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1) Dizion. 5° Ed. .
ORRIDO.
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ORRIDO.
Definiz: Add. Che ha in sè dell'orrore, Che desta orrore; parlandosi di paese, regione, terra, ovvero luogo o sito, selvaggio, aspro, incolto, e simili; anche in costrutto con la prep. Di.
Dal lat. horridus. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 41: Per balze e per pendici orride e strane.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 7, 57: T'ho per caverne ed orridi burroni Fanciullo avvezzo a strangolar serpenti.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 45, 26: Come chi visto abbia, l'aprile o il maggio Giardin di frondi e di bei fiori adorno, E lo rivegga poi che 'l sol il raggio All'Austro inchina e lascia breve il giorno, Lo trova deserto orrido e selvaggio; Così ec.
Esempio: Bemb. Rim. 102: O pria sì cara al ciel del mondo parte, Che l'acqua cigne e 'l sasso orrido serra; O lieta sovra ogni altra e dolce terra, Che 'l superbo Appennin segna e diparte; ec.
Esempio: Salvin. Eneid. 1, 255: E per di sopra Scena ombrosa di selve che s'increspano, E nero bosco sta con orrid'ombra.
Esempio: Mont. Poes. 1, 355: Di triboli e di felce orridi i campi Si vedran largamente: aspra boscaglia, L'ispido cardo e la sdegnosa ortica, Abbonderà per tutto.
Esempio: E Mont. Poes. 1, 371: Di bellicosi augelli orrido nido.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 127: Io veggo Qui cipressi ferali, orride rupi, Che il folgor percotea.
Definiz: § I. Detto di pianta o delle sue foglie, ed anche di selva o foresta, terreno incolto, e simili, per Irto, Ispido; secondo proprietà latina e nel linguaggio della poesia. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 74: Uno sepolcro...., nel cui sommo erano virgulti di cornio ed orrida mirto di spessi astili.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 30: Chi tu ti sia (Astolfo tramutato per magia in mirto), ch'in corpo orrido ed irto, Con voce e razionale anima vivi.
Esempio: Molz. Ninf. tib. 21: Da questo ombroso pino orrido e folto.
Esempio: Cas. Rim. 1, 37: Nè per borea già mai di queste querce, Come tremo io, tremar l'orride foglie.
Esempio: Car. Eneid. 9, 595: Era la selva un'ampia Macchia d'elci e di pruni orrida e folta (il lat. ha: late dumis atque ilice nigra horrida).
Esempio: Tass. Gerus. S. 7, 23: Rivolse il corso a la selva vicina; Ma quivi da le piante orride e spesse Nera e folta così l'ombra dechina, Che più non può raffigurar tra esse L'orme ec.
Esempio: Card. Poes. 658: E fin l'orrida macchia ed il roveto.... pareano Godere eterna gioventù nel sole.
Definiz: § II. Pure con proprietà latina, con allusione al culto religioso delle selve. –
Esempio: Salvin. Eneid. 7, 560: Palagio augusto, grande, alto su cento Colonne.... Orrido per le selve, e de' maggiori Per la religïon.
Definiz: § III. Pure per Irto, Ispido; e in più largo significato, Rozzo, Grossolano; detto così di persona come di cosa. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 495: Altre (api) ne le corteccie orride e cave Il lacrimoso umor del bel narcisso, E la viscosa colla da le scorze Nel picciol sen raccolgono.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 50: L'irsute pelli, L'orride zampe e i grossi capi d'orsi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 54: Uccidiàn tanti becchi.... E de l'orride pelli ci vestimo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 29, 60: La faccia macra, e come un osso asciutta, La chioma rabuffata, orrida e mesta, La barba folta, spaventosa e brutta.
Esempio: Molz. Ninf. tib. 10: Altri, nudo le braccia orride e forti, A lottar coraggioso si prepari.
Esempio: Car. Eneid. 2, 459: Squallida avea la barba, orrido il crine.
Esempio: E Car. Eneid. 7, 1139: Equicoli avea seco la più parte, Orrida gente, per le selve avvezza Cacciar le fere, adoperar la marra, ec.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 190: Lasciò al re.... il sacro còrdiglio, mostrando che, secondo i riti e ordini della sua religione, in quella orrida corda stava gran parte della santità del suo abito.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 86: L'arroganza de' soldati..., i quali, d'aspetto terribile, parlare orrido, si ridevan degli altri come da meno (il lat. ha: truces corpore, horridi sermone).
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 2, 126: Stazio nel settimo si occupa in fabbricar con orrido stile e con insuperabil maestà la reggia di Marte.
Definiz: § V. E detto di aspetto, sembianze, o simili, per Austero, Severo. –
Esempio: Vill. F. Vit. 16: L'aspetto suo è alquanto orrido e malinconoso, ma cominciando a parlare è giocondo.
