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Esempio: Bocc. nov. 31. 12. Dolente a morte alla sua camera si tornò.
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Esempio: M. V. 2. 22. I cavalli, e l'armi, e l'altra roba partì a bottino.
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Esempio: G. V. 4. 33. 3. Furo ricevuti tutti a grandissimo onore.


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Esempio: E Bocc. nov. 61. 10. A coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai.


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Esempio: Dant. Inf. 9. Batteansi a palme, e gridavan sì alto.


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Esempio: Ovid. Pist. Prigione fatta a giravolte, la quale si chiama Laberinto.


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Esempio: Bocc. nov. 72. 5. In un suo orto, ch'egli lavorava a sue mani.


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Esempio: Bocc. nov. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire.


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Esempio: E Bocc. nov. 79. 45. Vi dea tanti malanni, che voi siate morto a ghiado.


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Esempio: E Dan. Par. 11. Raccomandò la sua donna più cara, E comandò, che l'amassero a fede.


10) id: 70e01145b6e040b1a1bd6f487516fd6e)
Definiz: §. Fare un orto, o un podere a sua mano, è pagar chi lo lavora per aver per se tutti i frutti.


11) id: b68d4707972e43289ac16defab03a04e)
Esempio: E Bocc. nov. 98. 12. Se tu non fossi di conforto bisognoso, come tu se', io di te a te medesimo mi dorrei.


12) id: e0b67918c6de4db9ad5008cfac387eec)
Esempio: Nov. ant. 35. 3. Io andava per grande bisogno in servigio della mia donna, e il Re fu giunto, e disse: Cavaliere, a qual donna se' tu? Ed egli rispose: sono alla Reina di Castella (cioè: con qual donna stai tu? Sto con la Reina; che è lo stesso, che diciamo oggi Stare a padrone, cioè: con padrone)
323) Dizion. 4° Ed. .
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Esempio: Franc. Sacch. nov. Che novelle avete a Città?


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Esempio: Libr. similit. Quando a passi lenti fanno il viaggio.


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Esempio: Dant. Inf. 2. Di te mi loderò sovente a lui.


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Esempio: Dant. Purg. 6. Ed io: buon Duca, andiamo a maggior fretta.


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Esempio: Petr. Son. 28. I più deserti campi Vo misurando a passi tardi, e lenti.


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Esempio: Franc. da Barb. 27. 5. E se periglio è porto, Dal lato d'arme a vita la difendi.
324) Dizion. 4° Ed. .
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Esempio: Nov. ant. 74. 3. Allora gli ristituì a speranza dell'altra maggiore accomandigia.


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Esempio: Petr. canz. 4. 1. E mi fece obbliar me stesso a forza.


4) id: c697c941ff88418d8107716c22b967e4)
Esempio: E N. ant. Nov. 32. 1. Non per propria lealtà, e virtude Messer Imberal del Balzo ec. vivea molto ad agura a guisa Spagnuola.
325) Dizion. 4° Ed. .
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Esempio: Stor. Pist. 112. E subito le rotture, che avevano fatte per uscir fuori, furono murate a pietra, e a calcina.


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Esempio: Nov. ant. 2. 2. Cotanto dico, che 'l cavallo è nutricato a latte d'asina.
326) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 9619b52294e14278a939ca26d4cffa04)
Esempio: Tavol. dicer. Noi siamo tanti, che tutti li potemo tosto acchiudere: non ci converrà guari combattere a sì poca gente.
327) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 7524379292d44f5888ea71068bd6c1df)
Esempio: Bocc. nov. 72. 5. A otta a otta la presentava; e quando le mandava un mazzuol d'agli freschi ec. e quando un canestruccio di baccegli, (cioè: di quando in quando.)
328) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 3b15f03c97df420b960884f5cb05fa82)
Esempio: Bocc. g. 7. p. 3. I pesci notar vedean per lo lago a grandissime schiere.
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2) id: f03dfed47271436fa5c124a607d1470e)
Esempio: E G. V. cap. 32. 2. Ritegnendo a loro l'amministragione d'ogni altra cosa del Comune. Lat. pro se.


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Esempio: G. V. 5. 3. 3. Rimase uno figliuolo, che ebbe nome Arrigo, che 'l fece eleggere a Re de' Romani.


4) id: b2ed5e405df6432cb250f2e8e60f56f8)
Esempio: Nov. ant. 8. 2. Non vendéo bene la mattina: recolsi a mal'agura, e a noia.


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Esempio: Dant. Purg. 7. Per quanto io posso a guida mi t'accosto.


