



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Esempio: Tes. Pov. P. S. La biacca pessarizzata, incontanente ritiene lo flusso del tempo.
149) Dizion. 3° Ed. .
TUTUMAGLIO.
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pag.1738



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Esempio: Tes. Pov. P. S. La polvere della radice del tutumaglio asinino molto giova.


2) id: 062cb94849e9420da1eef49e1921c5d4)
Esempio: Lib. Cur. Malat. Metti nella cavità una tassetta di radíce del tutumaglio seccata all'ombra.
150) Dizion. 3° Ed. .
ATTALENTARE
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pag.163



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Esempio: Rim. Ant. P. N. Mess. Rinald. d'Aqu. Ne mica mi spaventa L'amoroso volere Di ciò, che m'attalenta, Ch'io non lo posso avere.
151) Dizion. 3° Ed. .
SALMERIA
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pag.1429



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Esempio: Bocc. g. 7. p. 1. Con una gran salmeria n'andò nella valle delle donne.


2) id: 86e165c4145b47499bee393151e93673)
Esempio: G. V. 7. 30. 5. E dietro tutta la salmeria raunata, per ritenere la schiera grossa.
152) Dizion. 3° Ed. .
VIVERE.
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pag.1793



1) id: 28f9a3f5570b4a828b77003eed912f8c)
Esempio: E Bocc. g. 6. p. 7. Non ci son vivuta in vano io nò.


2) id: 12af6085953f4f4cbcb3fc159bd96f0a)
Definiz: §. Vivere: Nutrirsi, cibarsi. Lat. ali, nutriri.


3) id: ffa09156940d481bba7f0b72601c635a)
Esempio: Varch. St. 7. E sotto sopra si ingegnava ciascuno di viver bene.


4) id: fdcbca06cb7e49d5993c6c097dfca5a8)
Esempio: Petr. Canz. 46. 7. Vissi di speme, or vivo pur di pianto.


5) id: 9ef8c9ece70c432d9d59f02d3d620d17)
Definiz: §. Viver del suo: Aver proprie rendite da potersi nutrire.


6) id: 550672ac9559444cbd75e4425a58083b)
Esempio: Dan. Par. 2. Del quale, Vivesi ben, ma non si vien satollo.


7) id: 98dd95c9c85e43c8bfce8b44f381aa3c)
Esempio: G. V. 7. 75. 3. Fue dilibera la Cittade, che era in ultima stremità di vittuaglia, che non avea, che viver tre giorni. [E di qui Vitto: Quello, che serve a nutrirsi]


8) id: 0beec0a22b3c4368ab20a2a672241e3d)
Esempio: Bocc. Nov. 91. 2. Essendo ricco, e di grande animo, e veggendo, che, considerata la qualità del vivere, e de' costumi di Toscana, ec.
153) Dizion. 3° Ed. .
PRATELLO
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pag.1242



1) id: 6abe3444d90e4184bf0a2874640e3d4f)
Esempio: E Bocc. g. 2. p. 2. Nel fresco pratello venuti.
154) Dizion. 3° Ed. .
SATOLLITÀ, SATOLLLTADE SATOLLITADE, e SATOLLITATE
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pag.1442



1) id: 1c1f0b240e0d4428881e6f48bca58abc)
Esempio: Declam. Quint. P. E la stancata fame colla satollitade strangoliamo.
155) Dizion. 3° Ed. .
LICENZIARE
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pag.957



1) id: c51735ca9cb040acaeb23da7a7cdc8be)
Esempio: E Bocc. g. 5. p. 3. La Reina licenziò ciascheduno.
156) Dizion. 3° Ed. .
EPILETICO
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pag.601



1) id: a0ecf89479f34e23904b5cb0e953e7c2)
Esempio: Tes. Pov. P. S. Ed un'antico epiletico, fu così guarito.
157) Dizion. 3° Ed. .
VAPORATIVO.
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pag.1748



1) id: dafd046181a644ca9b9486b130f8c28c)
Esempio: Tes. Pov. P. S. Nel principio non usare cose vaporative.
158) Dizion. 3° Ed. .
UGOLA
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pag.1778



1) id: 67e2cad8bbe9486fbf2af84117972755)
Esempio: Tes. Pov. P. S. Se l'ugola cadesse troppo, tolgasi sangue.


2) id: bac2a93b7efb4deda6fec407ac3605c3)
Esempio: E Tes. Pov. P. S. appresso. La cenere del cavolo posta calda sotto l'ugola, levala diseccando l'umore.


3) id: 60746eaaedf647af9d3c78d5983d5020)
Esempio: Esempio del Compilatore E' m'ha tocco, o non m'ha tocco l'ugola: e dicesi da Colui, che di qualche cibo gustevole gli pare avere, o non avere avuto il suo pieno. Lat. labra, non palatum rigare.
159) Dizion. 3° Ed. .
INTORNEARE
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pag.911



1) id: f553d109a02f4f68a41ef6b48c41865a)
Esempio: Declam. Quintil. P. Io intorneava tutto 'l corpo cogli occhi.