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Dizion. 5° Ed. .
AMICA.
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AMICA. Lat. amica. − Esempio: | Petr. Rim. 2, 189: Quella bella compagna er'ivi accolta Pur a vedere e contemplar il fine Che far conviensi e non più d'una volta; Tutte sue amiche [di Laura] e tutte eran vicine. | Esempio: | Forteguerr. Terenz. 303: E poi non sarà vero che io permetta, Che tu lasci le amiche e le parenti, E i dì festivi a solo mio riguardo. |
Definiz: | § I. E per Donna amata, Amante, ma spesso in significato non buono. − |
Esempio: | Vill. G. 1, 12, 2: Menollasene in Grecia, e tennela per sua femmina, ovvero amica. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 141: Io sono disposto dove ella disonestamente amica ti fu, ch'ella onestamente tua moglie divenga. | Esempio: | E Bocc. Decam. 2, 172: Non essendo la fortuna contenta d'averla di moglie d'un Re, fatta divenire amica d'un castellano. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 37, 57: Ch'aver sì bella donna e sì pudica Debbe nome di moglie, e non d'amica. | Esempio: | Tass. Gerus. 12, 91: Ed ecco in sogno, di stellata veste Cinta, gli appar la sospirata amica. |
Definiz: | § II. Dicesi ancora per disprezzo o per ironia di qualunque donna. − | Esempio: | Bern. Orl. 22, 3: A quell'amica piacque più il colore Di quella palla, e parvele più bella. |
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