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1) Dizion. 5° Ed. .
FALCIONE
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FALCIONE.
Definiz: Sost. masc. Grossa falce.
Forma accrescitiva di falce. –
Esempio: Salvin. Esiod. 19: Colla destra Prese il falcione smisurato, lungo, Con denti a sega, e al caro padre in fretta Miete i negozj.
Definiz: § I. Comunemente dicesi Quell'istrumento composto di tre o quattro ferri dentati detti falcini, imperniati da una parte, con altrettanti semicircoli fissi, parimente di ferro, che gli tramezzano, e dall'altra serrati in cima di un manubrio di legno; il quale istrumento, fermato sopra un panconcello, serve a triturare lo strame per le bestie. –
Esempio: Lambr. Bach. Set. 135: Perciò è ottimo il falcione con che si fa il segato ai bovi, ripassandovi la foglia più volte, e badando di tagliarla unita.
Definiz: § II. Falcione, si disse Una sorta di arme in asta, adunca a guisa di falce, e con uno spuntone alla dirittura dell'asta. –
Esempio: Vill. M. 5, 76: Con piena speranza di vittoria presono l'arme, e gran parte i falcioni in mano.
Esempio: E Vill. M. 5, 77: Assalirono molto arditamente innanzi alla venuta del popolo co' falcioni.
Esempio: Sacch. Rim. 67: Il roncone e 'l falcione Ben fa chi non l'aspetta.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 52: Bonamico, va', e rifà quello che è stato guasto; e quando l'hai rifatto, io ti darò sei fanti co' falcioni, che voglio ch'egli stiano in guato con teco nel tal luogo nascosi, e qualunche vi viene, non abbiano alcuna misericordia, che lo taglino a pezzi.
Esempio: Burch. Son. 1, 124: Qual col falcion, qual colla scimitarra, Qual col targon pareva una testuggine.