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Esempio: Nov. ant. 2. 3. Non mi rispondere a grado, dimmi sicuramente la veritade. Lat. ad gratiam. Gr. πρὸς χάριν.
330) Dizion. 4° Ed. .
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Esempio: Dant. Inf. 29. Ver' è ch'io dissi a lui parlando a giuoco.


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Esempio: Bocc. nov. 30. 2. E udendo a molti ec. commendare la Cristiana Fede ec. un dì ne dimandò alcuno.


4) id: 6403fb8140ac47dfb4a34ae9a931870b)
Esempio: Petr. canz. 38. p. 1. I pensier dentro all'alma Mover mi sento a chi gli ha tutti in forza.
331) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: de6ebce80b854042815ce49085194a64)
Esempio: Bocc. nov. 20. 6. Una galeotta di Paganin da Monaco ec. sopravvenne e vedute le barche si dirizzò a loro.
332) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: af63f04b0a7d4376b8d87ac88c418371)
Definiz: per similitudine A MODO.


3) id: c2366a7b76ce40169403042f0ae33272)
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 11. Pon mente a quel Graziano Con quella guarnaccaccia, con quella berrettaccia a gronda.


4) id: 7f3d6a4fda8d42189ddb21e3e789d6c7)
Esempio: E Buon. Fier. 2. 3. 12. E quelle vecchie Col fazzoletto sul viso a saltero ec. Ve' com'elle ci fan gli occhi torti.


5) id: 40231d92d9b34d378e83f16527d224e9)
Esempio: E Buon. Fier. appresso: Bello sbarleffe, che egli ha 'n sul mostaccio Pur vero, e natural, ch'e'non ha maschera! E che barba a lucignoli!
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2) id: 37a0f5ba919247aab54c9ce8ac4fec98)
Esempio: Nov. ant. 65. 8. Or com'ebbero tutto affettato, e a fetta a fetta cercato (cioè: una fetta dopo l'altra, e a fetta per fetta. Lat. frustillatim.)
334) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 1a8815ba3abe402a90738569a2343237)
Definiz: aggiunta a' verbi, alcuna volta diversifica loro totalmente il significato, come COMANDARE, ACCOMANDARE: TENERE, ATTENERE: COSTARE, ACCOSTARE: METTERE, AMMETTERE. Alcuna volta lo diversifica in parte, e in parte lo mantiene, come BATTERE, ABBATTERE: OPERARE, ADOPERARE. Alcuna volta mantiene appunto lo stesso, come OMBRARE, ADOMBRARE: CUMULARE, ACCUMULARE. Alcun'altra accresce lor forza, come BARBICARE, ABBARBICARE.
335) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: f76a744451aa45f9a204124e150d5e3e)
Definiz: aggiunta a' nomi, opera il medesimo, che ne' verbi, come BATTIMENTO, ABBATTIMENTO: CUMULAMENTO, ACCUMULAMENTO: BARBICAMENTO, ABBARBICAMENTO.
336) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 4809df35c27749579027a632f4228032)
Definiz: aggiunta a diversi nomi, ma non affissa: di essa, e di loro si formano varie locuzioni, che si adoperano a maniera avverbiale, come A MIGLIAIA, A PROPORZIONE, A MAN RITTA, e infinite simili; molte delle quali saran tirate fuori a' lor luoghi, altre poste in corpo alla voce principale, e le rimanenti lasciate per più brevità, bastando averne dato quì questo cenno.
337) Dizion. 4° Ed. .
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338) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 4295970a85ef470daa0c15228774ca13)
Esempio: Bocc. nov. 27. 14. La qual morte io ho tanto pianta, quanto dolente a me; perciocchè quantunque io rigida, ec.


3) id: 57961637ee1946d69baa18b422759e9c)
Esempio: Pass. 19. E consigliatimi, ec. che misero a me, ancora era tempo di trovar misericordia. Lat. hei mihi. Gr. φεῦ.
339) Dizion. 4° Ed. .
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2) id: 6a5f6c50383e4357922348cb918acf07)
Definiz: congiunta a verbo di stato in luogo, vale IN, o NEL.


3) id: ab2dcc64cd874653b16ad9d52106f4a0)
Esempio: E Bocc. nov. 77. 3. Un giovane, ec. avendo lungamente studiato a Parigi.


4) id: b36b7a1ebaba4d239c938bff9acd906e)
Esempio: Bocc. nov. 7. 6. Avvenne, che trovandosi egli una volta a Parigi in povero stato.


5) id: 9131a78294d346d0a498f363cdf42cc1)
Esempio: E Bocc. nov. 89. 10. Un buon uomo, il quale a capo del ponte si sedea.