Lessicografia della Crusca in rete

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360) Dizion. 4° Ed. .
ORIGLIARE
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pag.427



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Esempio: Fir. Trin. 5. 4. Chi è quella, che sta a origliare? ell'è la fornaia.


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Esempio: E Tac. Dav. ann. 2. 33. Risolvette, quando mangiano, e come non uditi tra loro si discredono, origliarli.
361) Dizion. 4° Ed. .
REQUISIZIONE.
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pag.110



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Esempio: Fir. lett. donn. Prat. 330. Un mio dialoghetto, che a' giorni passati io composi a requisizione d'una cosa a me carissima.
362) Dizion. 4° Ed. .
IMPICCATELLO
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pag.745



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Esempio: Fir. Luc. 4. 5. Il malan, che Dio ti dia, e la mala pasqua, impiccatello.


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Esempio: Lasc. Streg. 4. 2. Forcuzza, impiccatello?


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Esempio: E Sibill. 1. 3. Tristerello, ghiotterello, impiccatello, le forche t'aspettano a gloria.
363) Dizion. 4° Ed. .
SGUARDOLINO.
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pag.521



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Non hanno mai altro da loro, che ec. uno sguardolino attraverso.
364) Dizion. 4° Ed. .
CARTOLAIO.
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pag.580



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Esempio: Fir. nov. 2. 211. Lo menò in bottega d'un cartolaio chiamato Iacopo di Giunta.
365) Dizion. 4° Ed. .
AUDACEMENTE
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pag.329



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Esempio: Fir. lett. Don. Pr. 331. Rispondete loro audacemente quello, che io uso di dire tutto 'l dì.


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Esempio: E As. 145. Taglia audacemente 'l capo al velenoso serpente.
366) Dizion. 4° Ed. .
CIPOLLATA.
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pag.670



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Esempio: Fir. Trin. 2. 3. E chi ha detto questa bella cipollata alla tua padrona?
367) Dizion. 4° Ed. .
PRESTEZZA
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pag.711



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Esempio: Fir. As. 158. E così dicendo, con gran prestezza drizzò lassù i suoi debili passi.
368) Dizion. 4° Ed. .
UMBÈ.
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pag.303



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Esempio: Fir. Trin. 2. 2. Umbè, volevalo forse tor per me; Che ne vuo' tu sapere?


2) id: cb79c4c237c24993b3fbfb72a889fc06)
Esempio: Lasc. Pinz. 2. 2. Umbè, che Dio ce ne porti.


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Esempio: Salv. Granch. 2. 2. Umbè, che c'è di mal? di' via.


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Esempio: E Spin. 5. 2. Umbè, che so io?


5) id: 8823953ccac54126b52eeee15ef606fa)
Esempio: E Lasc. Pinz. 2. 3. Umbè, Giannino, che è della Fiammetta ec.
369) Dizion. 4° Ed. .
GRATTATICCIO
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pag.664



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Esempio: Fir. nov. 5. 240. Sapeva, che egli non era uomo, che temesse grattaticci.


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Esempio: Malm. 6. 101. E perchè tu non temi grattaticcio, Mentre stima non fai delle bravate, Quest'altra volta le saran pecciate.
370) Dizion. 4° Ed. .
AGIAMENTO.
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pag.94



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Esempio: Fir. nov. 7. 268. Chiamata la Sabatina, la menò di quella camera nell'agiamento.
371) Dizion. 4° Ed. .
INSERIRE
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pag.862



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 333. Elle mi minacciano d'uno non iscordevole odio, perchè io non ce le ho inserite dentro.


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Esempio: Alam. Colt. 1. 16. Ma inserendo i rami, O cangiando il terren, più volte spoglia Il salvatico stilo.
372) Dizion. 4° Ed. .
DISCRIMINATURA
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pag.169



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 401. L'altezza, che s'intende dal principio della discriminatura infino a' confini delle ciglia, e del naso.
373) Dizion. 4° Ed. .
ECCITAZIONE
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pag.266



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 348. Bisognando, che per la eccitazione della bellezza universale tutte le membra nella separazione sieno perfette.


2) id: 0c80e4b403ca4886b5aa3184164322da)
Esempio: Buon. Fier. 5. 1. 8. Io son così invescato Della bontà di questi santi padri, Dall'opre loro, eccitazioni, e cure.
374) Dizion. 4° Ed. .
IN PROFFILO
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pag.853



1) id: ac040e5540f54867b88c1a05b52358ac)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 411. Chi non ha il naso nella totale perfezione, è impossibile, che apparisca bella in proffilo.
375) Dizion. 4° Ed. .
PRESERVAMENTO.
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pag.708



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 360. Nelle quali ec. ha posto Iddio con maraviglioso ordine il preservamento di tutto 'l composto.
376) Dizion. 4° Ed. .
RAGIONCELLA.
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pag.49



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 386. Io giudico esser conveniente, con un poco di ragioncella cavar voi d'error, se ci fuste.
377) Dizion. 4° Ed. .
RIGOROSITÀ, RIGOROSITADE, e RIGOROSITATE .
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pag.165



1) id: 4e1399e0a57a4cf083b54315f634d5c3)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 375. Non vi si potendo per la durezza, e rigorosità di quelle ossa posarvi il capo.


2) id: cd3ef7516d1e476490b51fc3af2bdfee)
Esempio: Salv. Granch. 1. 1. Per certo Fu troppa rigorosità la vostra.
378) Dizion. 4° Ed. .
VIVEZZA.
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pag.297



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 427. Hanno ad esser piene d'un natural succo, il quale dia loro una certa vivezza ec.


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Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 20. Egli ha qualche vivezza, io 'l vo' notare.


3) id: 5d933d2886fe4a7686cbd151a214064b)
Esempio: Car. lett. 1. 167. Lascio, che 'l padre Don Onorato con la medesima vivezza, che m'ha presentato l'amor, che mi portate, e l'onor, che mi fate, vi mostri per la più parte il riverbero, che ec. (cioè: efficacia)
379) Dizion. 4° Ed. .
SFACCENDATO
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pag.498



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Esempio: Fir. Trin. 1. 1. Ella bella alle man d'una vedova: voi giovane, e sfaccendato.


2) id: d675f36a8a9e41a18be531d76edeca99)
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 23. Non ti parrebbe, che la luna, posto ancora che fusse un pianeta sfaccendato, che senza nulla fare corresse di quà, e di là, dovesse essere con meraviglia guardata? (quì figuratam. Lat. otiosus, inutilis. Gr. ἀργός, ἄχρηστος.)