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3° Edizione
Diz Giu. totali
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200) Dizion. 3° Ed. .
GIUOCO
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pag.777



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Esempio: Nov. Ant. 5. 2. A giucare a zara, e quali a tavole, o a scacchi, o ad altri diversi giuochi.


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Esempio: Dan. Inf. 29. Ver'è ch'io dissi a lui, parlando a giuoco.


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Esempio: Dant. Par. 31. Vidi quivi a' lor giuochi, ed a' lor canti, Ridere una bellezza, ec.


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Esempio: Boc. Nov. 78. 4. Nascoso si stette a vedere quello, a che 'l giuoco dovesse riuscire.


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Esempio: Fir. Trin. Questo è giuoco di poche tavole a chiarirsi.


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Esempio: Lib. Son. Duo' parti del giuoco ha chi sta a vedere.


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Esempio: E Dan. Par. Cant. 20. Fu degna di venire a questo giuoco.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 9. Vide fare a color quel giuoco strano.


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Definiz: §. A giuoco, posto avverbialm. vale per Baia, per burla. Lat. ioco, per ludum, per iocum.


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Definiz: §. A Giuoco: In forza, d'aggiunto: vale In punto, accomodato, disposto, Latin. in promptu, in expeditio.


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Esempio: Cin. Son. Così deggi'io tener la morte a giuoco, Da che mi vien da così alto loco.


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Esempio: Dant. Inf. 17. Come la navicella esce di loco Indietro, indietro, sì quindi si tolse; E poich'al tutto si sentì a giuoco, Là v'era 'l petto, la coda rivolse.


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Definiz: §. Chi sta a vedere ha due parti del giuoco: proverb. Si dice dell'Avere il vantaggio colui, che sagacemente si sta di mezzo, e lascia tentare agli altri le cose pericolose.


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Definiz: §. Volare a giuoco: si dice Degli ucce' da ferire, quando lasciati da colui, che gli custodisce, si godon per l'aria la libertà, quasi trastullandosi (Onde delle Navi, quando uscite dalla strettezza del porto, ed imbarazzo d'altri vascelli, si trovano in alto mare, dove si posson voltare, senza impedimento da tutte le bande, e d'altro ancora per metafora posto)
201) Dizion. 3° Ed. .
POVERTÀ, POVERTADE, e POVERTATE
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pag.1242



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Esempio: Nov. Ant. 46. 3. E a voi non sarebbe onore, che vostro lignaggio andasse a povertade.


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Esempio: Amm. Ant. 38. 5. 5. Povertà è una Menatríce nella via, che va a Cielo.


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Esempio: E Amm. Ant. altrove. Povertà è una menatríce, che va a salute; povertà è parte di quiete.


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Esempio: E Amm. Ant. appresso. Che cosa è poverta? è odiato bene, grande avventuranza, senza travaglio.


5) id: 3939945b1f374930aed5ed24b342044a)
Esempio: E Amm. Ant. 38. 5. 15. Che cosa è poverta? è odiato bene, e benavventuranza, sanza sollecitudine.
202) Dizion. 3° Ed. .
BERBICE
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pag.216



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Esempio: Nov. Ant. 30. 2. Il villano cominciò a passare con una berbice, e cominciò a vogare.
203) Dizion. 3° Ed. .
TRASCUTANZA
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pag.1718



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Esempio: Rim. Ant. P. N. E d'ogni altra intendanza, Esser voglio lontano, E farmene servaggio, Averla in trascutanza.
204) Dizion. 3° Ed. .
PENNACE, e PENACE
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pag.1180



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Esempio: Rim. Ant. P. N. Però d'un foco, ch'assembra pennace, Che mi disface lo core, e la mente.
205) Dizion. 3° Ed. .
VERDORE
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pag.1767



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Esempio: Rim. Ant. P. N. Membrando, come lo fresco verdore, Per fina gioia mi diè 'l primo fiore.
206) Dizion. 3° Ed. .
MANCANZA
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pag.992



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Esempio: Nov. Ant. 1. 2. E quello, che inverrete, racconterete a me, sanza niuna mancanza.


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Esempio: Amm. Ant. 26. 2. 11. L'avarizia sempre è infinita, e insaziabile, e ne per abbondanza, ne per mancanza si menima.
207) Dizion. 3° Ed. .
BURCHIELLO
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pag.249



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Esempio: Nov. Ant. 3. 2. Vidi un pescatóre con un suo burchiello a dismisura piccolíno.
208) Dizion. 3° Ed. .
INFINTAMENTE
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pag.877



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Esempio: Nov. Ant. 100. 11. Mai bene non fai, se non infintamente, a chi l'ama.
209) Dizion. 3° Ed. .
VALIMENTO
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pag.1745



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Esempio: Rim. Ant. E piace a voi ch'io haggia intendimento, Valimento mi date donna fina.
210) Dizion. 3° Ed. .
TENTAMENTO.
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pag.1685



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Esempio: Amm. Ant. 25. 10. 3. Tentamenti sono de' cherici lo spesso andare a femmine.
211) Dizion. 3° Ed. .
CAPELLO
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pag.278



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Esempio: Nov. Ant. 50. 2. Pigliarsi a capelli: Lo passeggiere gli pose mano in capo.


