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300) Dizion. 3° Ed. .
PALESARE
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pag.1144



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Esempio: Dan. Par. 16. Apri la mente a quel ch'io ti paleso.


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Esempio: Boc. Nov. 18. 42. Disse il Conte a Perotto, che già era in pensiero di palesarsi.
301) Dizion. 3° Ed. .
AFORISMO.
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pag.45



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Esempio: Dan. Par. 11. Chi dietro a iura, e chi ad aforismi.
302) Dizion. 3° Ed. .
SUSO.
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pag.1651



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Esempio: Dan. Par. 2. Beatrice in suso, ed io a lei guardava.


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Esempio: E Dan. Par. Cant. 7. Quanto disubbidendo intese ir suso.


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Esempio: E Dan. Inf. 33. E gli altri duo, che 'l canto suso appella.
303) Dizion. 3° Ed. .
SCIUGARE
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pag.1470



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Esempio: Nov. Ant. 63. 1. E stavasi in una grotta al Sole a sciugare.


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Esempio: Ricett. Fior. Acciaccate colle mani l'infilano, e le mettono a sciugare.
304) Dizion. 3° Ed. .
LEANZA
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pag.944



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Esempio: Amm. Ant. G. 215. Agli amici fede, e a tutti gli huomini leanza.


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Esempio: Rim. Ant. P. N. Per un voler, ch'è somma d'ogni amanza Vera, ch'amor non è sanza leanza.
305) Dizion. 3° Ed. .
LEGGITORE.
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pag.947



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Esempio: Nov. Ant. pr. n. 2. Non gravi a' leggitori, che sono stati molti.


2) id: d73f160a6f8347f2bd0e2572ecaaf63c)
Esempio: Amm. Ant. 3. 3. 3. Per la fiamma dell'esemplo de' Santi, l'animo del leggitóre s'accende.
306) Dizion. 3° Ed. .
ALBERGO.
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pag.58



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Esempio: Nov. Ant. 6. 7. I savj si partirono, e tornarsi a' loro alberghi.


2) id: fcc67b71c698494aa931f5fa7a4dfdc2)
Esempio: Bocc. n. 61. 4. E Gianni alcuna volta vi veniva a cenare, e ad albergo (cioè ad albergare) E così s'usa comunemente.
307) Dizion. 3° Ed. .
ALCHIMISTA.
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pag.58



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Esempio: Nov. ant. 74. 1. Scrisse d'uno, che s'era lasciato ingannare a uno alchimista.
308) Dizion. 3° Ed. .
FAVOLATORE
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pag.666



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Esempio: Nov. Ant. 30. 1. Il favolatore cominciò a dire una favola d'un villano.
309) Dizion. 3° Ed. .
DISCACCIATO
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pag.532



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Esempio: Nov. Ant. 7. 4. Prese tutto l'oro, e diedelo a questo Re discacciato.
310) Dizion. 3° Ed. .
ACCUSATO.
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pag.24



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Esempio: Nov. ant. 83. 2. Comparío l'accusato, e disse: mandate, Messere, a sapere, ec.
311) Dizion. 3° Ed. .
VIETAMENTO
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pag.1778



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Esempio: Amm. Ant. 21. 5. Il vietamento è talor principio, che commuove a peccare.
312) Dizion. 3° Ed. .
BREVE, e BRIEVE
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pag.240



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Esempio: Poet. Ant. Guitt. Ar. Allor vedrete alla mia fronte avvolto Un brieve, che dirà, che 'l crudo amore Per voi mi prese, e mai non m'ha disciolto.


2) id: 3b6d908332b34f0081326849f1064d4e)
Esempio: Guicc. Stor. E per questo, stato chiamato con più brevi Appostolici a Roma.
313) Dizion. 3° Ed. .
USCIRE
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pag.1815



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Esempio: Not. Giac. Poet. Antic. Ben vorria che avvenisse, Che lo meo core escisse.


2) id: 9d16b1675078481fb6a4c9c55fb2f458)
Esempio: Dan. Par. 4. Non n'usciresti pria saresti lasso.


3) id: c0ded013d10e4b889bb15960765974d4)
Esempio: Dan. Purg. 23. L'odor, ch'esce del pomo, e dello sprazzo.


4) id: 72bf0e8a4b6748bba3e414549d90d1f9)
Esempio: E Dan. Purgat. 24. Qual'esce alcuna volta di galoppo, Lo Cavalier di schiera, che cavalchi.


5) id: c495a19a235e459f84d0502a0d80ad60)
Esempio: E Dan. Inf. 8. Ed io, Maestro, già le sue meschite Là entro certo nella valle cerno, Vermiglie, come se di fuoco uscite [cioè, come se uscisser]


6) id: 7613e81fc0d4446b95b19bd3c7528cf7)
Definiz: §. Uscire a riva: Condursi alla riva, terminar la navigazione.


7) id: 5f50f2fddbdb48798f1697bc2fa6f165)
Definiz: §. Uscir del proposto: Non istar ne' termini. Lat. a proposito aberrare.


8) id: 481fc740367244139d91cb85a5215f76)
Esempio: Salv. Granch. Tu mi farai a ogni modo uscir de' gangheri.


9) id: bed2c502f17d4b4eb046444419da21b1)
Esempio: Boez. Varch. 2. pr. 4. Comunche vadano l'altre cose, usciremo notando a riva.


