Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SOLITARIO
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SOLITARIO.
Definiz: Riferito ad uomo, significa Che sfugge la compagnía, Che sta solo. Riferito a luogo, vale Non frequentato. Lat. solitarius, desertus. Gr. ἔρημος.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Che mi volete dar, s'io faccio cader questo solitario ec. Mossesi, e andossene al diserto, e di notte tardi giunse alla cella di questo solitario, e picchiando all'uscio, molto lamentandosi, e piangendo ad inganno, come figliuola del diavolo, quel solitario per lo picchiare, e per lo pianto commosso, aperse l'uscio.
Esempio: Bocc. nov. 62. 4. Essendo la contrada, che Avorio si chiama, molto solitaria.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 25. Perciocchè di notte si convien fare, ed in luoghi solitarj.
Esempio: Petr. son. 190. Passer mai solitario in alcun tetto Non fu quant'io (quì è aggiunto d'una spezie di passera, che sempre si vede sola. Lat. passer solitarius. Gr. στρουθίον μονάζον)
Esempio: E Petr. son. 263. Di vaga fera le vestigie sparse Cercai per poggi solitarj, ed ermi.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 90. Fu molto dolente, pensando, che non potea essere occupato, nè solitario, come egli desiderava.
Esempio: Tass. Ger. 13. 2. Sorge non lunge alle Cristiane tende Tra solitarie valli alta foresta.