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Definiz: §. Trarre uno pe' capelli a far che che sia, condurre, o simili uno pe' capelli a far che che sia: vale Indurvelo quasi per forza, benchè contro a sua voglia. Lat. invitum, vel nolentem trahunt.


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Esempio: Petr. Canz. 11. 1. Le man le avess'io avvolte entro a' capelli.


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Esempio: E Sag. Nat. Esp. 163. La seconda esperienza tornò a capello colla prima.


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Definiz: §. Diciamo A capello: che vale Per l'appunto; presa la metaf. dalla sua sottigliezza. Lat. ad unguem, examussim.


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Esempio: Sag. Nat. Esp. 91. Accomodato il primo, si metta l'altro, ma talmente compagno, che vada con esso a capello.


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Definiz: §. Spogliarsi in capelli: cioè Mettersi di cuore, e volonterosamente a fare una cosa. Lat. omnes nervos intendere. Fl. 347.


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Esempio: Tac. Dav. An. 11. 137. Allora aperse gli occhi a' disordini di casa sua, e poco appresso tirato pe' capelli, ec.


9) id: 48b2288da824460b88a71e13cfa966bb)
Esempio: Tac. Dav. An. 13. 178. Stare l'altre cose per tutto l'imperio bene, e a capello, se reggesse come Trasea, e non Nerone?


10) id: 68b496c101ad4ce88770df661cb83236)
Esempio: Bern. Orl. 1. 14. 3. Ma io fra gli altri non posso soffrire, Che a donna sia pur torto un sol capello.


11) id: 9601b68c95364c659379dc440afef8a1)
Definiz: §. Aver le mani a un ne' capelli: si dice del Quando uno depende da te in qualche cosa che importa, ed ha un gran bisogno di te; tolta la metaf. dalla buona presa, che è quella del tenere un pe' capelli.
212) Dizion. 3° Ed. .
SOVENTE.
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pag.1571



1) id: 14841bccc0e844bcb1769a449cc26849)
Esempio: Am. Ant. G. 265. Ad altrui perdonerai sovente, ma a te medesimo non neente.
213) Dizion. 3° Ed. .
INVENIRE
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pag.915



1) id: eb8d527f719947949af5a740413ae20f)
Esempio: Nov. Ant. 1. 2. E quello, che inverrete, racconterete a me, senza alcuna mancanza.


2) id: e394bfff2a894213ac2d53b324bbedf6)
Esempio: E N. ant. n. 65. Il donzello andò, e invenne ogni cosa.


3) id: b682796476da455ba32c24625c887c11)
Esempio: E N. ant. n. 4. Invennero, che la quistione era del fatto del fabro.


4) id: 175c8fe94acc4403bd3803d863705aea)
Esempio: E N. ant. Nov. 2. 2. Lo Re mandò in Ispagna ad invenir, come fu nodrito, e invennero, che la destriera era morta, e 'l puledro fu nutricato a latte d'asina.
214) Dizion. 3° Ed. .
NUTRICATRICE
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pag.1098



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Esempio: Amm. Ant. 36. 7. 3. Nutricatrice di peccato l'adulazione è.
215) Dizion. 3° Ed. .
TORRICELLACCIA.
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pag.1708



1) id: 81244ae740e6406b8a5554de25d71f9e)
Esempio: Vit. S. Ant. Poscia si ricoverava in quella sua torricellaccia.
216) Dizion. 3° Ed. .
ADORNISSIMAMENTE.
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pag.36



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Esempio: Amm. ant. 11. 10. 2. Parla semplicemente insieme, e adornissimamente.
217) Dizion. 3° Ed. .
ADULAZIONE.
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pag.37



1) id: 177ecde3e1ce4cedb0918ae163f554d7)
Esempio: Amm. Ant. 36. 7. 2. L'adulazione è d'ogni virtù nimica.


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Esempio: Tratt. P. mort. Iattanza fa lodar se in parole, e in fatti; adulazione fa lodare altri.


3) id: 5a9753aa90084db98fb1078f7352e89c)
Esempio: Maestruz. 2. 11. 6. Comunemente il nome dell'adulazione suole essere attribuito a tutti coloro, i quali sopra 'l debito modo della virtù vogliono, o con parole, o con fatti, gli altri dilettare: è così è peccato. All'adulazione s'appartien laudare alcuno in quelle cose, che non è da esser lodato.
218) Dizion. 3° Ed. .
INFINTO
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pag.877



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Esempio: Am. Ant. 4. 7. Niuna cosa infinta, puote molto durare.
219) Dizion. 3° Ed. .
DI PRESENTE
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pag.522



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Esempio: Nov. Ant. 59. 2. Se n'andoe di presente alla madre.