Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ARROGARE.
Apri Voce completa

pag.714


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
ARROGARE.
Definiz: Att. Attribuire arrogantemente.
Dal lat. arrogare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 33: E che le chiavi s'arroghi d'avere Del cielo e de l'abisso in suo potere.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 181: Il vescovo dei Petrucci, antico familiare del Pontefice,.... arrogò a sè la medesima autorità.
Esempio: Car. Eneid. 1, 536: Venere allor soggiunse: io non m'arrogo Celeste onore.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 6, 80: Anzi tanto la gloria la trasporta, Ch'a quei che son della celeste sede Cerca involar gl'incensi e 'l pio costume, Per arrogarlo al suo non vero nume.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 9: Tanto arrogò alla sua mano questo artefice, ch'egli si stimò ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 101: Non ritrovo esplicitamente, ch'ei s'arroghi l'invenzione dell'arcicanna.
Definiz: § Arrogare. Term. de' Legisti. Adottare una persona maggiore di età e quindi non sottoposta alla patria potestà.