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300) Dizion. 4° Ed. .
DATA
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pag.14



1) id: 3a31c6a65a5e4f8ca0660854a8850960)
Esempio: Cecch. Corr. 3. 4. Ma se pure fusse venuta la lettera ec. Vedi la data; e se la nostra è messa Qualche dì dopo (com'i' credo) mostrala.


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Esempio: Red. lett. 2. 129. La lettera, che V. Sig. mi ha mandata, e del Sig. Dott. Bonomo da Messina in data de' sette di Giugno.
301) Dizion. 4° Ed. .
IMBROGLIATORE
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pag.726



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Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 3. Imbrogliatori, aggirator rapaci.
302) Dizion. 4° Ed. .
ANIMUCCIA.
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pag.204



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Esempio: Cecch. Donz. 2. 3. Che ella non faccia caso d'avere uno Attempatotto, che non è per farlo, Che ell'è un'animuccia, che sa molto, Che cosa si vuol dir marito.
303) Dizion. 4° Ed. .
PECORACCIA.
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pag.530



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Esempio: Cecch. Servig. 4. 9. Se tu avessi a far con altri, che Con una pecoraccia grassa, e grossa, Che si lascia tosare (quì figuratam.)
304) Dizion. 4° Ed. .
SMARGIASSERÍA.
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pag.545



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Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 2. Delle smargiasseríe solite vostre ec.


2) id: 6ff6d3168d7c4455955e31f1a9bca334)
Esempio: E Buon. Fier. sc. 3. Ecco Spacca, e Cardone Delle smargiasseríe solite vostre.
305) Dizion. 4° Ed. .
QUERIMONIA.
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pag.18



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Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 2. Querimonie, e rammarichi di vecchi.
306) Dizion. 4° Ed. .
LACRIMA
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pag.5



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Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 4. Vin d'amaraschi, lacrime, e raspati.
307) Dizion. 4° Ed. .
AORCATO.
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pag.217



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Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 3. Scannato, ed aorcato sarai tue.
308) Dizion. 4° Ed. .
AFFACCIARE.
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pag.70



1) id: 89400118a859466bbe88a535817d7861)
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 4. S'affacciano al veder comparir gente.


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Esempio: Stor. Eur. 4. 92. Se era meglio attendere i Mori a casa, o affacciarsi incontro a combatterli.


3) id: e1282215b8994111a4bb454b0bf46da9)
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 17. In persona dovea ire, e affacciarsi colla maestà imperiale.
309) Dizion. 4° Ed. .
ZUPPA
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pag.369



1) id: 6428fae6612d45648e27b5670b0e7749)
Esempio: Cecch. Proverb. Zuppa è quella, che comunemente si fa col pane, e col vino in un vaso, o bicchiere.


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Esempio: Cecch. Corr. 1. 2. Bastivi, ch'io so Quel, ch'i' vo dire, quand'i' dico zuppa.


3) id: 4cd70911e6b64f9b94fba3053c31af40)
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 5. E tutte le tue zuppe Postu far 'n paniere.


4) id: b80c4bebf76b4f3d90c426e0872c1098)
Esempio: Lasc. Parent. 5. 2. Guardate quel, che voi fate: non pensate avere a mangiar la zuppa con ciechi.


5) id: 5b636cdd40e0435a9413da7dbd90db79)
Esempio: Cecch. Proverb. Mangiar la zuppa co' ciechi Zuppa è quella, che comunemente si fa col pane, e col vino in un vaso, o bicchiere; e perchè tal pane si stritola, però chi non vede lume male la raccoglie, se non ha spazio; onde un alluminato, che con loro mangiasse, avrebbe gran vantaggio; onde è nato il proverbio: Tu credi avere a mangiar la zuppa co' ciechi.


6) id: 84c2eb5afbf045aa910254b646315e46)
Esempio: Malm. 4. 25. Per una zuppa dolla ancor di greco.


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Esempio: Malm. 2. 7. Or basta, chi del mio fa capitale, Diss'egli, fa la zuppa nel paniere.


8) id: 2cd93771ea624fdea6ab7efb970b50e8)
Esempio: Salvin. pros. Tosc. 1. 110. Ne' conviti de' filosofi vi era una zuppa di serio, di giocoso, una mescolanza di gravità, e di brio ec.


