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1) Dizion. 5° Ed. .
ALCHIMIA.
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ALCHIMIA.
Definiz: Sost. femm. Arte vana degli Antichi di raffinare i metalli, e trasmutarli di ignobili in nobili, e di compor medicamenti, atti a guarire ogni malattia.
Dall'arabo al e kîmîa, e questa probabilmente dal grec. χυμεία, infusione, mistura. −
Esempio: Dant. Inf. 29: E vedrai ch'io son l'ombra di Capocchio, Che falsai li metalli per alchimia.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 754: Studiò con Dante in uno studio in filosofia naturale, e valsevi molto, intanto che poi si diede all'alchimia, credendosi venire alla vera.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 344: Della nostra favola Saran dunque il subietto de' travagli Duoi diamanti, un de' buoni e un d'alchimia.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 149: L'alchimia è un genere di pazzia, che appresso i Cinesi non pregiudica alla saviezza.
Definiz: § I. E figuratam. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 504: Oh sappi che la corte è un'alchimia, E i cortigiani son tutti alchimisti, E per far diventare oro ed argento Ciò che toccano, e' vanno mulinando E stillando il cervello, chi in una Cosa, e chi in un'altra.
Definiz: § II. E pur figuratam. per Artifizio da illudere e ingannare altrui. −
Esempio: Soldan. Sat. 51: Col dir le cose co' più astrusi nomi, Ch'abbia l'alchimia letteraria, e fare Sempre confusïon con gl'idïomi.
Definiz: § III. Per Metallo composto per via d'alchimia; Metallo di falsa lega. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 59: Lontan si vide una muraglia lunga, E par che.... d'oro sia dall'alta cima a terra. Alcun dal mio parer qui si dilunga, E dice che l'è alchimia.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 28: Si fece subito fiera di quelle filze di vetri, di pettini, di coltelli, e di altri strumenti di terra e d'alchimia.
Definiz: § IV. Per Preparazione chimica, atta ad acconciare, ad imbellettare. −
Esempio: Menz. Sat. 200: O col belletto o colle tinte chiome, Donna veduta già dal Vangelista, Io non so chi tu sii, dimmi il tuo nome: Al puro argento troppa alchimia è mista.