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4° Edizione
Diz Giu. totali
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120) Dizion. 4° Ed. .
GARRITORE.
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pag.571



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Esempio: Vit. Crist. La mangiatoia, e la stalla non danno consolazione a coloro, che son curiosi, garritori, e riditori.


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Esempio: Amm. ant. 30. 7. 7. Molti hanno già perdonato a' nimici; io non perdonerò a' pigri? non a' negligenti? non a' garritori?
121) Dizion. 4° Ed. .
RIDITORE
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pag.253



1) id: ce7724fca466417a9881d00c8406101a)
Esempio: Vit. Crist. La mangiatoia, e la stalla non danno consolazione a coloro, che sono curiosi, garritori, e riditori.
122) Dizion. 4° Ed. .
GRANDICCIUOLO
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pag.656



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Esempio: Vit. Crist. Andò sì piccolino, che poteva essere portato, ed ora è grandicciuolo, che pesa troppo a portare.
123) Dizion. 4° Ed. .
FOMITE
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pag.486



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Esempio: Segn. Crist. instr. 1. 1. 2. Quella pessima inclinazione a far male, che noi chiamiamo fomite del peccato.
124) Dizion. 4° Ed. .
DISPOSAMENTO.
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pag.198



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Esempio: Vit. Crist. D. Imperciocchè Iddio il Padre fece nozze nel disposamento dell'umana generazione, la quale congiunse a se.


2) id: f9c7ec8cc0a941c49068e92514e57ebf)
Esempio: Med. Vit. Crist. S. B. Oggi Dio Padre fece nozze nello disposamento dell'umana natura.
125) Dizion. 4° Ed. .
RIPROVATO
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pag.215



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Esempio: Vit. Crist. State voi inginocchiata a' piedi di quelli maladetti riprovati da Dio (cioè: non approvati, non accettati)
126) Dizion. 4° Ed. .
IMBELLETTARE
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pag.718



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Esempio: Segn. crist. instr. 3. 28. 9. Sono quelli, che incitano queste fanciulle a imbellettarsi il viso, ed a farsi i ricci.
127) Dizion. 4° Ed. .
POLTRUCCIO
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pag.653



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Esempio: Vit. Crist. Che egli menassono l'asina, e 'l poltruccio, ch'erano legati, in alcun luogo pubblico.
128) Dizion. 4° Ed. .
RISOLUTISSIMAMENTE
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pag.226



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Esempio: Segn. Crist. instr. 3. 14. 4. Che è il convenirsi, ed il proporre risolutissimamente l'emendazione.
129) Dizion. 4° Ed. .
RIADORNARE.
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pag.121



1) id: df53430011d24a5ab94c9e5e2012b48d)
Esempio: Segn. crist. instr. 3. 30. 6. Quando escono fuori, allora si riassettano, e si riadornano.
130) Dizion. 4° Ed. .
ASINELLO
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pag.286



1) id: 9509c422851c414b82bdb6894a5a81e3)
Esempio: Vit. Crist. Ma forse alcuni di quegli uomini buoni diede loro, o prestò un asinello.


2) id: 58532b08e0514a5aa56c6996db90ae23)
Esempio: Fior. S. Franc. 105. Se n'andarono a un povero lavoratore della contrada, e sì gli chiesono per l'amore di Dio il suo asinello in prestanza.


3) id: c759d9724412471db71be36290d202b6)
Definiz: §. II. Asinello, si dice altresì a quella Trave, che regge l'altre travi de' tetti, che piovono un'acqua sola. Lat. cantherius.


4) id: b9aba9bbfd62497ba540f7fcc3b56962)
Definiz: §. I. Asinello, si dice anche per similit. a quella pietra, che nel fondo delle fosse fognate sostenta l'altre pietre, che formano la fogna.
131) Dizion. 4° Ed. .
VILTÀ, VILTADE, e VILTATE
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pag.275



1) id: 69bfde9bfce94499b9dd9bea7eaf80ac)
Esempio: Vit. Crist. D. Fu da avergli compassione, imperocchè nacque in tanta povertà, viltade, e miseria.


