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1) Dizion. 5° Ed. .
CARAMOGIO
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CARAMOGIO.
Definiz: Sost. masc. Persona piccola e contraffatta; e dicevasi particolarmente dei Nani di corte, e di Figure per caricatura goffamente disegnate. –
Esempio: Dat. Lepid. 44: Essendo egli deforme e simile ad un caramogio, faceva il zerbino.
Esempio: Baldin. Art. Int. 57: Veggonsi intagliate da lui una bella veduta della gran fabbrica della Certosa di Firenze, due piccole battaglie, diversi nani e caramogi.
Esempio: Red. Poes. 262: D'un moro incirconciso e d'un'ebrea Nacque in Ispagna questo caramogio.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 325: Servivano questi.... al divertimento del re; in questo numero i caramogi, i nani, i gobbi, e altri sbagli della natura.
Esempio: Magal. Lett. At. 364: Quando il Callot graffiava sulla vernice i suoi caramogi, che dubbio che non gli venissero fatti a centinaia di ritratti d'uomini attualmente esistenti?
Esempio: Fag. Rim. 7, 206: Guardate, detto vien, quel vecchio cucco Come sta bene! Oh che bel caramogio!
Definiz: § E figuratam., Uomo dappoco o di nessun valore, che oggi si direbbe Pimmeo. –
Esempio: Bracc. R. Dial. 82: Seguite pure, messer Boccia, a dar due spogliazze a questi sciocchi cuccubeoni, i quali si credon d'essere tanti squasimidei, e son tanti caramogi.