10) id: ea6c5bf406934379b8a1db01dae9bcdb)
Definiz: §. Uscir di bocca a uno parole: vale Venirgli detto inconsideratamente. Lat. verba excidere.


11) id: 941926457c6b47cca22e6c05699823be)
Esempio: E Bocc. Introd. n. 5. A chiunque usciva sangue del naso, era manifesto segno.


12) id: c9641b0f9ee945e8b65c18cdc98cb932)
Esempio: Boez. Varch. 1. pr. 2. Egli è alquanto a se stesso uscito di mente.


13) id: ee883381ef26444681595c404f65a106)
Esempio: E Bocc. Nov. 65. 6. Infino a tanto, che 'l fistolo uscisse daddosso al suo marito.


14) id: 7f79898a8c694fae8a7cfd1485cd791f)
Esempio: Boc. Nov. 32. 3. A dire una novella, senza uscir del proposto, da ridere, si dispose.


15) id: cf99aaf8467a4f12b9e603d45fdb0bb1)
Esempio: Boc. Nov. 47. 12. Al quale, per avere a morte condotto Pietro, non era l'ira uscita.


16) id: 85e50e86951b47cf90b73d578d9a4ac2)
Esempio: Ariost. Furios. 32. 10. A chi aspetta di carcere, o di bando Uscir non par ch'il tempo più soggiorni.


17) id: da77328a7e004366bd12f74d74f06216)
Esempio: E Bocc. Nov. 11. 15. Di così gran pericolo usciti, sani, e salvi se ne tornarono a casa loro.


18) id: e96bae1cc06141a09aec14dd33bc1891)
Definiz: §. Fare uscire uno: Stimolarlo, e punzecchiarlo tanto colle parole, ch'e' s'induca, ancorchè contra sua voglia, a far quel che tu desideri.


19) id: 05438fb2e876456b8c4dadca3cd44dc2)
Esempio: Capric. Bott. Che ti pare un bel giuoco, sentirsi favellare a quel modo una voce nel capo, che mi ha fatto uscir di me.


20) id: a2211c65886a47c3b97642cd16311496)
Esempio: Cron. Mor. Guarti di non biasimare, ne dir male di loro imprese, e faccende, eziandio che elle sieno cattive, statti cheto, e non uscire, se non a commendarli.
314) Dizion. 3° Ed. .
VANNI
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pag.1745



1) id: 27349c3057b743089df48c121c3ec763)
Definiz: V. Poet. Non si truova, se non nel numero del più. Latin. pennae


2) id: 2fcb0bc1f9a34f31a19d025fbd3066cf)
Esempio: Dant. Infer. 27. L'Aquila da Polenta là si cova, Sì che Cervia ricuopre co' suo' vanni.
315) Dizion. 3° Ed. .
POVERTÀ, POVERTADE, e POVERTATE
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pag.1242



1) id: f4f8a88db2d2489eab316c9eea41d7e2)
Esempio: Nov. Ant. 46. 3. E a voi non sarebbe onore, che vostro lignaggio andasse a povertade.


2) id: 9d3b05808a484ec187750ac5d2f48dba)
Esempio: Amm. Ant. 38. 5. 5. Povertà è una Menatríce nella via, che va a Cielo.


3) id: fa501260a2144052be1e9ff05fe6de53)
Esempio: E Amm. Ant. altrove. Povertà è una menatríce, che va a salute; povertà è parte di quiete.


4) id: 4a6fd4c9cb8249d6bd34139776b6a284)
Esempio: E Amm. Ant. appresso. Che cosa è poverta? è odiato bene, grande avventuranza, senza travaglio.


5) id: 3939945b1f374930aed5ed24b342044a)
Esempio: E Amm. Ant. 38. 5. 15. Che cosa è poverta? è odiato bene, e benavventuranza, sanza sollecitudine.


6) id: c98c59d5cb38445798a0f3ba97bc0bbc)
Esempio: Dant. Purg. 20. Con povertà volesti anzi virtude, Che gran ricchezze posseder con vizio.
316) Dizion. 3° Ed. .
BERBICE
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pag.216



1) id: da6192dfd09a41c886bf01b58159f41d)
Esempio: Nov. Ant. 30. 2. Il villano cominciò a passare con una berbice, e cominciò a vogare.
317) Dizion. 3° Ed. .
PEZZENDO
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pag.1202



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Esempio: Dan. Par. Mendicando sua vita a frusto a frusto. Lat. octiatim sibi victum quaeritare.


2) id: f4443ad6e5eb4d85876ec30a15e37b9e)
Esempio: Tratt. P. Mort. Andar pezzendo, non aver casa, ne tetto, ne massería, ne letto, ne campo, ne vigna.
318) Dizion. 3° Ed. .
CAVA.
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pag.303



1) id: ae0e0880ea794dc0a7c86b9ee9823b01)
Esempio: Dan. Inf. 29. Dentro a quella cava, Dov'io teneva gli occhi sì a posta.


2) id: c6bd3c96a30a4e15bbf346f5b353d2ae)
Esempio: Nov. Ant. 100. 14. Ed andonne alla cava, dove era il padre suo.
319) Dizion. 3° Ed. .
TRASCUTANZA
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pag.1718



1) id: 2f4a2ccf0ba6499a9da95712d604249d)
Esempio: Rim. Ant. P. N. E d'ogni altra intendanza, Esser voglio lontano, E farmene servaggio, Averla in trascutanza.