Definiz: § VI. Orrido, si usa pure per Che apporta orrore; Tale da inorridirne: Orribile. Detto di cosa materiale, di fenomeno sensibile, di stagione, o simili, come anche di azione, fatto, condizione, o simili. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 282: Vedo battaglie orride e crudeli...; ma tu non temere; che finalmente sarai vincitore.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 373: Nello 'nferno sarà.... orrida visione di demonia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 183: Quivi dei corpi l'orrida mistura, Che piena avea la gran campagna intorno, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 7: Qual nomade pastor, che vedut'abbia Fuggir strisciando l'orrido serpente, ec.
Esempio: Car. Eneid. 8, 376: Come chi.... de l'inferno il centro Discovrisse..., e che di sopra De l'abisso vedesse quelle oscure Dal cielo abbominate orride bolge.
Esempio: Tass. Gerus. S. 4, 7: Orrida maestà nel fero aspetto (di Plutone) Terrore accresce, e più superbo il rende.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 13, 44: Tanto gli porge Spavento la sembianza orrida e fera (di drago o chimera).
Esempio: Lipp. Malm. 3, 72: Fuggì tutta la gente spaventata All'apparir dell'orrido spettacolo (il carro della strega, tirato dai demonj).
Esempio: Marchett. Lucrez. 429: D'ogn'intorno perir languide membra D'uomini semivivi, orride, e sozze Di funesto squallore.
Esempio: Parin. Poes. 31: E d'orridi muggiti Commosse rimbombar le arcate volte.
Esempio: E Parin. Poes. 191: Ma quali.... ingegnosi stromenti Veggo d'atroci pene Là per quegli antri oscuri, Cinti d'orridi muri?
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 11: Nè mai quest'orrida funesta scena (di scheletri e di uccisi) Vi scuote l'anima?
Definiz: § VII. E con riferimenti varj; anche con significato men grave e alquanto indeterminato. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 62: Questo orrido cominciamento (la descrizione della peste) vi fia non altramenti che a' camminanti una montagna aspra ed erta, presso alla quale un bellissimo piano e dilettevole sia riposto.
Esempio: Med. L. Op. B. 1, 130: Quasi come uno che dorma, [svegliato] da una nuova ed orrida voce.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 25: Mentre il sol fu nubiloso sotto Il gran Centauro e i corni orridi e fieri.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 16, 43: Come groppo di vento talor giunge, Che si tra' dietro un'orrida tempesta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 45, 72: Qual talor, dopo il tuono, orrido vento Subito segue, che sozzopra volve L'ondoso mare ec.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 129: Non credo che si trovi al mondo fante Più orrida, più sudicia e scuarcuoia.
Esempio: Molz. Ninf. tib. 33: A cui (a certi mostri) le fronti orride corna, e insieme Di carne una gran selva ingombra e preme.
Esempio: Car. Eneid. 9, 1048: O quando orrido e torbo e d'austri cinto E 'n grandine converso irato Giove, D'alto precipitando, si devolve Sopra la terra.
Esempio: E Car. Eneid. 11, 916: Ne le tenere labbra il padre stesso De la fera premea l'orride mamme.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 28: Con dirle che quest'orrida befana, Che già d'un tozzo aveva carestia,... In oggi ha ec.
Esempio: Menz. Sat. 69: E ciò che in campo orrida invidia pone, Si vede alfine in cenere converso.
Esempio: Casott. A. Celid. 302: E chi la può scampar, quando imbiancate Si vedon le pianure e le montagne Dalle più folte ed orride nevate?
Esempio: Parin. Poes. 211: Te non error ma vizio Spinge all'orrido ufizio.
Esempio: E Parin. Poes. 310: Deposta un giorno l'orrida facella E quell'arco crudel che i petti schiaccia, Prese Amore ec.
Esempio: Alf. Trag. 1, 76: Mi è dura, sì, l'orrida taccia; è dura, Ma inaspettata no.
Definiz: § VIII. Per Terribile, Tremendo. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 3, 14: Qui giace Vegliantin, caval di Spagna, Orrido in guerra, e tutto grazie in pace.
Esempio: Parin. Poes. 322: Ahi! se l'orrida corda Fremer farò d'Alceo ec.
Definiz: § IX. Trovasi per Aspro, detto di sapore. –
Esempio: Domen. Plin. 1075: Questa (la ponfolige), pigliando aceto, rende odore di rame; e se si tocca con la lingua, ha sapore orrido.
Definiz: § X. In forza di Sost. Ciò che è orrido, o Qualità d'orrido; Orridezza. –
Esempio: Bart. D. Tens. 7: Qui campagne distese, qui valli e collinette dolci...; a dir brieve quanto or sia dell'orrido o dell'ameno il capriccio gli somministra al pennello.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 127: Vecchi scrittori, e poeti massimamente, i quali, credo io, per un certo orrido, e per un tale quale squallore d'antico, negletti ec.
Esempio: Pindem. Poes. 51: Natura.... Spesso gode accoppiar l'orrido e il bello, Somma pittrice in contrapposti.
Definiz: § XI. Pure in forza di Sost., per Luogo dirupato, talvolta con cascata d'acque, il quale abbia in sè del grandioso e selvaggio.