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MEGLIO, e per apocope, usata più che altro in poesia, ME'
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MEGLIO, e per apocope, usata più che altro in poesia, ME'.
Definiz: Add. comparativo indeclinabile. Lo stesso che Migliore; ed oggi è proprio più che altro del parlar familiare.
Dal lat. melior. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Ottachero ebbe nome, e nelle fasce Fu meglio assai che Vincislao suo figlio Barbuto, cui lussuria ed ozio pasce.
Esempio: Pallad. Agric. 21: Quella [terra] che stringendo con mano stride, è la migliore; e se vagliando con panno bianco non fa residenzia, quella è meglio.
Esempio: Bocc. Laber. 243: Perchè ragguagliando molto la prima cosa, nella quale tu se' meglio di lei, con questa ultima, nella quale pare che essa sia meglio di te, essendo quella di mezzo del pari, dico che ec.
Esempio: Morell. Cron. 258: E questo mi pare il meglio modo per conservare la madre in guardia de' figliuoli.
Esempio: Bin. Rim. burl. 1, 212: Perciò vediam per tutte le contrade Starsi scomunicato questo e quello La meglio e la più parte di sua etade.
Esempio: Cellin. Pros. 236: Io non dico già che tu sii sicuro per questo di fare le tue figure con meglio o peggio grazia, ma ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 120: Io ho dato a voi la buona nuova.... G. Sì, e non mi potevi dar la meglio.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 102: Quanto al zucchero, come per l'altra vi dissi, n'ho bisogno di III casse: una d'intero, del meglio si può; una di rottami, fine e bianco; una ec.
Esempio: Soder. Op. 1, 488: Essendo le uve deboli ed acquose, lascinsi bollir più, e le di meglio sorte e più sode, manco.
Esempio: Galil. Op. II, 105: Tale fortificazione è molto meglio di quella della piattaforma.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 9: Dove s'insegna stato per istato Quai siano i meglio alloggi, e quai le strade Più sicure e men dubbie.
Esempio: Menz. Sat. 6: E vedi come i meglio uffizj ingolla Chi canta in quilio il kirieeleisonne.
Definiz: § I. In forza di Sost. Ciò che è migliore, più buono, in senso assoluto; Ciò che è da farsi, volersi, seguirsi, o simile, in vece di altro, per ragione intrinseca. E in tale significato vuole, di regola, innanzi a sè l'articolo. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 8: Ben da mal cernete, e da buon meglio, e da meglio ottimo sempre, ove si trova.
Esempio: Petr. Rim. 1, 320: Con la morte a lato Cerco del viver mio novo consiglio, E veggio 'l meglio ed al peggior m'appiglio.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 301: Verrei a starvi un mese, essendo sano a Roma.... Avvisa se vi fai pensiero d'andarvi: che Iddio el meglio ci dimostri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 40: S'alcun di voi sa dir, priego nol taccia, Acciò si trovi il meglio, e quel si faccia.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 198: So che voi non mancherete di tutte quelle diligenzie che in tal negozio sapete che occorrono.... Io farò orazione a Dio che lasci seguire il meglio.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 328: El Signore indirizzi noi e voi al meglio, e secondo più sia suo onore.
Esempio: Giust. Vers. 98: Fortificando il mite animo oppresso, Per via d'affanni ti conduci al meglio.
Esempio: Giobert. Primat. 58: In politica il bene opportuno e applicabile si dee tener per il meglio; e il meglio ineffettuabile ed intempestivo si vuol aver per il peggio, e posporre anco al semplice bene.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 414: Federigo Borromeo.... fu degli uomini rari in qualunque tempo, che abbiano impiegato un ingegno egregio, tutti i mezzi d'una grand'opulenza, tutti i vantaggi d'una condizione privilegiata, un intento continuo, nella ricerca e nell'esercizio del meglio.
Definiz: § II. E per Cosa migliore di un'altra, preferibile a quella. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 133: De' passati miei danni piango e rido... Del presente mi godo e meglio aspetto.
