Lessicografia della Crusca in rete

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MACERO
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MACERO.
Definiz: Sost. masc. Sorta di corteccia, che viene di Barberia, rossigna, e di sapore molto acido.
Lat. macer, grec. μάκερ, dall'arabo makr, nome della pianta. –
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 159: Il macero è una corteccia, che si porta da Barbaria, rossigna, grossa, al gusto grandemente costrettiva. Bevesi per gli sputi del sangue, per la disenteria e per li flussi del corpo.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: Portasi il macero da Barbaria, ed è una corteccia grossa, di color rossigno, che nel gustarla è valorosamente costrettiva; dimostra apertamente che non sia il macero il nostro macis usuale delle speziarie, per essere egli sottile, fervente, acuto, odorato, e quasi insensibilmente amaretto.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: Si può agevolmente dire, che il macero di Galeno, così come ancora di Dioscoride, sia assai differente da quello delle noci moscade, imperochè io non ritrovo questo così acerbo, nè così leggermente acuto, anzi masticato morde valorosamente la lingua e le fauci, lasciando con il suo grato odore siccità nella bocca, con una quasi insensibile amaritudine.