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GUIZZO.
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GUIZZO.
Definiz: Sost. masc. Il guizzare; Scotimento che fanno i pesci, nell'acqua, per aiutarsi al moto; ma, per estensione, vale Scotimento, Scontorcimento, Movimento qualsiasi, vivo e rapido; detto di persona, di animale, o anche di membro di essi. –
Esempio: Dant. Purg. 25: E se pensassi come al vostro guizzo Guizza dentro allo specchio vostra image, Ciò che par duro ti parrebbe vizzo.
Esempio: E Dant. Rim. 145: Che disteso, e riverso Mi tiene in terra d'ogni guizzo stanco.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 2, 433: Acciocchè più apertamente apparisse la virtù del più forte, [gli atleti] s'ugnevan tutti...; la quale unzione rendeva grandissima difficultà al potersi tenere; perciocchè ogni piccol guizzo, per opera dell'unzione, traeva l'uno delle braccia all'altro.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 190: Delle mani delle quali più volte con guizzi diversi, e con forze maggiori, mi credetti ritrarre.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 167: Come il ferito sente il compagno venuto alla riscossa, furiosamente dà un guizzo sì fatto, che caccia Torello in terra.
Esempio: Ar. Orl. far. 11, 42: Fuor del suo antico almo soggiorno L'Orca tratta per forza di quel braccio, Con mille guizzi e mille strane ruote Segue la fune, e scior non se ne puote.
Esempio: Magal. Lett. scient. 50: Non una, ma molte immagini di noi stessi ci si mostreranno, le quali tutte, al guizzo del nostro volto, dentro alle spere appariranno guizzare.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Pindem. Poes. 289: Guizzo del cor, che su la faccia splende, Non è quel riso in molti; è storcimento Di labbra.
Definiz: § II. E detto di luce, e simili, vale Lampeggiamento, Balenamento, Serpeggiamento rapido, e simili. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 193: Disparve in questo dire Con un guizzo di luce la mentita Diva, e tornò nel primo volto.
Definiz: § III. Detto di corda di strumento musicale, vale Vibrazione. –
Esempio: Dant. Parad. 20: E come a buon cantor buon citarista Fa seguitar lo guizzo della corda, In che più di piacer lo canto acquista.
Esempio: Bart. D. Suon. 143: [le corde ebbero] preso il tremore e 'l guizzo che soglion le corde non toccate al toccarsi delle loro unisone.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Ma poscia ch'ebber colto lor viaggio Su per la punta, dandole quel guizzo Che dato avea la lingua in lor passaggio, Udimmo dire, ec.
Definiz: § V. Dare l'estremo, l'ultimo, guizzo, o gli ultimi guizzi, trovasi figuratam., per Fare quei moti che sogliono precedere alla morte, Dare gli ultimi tratti, Morire. –
Esempio: Bald. Quint. Cal. 1, 18: E palpitando e dando il guizzo estremo, Con le mani i guerrier stringean la polve.
Esempio: Salvin. Opp. 423: Morte verace estrema Urtalo, e dà gli ultimi guizzi.