Esempio: Lett. fam. 27: E fòti (ti fo) assapere che quie ho poca speranza di meglio dal signore, perchè ec.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 2: Esaminerai i detti miei, e dove ti parrà io dica bene, seguirai; dove meglio t'occorresse, quel meglio prenderai.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 262: Una Nostra Donna di mezzo rilievo fatta da Donato con tanto amore e diligenza, che non è possibile veder meglio.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 4, 221: Accrebbe e fortificò la fortezza; facendovi dentro abitazioni tanto belle e tanto comode e bene intese, che non si poteva veder meglio.
Definiz: § III. E per Maggiore utilità, benefizio, vantaggio. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Ond'io, per lo tuo me', penso e discerno Che tu mi segni, ed io sarò tua guida.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 20: La Chiesa, o vero e' suoi pastori tengono modi, che chi peggio fa loro, meglio n'ha.
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 66: Io gli ho lasciati prigionieri Al padre mio, e stonne con sospetto: Rinaldo è ito acquistar per suo meglio Della montagna quell'antico Veglio.
Esempio: Machiav. Comm. 95: Bisogna in questi casi spendere, e farsi amico il frate presto, e dargli speranza di meglio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 107: O sì o no che 'l giovin gli credesse, Pur la scusa accettò, come discreto; E pel suo meglio allora allora elesse Quindi levarsi tacito e secreto, Per tema che ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 354: E' si de' credere Che ciò che facevate, o dolce o rigido, Lo stimavate che fussi il suo meglio, Perciò lo facevate.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 381: Conosco e veggo certo che, quando una persona si truova nelle angustie che ora vi trovate voi, è molto duro il persuadersi che sieno il meglio nostro.
Esempio: Mont. Iliad. 24, 223: Priamo, fa' core, nè timor ti prenda. Nunzia di mali non vengh'io, ma tutta Del tuo meglio bramosa.
Definiz: § IV. E per La parte migliore, più importante, o simile, di un tutto; anche figuratam.; ovvero, Ciò che di meglio è in checchessia. –
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 718: L'erbose valli, ove discenda O di pioggia o di vena onda, che apporte, Dipredando l'altrui, de' colli il meglio.
Esempio: Tass. Lett. 1, 44: Il meglio e il più de l'Italia è soggetta a re straniero.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 14: Forse il giudice intanto, Crivellandosi in sen quella semenza Che negli orecchi gli arrecai sì trista, N'andrà cogliendo il meglio.
Definiz: § V. E usato talora a denotare Migliore stato o condizione, Miglioramento; parlando di tempo, stagione, malati, e simili, e adoperato più che altro coi verbi Andare, Avviarsi, e simili. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 231: E io, come vi dissi, vo al meglio, e sono a' 19 dì (della cura che faceva).
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 232: La madre Soppriora, in vero, va al meglio, e ha 19 dì di legno (cioè di cura del legno santo): ne sarete con maestro Neri, che giudichi quanto li pare che la duri ancora.
Definiz: § VI. E parlandosi di persona, per Il migliore, o La migliore, fra altri; o Il migliore, o La migliore, di tutti. –
Esempio: Salvin. Odiss. 10: Spesso Così ci ritrovavamo tra noi, Pria ch'ei passasse a Troia, u' gli altri meglio Passaro, degli Argivi in cave navi. (Il grec. ha: οἰ ἄριστοι).
Definiz: § VII. E usato come Sost. femm., vale Cosa migliore, Ciò che sia da fare di meglio, Il miglior partito, e simili. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 92: Disse Psiche: La meglio ella è fuggire, Però che ha l'Occasion la fronte calva.
Definiz: § VIII. A meglio, o In meglio, usato come compimento di verbi denotanti mutazione, conversione, e simili, vale A, o In, forma, tenore, modo di essere o di operare, migliore. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 145: Animato e provocato a meglio, con più fervore si studiava di crescere in virtù.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 300: In persona s'ingegnò di vicitarli e correggerli onestamente, e di riducere i costumi de' monaci a meglio.
Esempio: E Leggend. SS. M. 3, 302: La cui vita dava grande esempro a coloro, che si volevano formare in meglio.
Esempio: E Leggend. SS. M. 3, 303: Sperando, per la sua cura, che il suo luogo divenisse in meglio.
