Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MOGGIO
Apri Voce completa

pag.424


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» MOGGIO
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
MOGGIO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa più spesso Moggia di gen. femm. Antica misura di capacità, che variava secondo i luoghi e i tempi. In Toscana usavasi specialmente pei grani, le biade, e simili; dividevasi in ventiquattro staia, ed equivaleva, negli ultimi tempi del Granducato, a cinque ettolitri e ottocentoquarantotto litri. E prendesi anche per Tanta quantità di checchessia quanta n'entra in un moggio.
Dal lat. modius. –
Esempio: Cap. Comp. S. Cr. 14: Paghi, per ciascuno moggio di grano o di biada, o vero per ciascuno congio di vino,... soldi XX.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 216, 30: Dati furono loro fiorini IIIJ(m) e XL moggia di grano.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 40: Tutti i sopraddetti porti hanno misura, che si chiama moggio, che due moggi de' detti luoghi fanno uno moggio in Pera.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 58: Quivi trovamo che v'era per lo Comune di Prato, un moggio di grano, un moggio di fave, un moggio di miglio, due moggia di farina ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 160: Manifestamente apparisce che il modio romano è la quarantottesima parte del moggio fiorentino, o più tosto due libbre manco; per dividersi il moggio nostro in istaia 24, e lo staio in due mine di libbre 25 l'una.
Esempio: Cellin. Vit. 479: Il qual podere.... egli me lo vendeva per entrata; la quale il detto mi aveva dato in nota di tante moggia di grano ec.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 257: Il giorno dopo si trovarono alla porta ducento moggia di farina in sacchi, senza essersi mai potuto sapere ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 856: Il nostro moggio è una misura di staia 24.
Esempio: Fag. Comm. 4, 69: Conviene fare come il contadino quando semina, che getta via uno staio per raccoglier un moggio.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 528: Fissò il prezzo del riso suddetto a lire dodici il moggio.
Definiz: § I. E per estensione, Gran quantità di checchessia. –
Esempio: Lipp. Malm. 12, 40: Di medaglie dorate, o vuoi di rame Un moggio ne misurano, e di passo.
Esempio: Not. Malm. 2, 856: Un moggio.... qui è detto iperbolico, e significa Quantità grandissima.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 66: Gnaffe, tu le dirai imprima imprima che io le voglio mille moggia di quel buon bene da impregnare.
Definiz: § III. Si usò anche come misura di calcina per murare. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 6: I detti Giovanni e Bernardo uficiali predetti allogarono.... a Salvagno Tuccii da Giogatoio.... sessanta moggia di calcina in due cotte,... trenta moggia per cocitura; e debbe essere l'una cotta dopo l'altra; per pregio di lire LV s. p.
Esempio: E Uff. Cast. Fort. Fir. 9 t.: I detti.... uficiali allogarono a Cennino Cambini infino in cento moggia di calcina buona sanza malizia.
Esempio: Targ. Viagg. 11, 284: Richiese cento moggia di calcina per fabbricare due torrioni nella fortezza.
Definiz: § IV. Si usò pure come Misura del peso che una nave può portare. –
Esempio: Belc. F. Pros. 4, 60: Uno navichiere aveva una nave di trenta milia moggia.
Definiz: § V. Term. d'Archeologia, ho stesso che Modio, cioè Quel vaso col quale si misuravano dagli antichi gli aridi e talora anche i liquidi; e che conteneva sedici sestarj o la sesta parte del medimno attico. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 47: Tullio disse: Vero è quello che si dice, che molti moggi di sale si convien manicare insieme, anzi che 'l dono dell'amistade compiuto sia.
Esempio: Dant. Conv. 282: Quando per la guerra d'Annibale, avendo perduti tanti cittadini, che tre moggia d'anella in Affrica erano portate, li Romani vollero abbandonare la terra.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 268: Che abbia (l'amico) in compagnia mangiato il moggio del sale (com'è il vulgare proverbio), e non far come molti, che per avere una volta beuto insieme.... ammassano le amicizie ec.
Definiz: § VI. A moggia, vale In larga misura, In grande quantità, anche figuratam. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 40: Le muse hanno l'occhiaia, Perduto avendo a moggia, e non a staia, La forza lor maggiore (qui figuratam.).
Esempio: Saccent. Rim. 1, 5: Voi, Signor, che di roba e di denaro.... n'avete a moggia, Ne avete a monti, e non ne sete avaro, ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 271: Modio pecuniam metitur.... Questo modo iperbolico di parlare s'usa molto, per denotare uno che abbia una strabocchevole ed enorme ricchezza, quasi che il danaro appresso di esso sia come il grano a moggia.
Definiz: § VII. Sotto il moggio, nel linguaggio scritturale, vale figuratam. In luogo nascosto, Occultamente, e simili. –
Esempio: Bibb. N. 9, 198: Ed etiam diceva (Gesù) a quelli: adunque è venuta la lucerna, acciò sia posta sotto il moggio, ovvero sotto il letto? Ma quella è, acciò sia posta sopra il candeliere.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 214: Essere indubitatamente servizio divino, che un uomo di cosi eminente virtù, si giovevole a tanta moltitudine, segua di rilucere sul candeliere come splendida lucerna ed ardente, piuttosto che a privata quiete aspirando, si vada a nascondere sotto il moggio, e sotto la clausura benchè per altro santa e lodevole.
Esempio: Martin. T. N. 1, 53: Nè accendono la lucerna, e la mettono sotto il moggio, ma sopra il candeliere, affinchè faccia lume a tutta la gente di casa.
Esempio: E Martin. T. N. 2, 133: Nessuno, accesa che ha la lampana, la pone in un nascondiglio, e sotto il moggio; ma sopra il candelliere, affinchè chi entra, vegga lume.