2) id: 8edc932ae5344c58a79d6edc05135b14)
Esempio: G. V. 11. 66. 3. Valse lo staio del grano colmo soldi 8. ec. che fu disordinata viltà al corso usato.
132) Dizion. 4° Ed. .
TENERUZZO .
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pag.55



1) id: a07f8c9964114d19820f8d4fa31dcfbf)
Esempio: Vit. Crist. Oggi sparse il sangue suo preziosissimo, e fu tagliata la carne sua teneruzza.
133) Dizion. 4° Ed. .
CROCIFIGGERE
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pag.869



1) id: 87c92afc7ada4e82951386eb6fcd348a)
Esempio: Vit. Crist. D. Nè quando fu crocifisso, nè nella morte mai non l'abbandonò, infin a tanto che fu sotterrato.
134) Dizion. 4° Ed. .
S
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pag.288



2) id: 33a3c871063b4e1aa676f3c639d73991)
Definiz: Lettera di suono veemente, come la R. Posta in composizione co' suoi primitivi ha forza molte volte di privativo, come CALZARE, SCALZARE, MONTARE, SMONTARE. Alle volte d'accrescitivo, come PORCO, SPORCO, MUNTO, SMUNTO. Alle volte di frequentativo, come BATTERE, SBATTERE. Alle volte non opera nulla, valendo lo stesso CAMPARE, e SCAMPARE, BANDITO, e SBANDITO, BEFFARE, e SBEFFARE. Appo di noi ha due varj suoni; il primo più gagliardo, e a noi più familiare, come CASA, ASSE, SPIRITO. L'altro più sottile, o rimesso, usato più di rado, come SPOSA, ROSA, ACCUSA, SDENTATO, SVENATO. In questo secondo suono non si raddoppia giammai, nè anche si pone in principio della parola, se non quando immediatamente ne segue una consonante, come SMERALDO, SDENTATO. Consente dopo di se nel principio della parola tutte le consonanti, salvo la Z. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba riceve dopo di se le medesime consonanti, ma più malagevolmente, e per lo più in composizione, colla preposizione DIS, o MIS, come DISDETTA, MISLEALE; ma col C, P, T s'accoppia frequentemente senza difficultà, come TASCA, CESPUGLIO, PRESTO. Quando è posta avanti al C, F, P, T, si dee pronunziare nel primo modo, cioè col suono più gagliardo, come SCALA, SFORZO, VESPA, STUDIO, CESTO, ma avanti al B, D, G, L, M, N, R, V, si pronunzia col suono più sottile, o rimesso, come SBARRARE, SDEGNO, SGUARDO, SLEGARE, SMANIA, SNELLO, SRADICARE, SVENTURA. Avanti di se ammette la L, N, R in mezzo della dizione, e in diversa sillaba, come FALSO, MENSA, ORSO. Raddoppiasi nel mezzo della parola, come l'altre consonanti, dove lo ricerca il bisogno.
135) Dizion. 4° Ed. .
G
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pag.557



2) id: 9c727b8487f44461a9ded39dfb99325d)
Definiz: Lettera compagna del C, ed ha anch'ella due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO; e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile come GENTE, GIRO; onde per diffalta di proprio carattere, per servircene nel primo suono coll'E, e coll'I, le pogniamo dopo l'H, come GHERONE, GHIRO. Questo GH, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI, dal verbo Vedere; l'altro più sottile, e schiacciato, il quale per lo più avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA; e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba le L, N, R, come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, SOGNO, DISEGNARE, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono per la sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L col G avanti seguita l'I, in tal caso ha due suoni, l'uno più rotondo e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi; l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO, e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alle L, ed N, gran parte ne perde del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se la L, N, R, S, nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più in composizione colla preposizione DIS. Ma nel principio di parola più frequentemente, come SGARARE; e si pronunzia sempre la S avanti al G nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso: come POGGIO, OGGI, ec.
136) Dizion. 4° Ed. .
DEROGABILE
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pag.76



1) id: e9c808b446b246afa22c9a56c001fd46)
Esempio: Segn. Crist. instr. 3. 316. Ma sempre con due leggi non derogabili di distribuirlo in tempo.
137) Dizion. 4° Ed. .
SUBLIMISSIMO
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pag.794



1) id: 08ee3bc140a24743b2ac9e6518e061dc)
Esempio: Segn. crist. instr. 3. 26. 15. Il matrimonio è stato sollevato allo stato sublimissimo di sagramento.
138) Dizion. 4° Ed. .
DISGRAZIATAMENTE.
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pag.179



1) id: 6809d7fd95cb4a0d8dcc0734dc3f1a22)
Esempio: Segn. Crist. instr. 3. 17. 6. Non vuol più passare dove cadde una volta, benchè disgraziatamente.
139) Dizion. 4° Ed. .
IMPURAMENTE
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pag.757



1) id: 4e1011fb1aae4ae3addd31a3ad7867a7)
Esempio: Segn. crist. instr. 3. 30. 12. Dal vestire immodestamente v'è un breve passo al vivere impuramente.