Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
CIANCIA
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CIANCIA.
Definiz: Beffa, burla, scherzo, bagattella, fraschería, cosa di poco valore. Lat. nugae, gerrae, nugamenta, deliramenta.
Esempio: Boc. Nov. 11. 8. Ma sa meglio, ch'altro huomo, ec. far queste ciance di contraffarsi.
Esempio: E Bocc. Nov. 15. 22. Io non so, che Andreuccio, ne che ciance son quelle, che tu dì.
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 3. Dicono, ch'io farei più saviamente a starmi colle Muse in Parnaso, che con queste ciance mescolarmi tra voi.
Esempio: E Bocc. Nov. 85. 14. Quando un pettine d'avorio, e quando una borsa, e quando un coltellíno, e cotali ciance.
Esempio: Dan. Par. 29. Non disse Cristo al suo primo convento: Andate, e predicate al Mondo ciance.
Esempio: Petrar. Cap. 3. Che per ciance In grembo alla nemica il capo pone.
Esempio: Petr. Frott. Egli è da nulla, Colui che si trastulla colle ciance.
Esempio: Dan. Par. 5. Non prendano i mortali il voto a ciancia.
Esempio: Ar. Cass. 1. 4. S'immagina, ch'io le dia ciance.
Esempio: E Ar. Cass. sotto. Non vo', che più le ciance m'avviluppino.