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Dizion. 5° Ed. .
DEIFICARE.
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DEIFICARE. Definiz: | Att. Annoverare alcuno tra gli Dei, Onorarlo con onori divini, Divinizzarlo, Farne l'apoteosi. |
Dal basso lat. deificare. – Esempio: | Ross. P. Sveton. 2, 71: Non volle [Tiberio] ancora, ch'ella (Livia) fusse consagrata e deificata. |
Definiz: | § I. E per similit., e iperbolicam. – |
Esempio: | Tass. Lett. 1, 245: Contentatevi d'avermi coronato, senza voler deificarmi. | Esempio: | Borgh. S. Tertull. 29: Se Bacco per avere mostrata la vite, è reputato Dio, è stato trattato male Lucullo, il quale di Ponto in Italia fu il primo che portasse le ciliegie, se non è stato deificato come autore d'un nuovo frutto, perchè solo ne fu l'inventore, e quei che lo mostrò. |
Definiz: | § II. E per Inalzare a grado o condizione di divinità, e onorar come tale. – |
Esempio: | Cavalc. Specch. Pecc. 78: Per questo modo queste cose si deificano, e ricevono onore divino, in contumelia di Dio. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 466: Si scredita l'Evangelio [nelle commedie scorrette], si deride la Fede, si deifica la Fortuna, si stabiliscono quelle massime che servono di base all'ateismo. | Esempio: | Aver. G. Lez. tosc. 1, 9: Volendo gli antichi, per così dire, deificare alcune creature, faceva di mestieri dotarle degli attributi della divinità. |
Definiz: | § III. E figuratam. – |
Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 1, 92: La quarta cosa è, che molta ingiuria ne fa a Dio (elli deifica il ventre in luogo di Dio), e del tempio dello Spirito Santo uno lago. |
Definiz: | § IV. E per Far partecipe della divinità, quasi Connaturare con essa, Rendere di perfezione divina. – | Esempio: | S. Antonin. Lett. 72: Iddio è fatto uomo, acciocchè l'uomo, che comprende maschio e femmina, diventi Iddio: e però prese il corpo virile, ma della sustanzia femminile, cioè della Vergine, a mostrare che l'uno e l'altro veniva a deificare. |
Definiz: | § V. Figuratam., e iperbolicam. – |
Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 319: Non tanto per li miracoli del suo felicissimo ingegno, quanto per la perfezione di quelle virtù, che le deifica l'animo. |
Definiz: | § VI. Neutr. pass. deificarsi Connaturarsi con Dio; ed altresì Divenir divino, beato. – | Esempio: | Salv. Oraz. 55: Fruiva quella
dolcezza, e quel giubilo che sente l'anima, che si deifica, e s'imparadisa alla fine. | Esempio: | Bart. D. Op. mor. 23, 314: La quale [anima] coll'intendimento riceve lui in sè, con la volontà transfonde sè in lui, e coll'una e coll'altra tutta in lui si trasforma e deifica. |
Definiz: | § VII. Trovasi anche per Farsi degno di essere assunto alla gloria ed agli onori dei Celesti. – |
Esempio: | Bocc. Filoc. 5: Colui, che per deificarsi sostenne, che fosse fatto di lui sacrificio sopra la grata. |
Definiz: | § VIII. Vale anche Farsi, Reputarsi superbamente, simile a Dio. – |
Esempio: | Cavalc. Discipl. Spir. 17: E non è grandissima ingiuria a Dio, che l'uomo, il quale è creatura, quasi deificandosi, dia a sè l'onore che solo si conviene al Creatore? |
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