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1) Dizion. 5° Ed. .
AFFETTO.
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AFFETTO.
Definiz: Sost. masc. Passione dell'animo, Sentimento interno onde siam mossi ad amare, a odiare, alla pietà, all'ira e simili.
Dal lat. affectus. −
Esempio: Dant. Purg. 25: Secondo che ci affiggon li disiri, E gli altri affetti, l'ombra si figura.
Esempio: Petr. Rim. 1, 149: Vero è 'l proverbio, ch'altri cangia il pelo Anzi che 'l vezzo: e per lentar i sensi, Gli umani affetti non son meno intensi.
Esempio: Varch. Lez. accad. 291: Gli atti di queste facultà e potenze, ch'hanno l'anime nostre da natura, di seguitare le cose che giovino, e schifare le nocevoli, furono chiamati affetti.
Esempio: Giannott. Op. 1, 195: Consigliano secondo gli affetti loro, e non secondo l'utile della repubblica.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 20: In questa medesima storia espresse efficacemente in una battaglia la paura, l'animosità, la destrezza, la forza, e tutti gli altri affetti, che in coloro si possono considerare che combattono.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 31: Quella lui mira in un lieta e ridente; Mille affetti in un guardo appaion misti.
Esempio: Giacomin. Oraz. 38: Altro non è affetto che seguitamento o fuga dell'anima di alcuna cosa appresa da lei, o come convenevole o come disconvenevole.
Definiz: § I. E per estensione detto degli animali, e anche delle piante. −
Esempio: Domen. Plin. 1, 238: Questo così pestifero animale [l'aspido] ha sentimento, o piuttosto affetto.
Esempio: E Domen. Plin. 1, 334: Nelle serpi, animali inimicissimi, sono segni e affetti d'amicizia.
Esempio: Magal. Sidr. trad. 13: Cura del saggio agricoltor sia prima Diligente osservar come le piante Se l'intendano insieme, e quali affetti Regni fra esse.
Definiz: § II. Per Affezione, Amore, Benevolenza. −
Esempio: Dant. Parad. 15: E quando l'arco dell'ardente affetto Fu sì sfocato, che il parlar discese Inver lo segno del nostro intelletto; La prima cosa che per me s'intese, Benedetto sie tu, fu, trino ed uno.
Esempio: But. Comm. ivi: L'arco dell'ardente affetto: cioè lo fervore dell'ardente sua carità.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 291: Non mira Iddio il dato, ma l'affetto; e però meglio riceve chi dà piccole cose con affetto grande, che chi dà le grandi con affetto piccolo.
Esempio: Petr. Rim. 2, 28: Spesso a me torna con l'usato affetto, E di doppia pietate ornata il ciglio.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 86: Vinto dalla durezza del tuo petto, Ov'io non seppi ancor trovar mercede, Ho cerco in altra trasferir l'affetto.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 39: Lieto omai di figli, era invilito Negli affetti di padre e di marito.
Esempio: Fosc. Poes. 178: Sol chi non lascia eredità d'affetti, Poca gioia ha dell'urna.
Definiz: § III. Affetto, per Desiderio, Voglia. −
Esempio: Dant. Inf. 5: Ma se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui che piange e dice.
Esempio: E Dant. Parad. 3: Li nostri affetti, che solo infiammati Son nel piacer dello Spirito Santo, Letizian ec.
Esempio: Vill. G. 218: Per lo grande affetto e volontà, ch'avea [Gregorio X] del soccorso della Terra santa,.... ordinò concilio generale A Lione sopra Rodano.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 6: Nè vaghezza del regno, nè pietade Del vecchio genitor, sì degno affetto Intepidir nel generoso petto.
Definiz: § IV. E per Significazione d'affetto, Atto esprimente affetto o passione; e anche Viva rappresentazione degli affetti e delle passioni. −
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 228: In questa opera.... si vede fatto, secondo il sapere di que' tempi, ogni cosa con molta pratica e disegno, essendo tutta piena di quegli affetti che fa diversamente far la natura a coloro, che con violenza sono fatti morire.
Esempio: Segn. P. Demetr. 16: Non sono adunque.... questi membri utili nè alla veemenza, nè all'affetto, nè al costume;.... perciocchè l'affetto vuol purità, e la vuole altresì il costume.
Esempio: Galil. Op. lett. 166: Il che credo che sarà sempre ben fatto, e in particolare dove si cerca di metter l'affetto.
Esempio: E Galil. Op. lett. 174: Il quale [scherzo] mi par fuor di tempo, e che levi l'affetto e il verisimile.
Definiz: § V. E per la Persona amata. −
Esempio: Bianc. Laud. spirit. 47: A prezzo quasi non l'arò un fico Per sola grazia, caro mio affetto.
Definiz: § VI. Affetto. Term. de' Grammatici; lo stesso che Accidente. −
Esempio: Varch. Gramm. 1, 112: Favellaremo.... di tutte l'otto parti dell'orazione a una a una. E perchè a bene e perfettamente intendere alcuna cosa, non basta sapere la diffinizione e natura sua solamente, ma bisogna ancora conoscere tutti gli affetti, ovvero accidenti suoi, però ec.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 117: Le varietà del nome, dette comunemente affetti, o più comunemente accidenti, son sei.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 184: Il nome non è capace nè di tempo, nè di modo; perchè quel, di che egli è segno, cioè la cosa, non si misura dal tempo, nè per gli affetti si varia.
Definiz: § VII. E Term. de' Medici. Condizione morbosa del corpo animale, o d'alcuna delle sue parti; nel qual signific. si accompagna con diversi adiettivi, secondo i visceri che ne sono afflitti, dicendosi: Affetti isterici o uterini, Affetti ipocondriaci e simili. Lo stesso che Affezione, § VI. −
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 84: Diceste che ella era lontana da ogni pericolo di vita per non aver essa altro male che un mescuglio d'ipocondria e di affetto uterino.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 504: Le donne dicono effetti isterici in cambio di affetti cioè passioni, infermitadi,τὰ ὑστερικὰ πάθη.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 166: Una vecchia sessagenaria, madre di nove figliuoli,.... da molti anni sempre querula d'affetti isterici, renduta finalmente scarnata o tabida, spirò.
Definiz: § VIII. E Term. de' Giuristi; lo stesso che Attentato, Conato, che sono più nell'uso. −
Esempio: De Luc. Dott. volg. 15, 2, 118: Affetto: questa non è specie di delitto particolare; ma è un vocabolo generale, il quale abbraccia ogni sorte di delitto che si sia cercato o tentato di fare, ancorchè non si sia consumato, e che per alcuni si spiega col vocabolo di conato.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 15, 2, 119: Nei quali [delitti atroci] il solo affetto, ovvero il conato, debba essere punito con la pena ordinaria grave, come se già fosse seguito l'effetto.