9) id: 2d9047d7ec1049a887707b142e13ce1d)
Definiz: §. VI. So quel ch'io dico, o simili, quando dico zuppa; proverb. dinotante Aver fondamento di quel, che si dice, o crede.


10) id: 868ebe5f757343289cc377b2269310c5)
Definiz: §. III. Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere; proverb. che vale, che Chi si mette a far quel, ch'e' non sa, getta via la fatica, e 'l tempo. Lat. quam quisque norit artem, in hac se exerceat.
310) Dizion. 4° Ed. .
RONZAMENTO.
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pag.266



1) id: aeac424ce8a8457db13fbd7d84dab904)
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 5. Ha fatto un ronzamento, un comperare Di starne, di pollami ec. che s'egli Ci aspettasse anco venti gentiluomini Col Doge appresso, non farebbe al terzo.
311) Dizion. 4° Ed. .
SAVIONE
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pag.332



1) id: 0f8627a7d95048278f7938298f6064fa)
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 1. Tu dove vai, savione?
312) Dizion. 4° Ed. .
AGGIRANDOLA.
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pag.88



1) id: 2c41d0a81afa4391831e89a83f18b81d)
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. S'io lo posso da discosto, sicchè egli non mi vegga, seguitare, i' non sono per avere manco che bel tempo delle sue aggirandole.
313) Dizion. 4° Ed. .
FILATERIA
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pag.458



1) id: ec38780b1bda40fe891d34102300e22b)
Esempio: Cecch. Inc. 4. 4. Ci resta solo, che per rispetto, che l'incantesimo non vi nuocesse, io vi faccia addosso certi caratteri con alcuni pentacoli, e filaterie.
314) Dizion. 4° Ed. .
INGOMBRO, e INGOMBERO
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pag.836



1) id: d5e8d91c14d74072b17388d2962e7c4b)
Esempio: Buon. Fier. 5. 4. 3. Ond'eran gran montagne tutte ingombre.
315) Dizion. 4° Ed. .
ALLEVATRICE.
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pag.127



1) id: 38b2fb97ed9d4888bb48eee547d41cca)
Esempio: Cecch. Inc. 1. 1. Credi tu, che io non mi ricordi, che madonna Nobile allevatrice avendo, com'ella disse, allevata questa, ch'era nata ec.
316) Dizion. 4° Ed. .
TRASCURATAGGINE
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pag.136



1) id: a2aa07a7b84a4c0aae04cea5841819be)
Esempio: Cecch. Dissim. prol. Alcuni di essi esercitando sopra di loro una tirannía più che di Fallari, alcuni altri una trascurataggine, e licenzia più che di Sardanapalo.
317) Dizion. 4° Ed. .
UOMACCIONE
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pag.329



1) id: 4ea69e6c36454892a0024e49db52fc28)
Esempio: Cecch. Dissim. prol. Nè darà tanto da considerare questa commedia agli uomaccioni, ch'ella non si ricordi di far ridere più di quattro volte anco voi giovani.
318) Dizion. 4° Ed. .
MARRUFFINO
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pag.173



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Esempio: Cecch. Servig. 4. 8. E' mi manda a veder, s'io Lo trovo, che trovar lo possa il boia, Come suo maruffino (quì per Ministro semplicemente)


2) id: d305ada5794347a5a05c0a97ff84c7b0)
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. O un palmo di tela Fo che 'l mio maruffino Al lume di candela Mostri per un sol buco di grattugia.
319) Dizion. 4° Ed. .
LARGO
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pag.22



1) id: e7b4a6c045d444b78294125c83afbc46)
Esempio: Cecch. Spir. 3. 2. La camera è serrata, ed ecco quì A cintola la chiave, senza me Non vi può ir persona, e io andrò Largo a' canti.


2) id: af7ab87372b84cb9aa580c916fa92f45)
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 1. Vedi pur, che Ridolfo giuochi largo.


3) id: c3b11be44cba4696801fef7edc650e38)
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 53. A Domizio comanda, che con una galéa, largo da terra, e isole, per alto vada in Soría.