Definiz: § IX. Alla meglio, posto avverbialmente, vale Nel modo migliore che uno possa, Come meglio uno sa e può, Nel miglior modo possibile; ma sempre con qualche deficienza. –
Esempio: Salvin. Opp. Annot. 409: Ho seguito le parole della descrizione alla meglio.
Esempio: Fag. Comm. 4, 113: Fasciatemi con disfatti turbanti, alla meglio, le piaghe, vicino a un tugurio non troppo distante mi ricovrai, dove presi alcuni giorni riposo.
Esempio: E Fag. Comm. 4, 149: Desidero che voi.... onoriate questa sera la mia casa, dove dee firmarsi la scritta, ad un picciol rinfresco, che così in fretta ho fatto preparare alla meglio.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 208: Pure dirò alla meglio ciò ch'io ne penso, e per le osservazioni fatte e per le notizie acquistate.
Esempio: Alf. Sallust. 170: Gli altri alla meglio si ritirano; ma quasi tutti gravemente piagati.
Definiz: § X. Usasi anche, più che altro col verbo Fare alla meglio, a denotare agevolezza nel vendere o contrattare, nello spendere, e simili; e vale Con discretezza, Senza grandi pretese.
Definiz: § XI. Di bene in meglio, e Di meglio in meglio, sono maniere denotanti il continuato procedere verso un bene sempre maggiore, o verso uno stato di felicità, di benessere, di prosperità, e simili, ognora crescente. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Oh Beatrice, quella che sì scorge Di bene in meglio sì subitamente, Che l'atto suo per tempo non si sporge!
Esempio: Bocc. Decam. 1, 106: Acciò che io prima esemplo dea a tutte voi, per lo quale di bene in meglio procedendo, la nostra compagnia con ordine ec.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 214: El Legato di Perugia scrive continuamente al Papa, come continuamente quella terra va di bene in meglio.
Esempio: Grazz. Pros. 180: Ridendosi e maravigliandosi sempre più di mano in mano, veggendo il prete andar di bene in meglio.
Esempio: Allor. A. Son. 67: Ed io che di dì in dì crescer la miro D'onor celesti ognor di meglio in meglio, Tanto l'onoro più, tanto l'ammiro.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 24: L'Accademia è viva non solamente, ma vigorosa e florida quanto mai fosse, e.... per qualche piccola mutazione, e forse di bene in meglio, diversa non si dee riputare.
Esempio: Salvin. Odiss. 398: Sotto lui le genti Prosperando ne van di bene in meglio.
Definiz: § XII. Il meglio, e, in modo oggi non comune, Al meglio, e anche Del meglio, usato avverbialmente, e in costrutto coi verbi Potere, Sapere, Parere, e simili, vale pure Nel miglior modo possibile, Nel miglior modo che alcuno possa o sappia. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 204: Quando il Re vidde tanta gente, ebbe tal paura, che.... fuggì nell'isole; e la reina rimase, che si difendeva al meglio che poteva.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 283: Questi tuoi orecchi non ànno presa; Ma io m'attengo com'io posso il meglio. Va' pure avanti, che ben giugneremo.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 188: Sapevano i giovani tutto il fatto come stato era, e perciò, senza troppo addomandar, la duchessa, come seppero il meglio, riconfortarono, e di buona speranza la riempierono.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 191: La duchessa consentì che egli come il meglio gli paresse facesse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 55: Aiutarlo In altro non potea, ch'in confortarlo. Lo fe' al meglio che seppe.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 206: E nondimeno, raccolto in tanto timore il meglio potevano l'animo, deliberarono ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 6: Il bue, restato alla campagna libero e sciolto, a poco a poco, il meglio che potè, si condusse in una prateria ivi vicina.
Esempio: Alam. L. Gir. 6, 165: Con quel poco di spirto, il me' che puote, Si volge a Danain con queste note.
Esempio: Varch. Lez. Accad. II, 5, 51: In questi tre.... sonetti, i quali io.... ho presi a dover leggere e sporre, come potrò e saprò il meglio, questo presente giorno tutti tre.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 102: Che sieno tutte (le casse dello zucchero) casse ordinarie circa la grandezza: e del pregio, fate del meglio si può.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 4, 4: E, quanto saprò il meglio, acconcerò, come discepolo a buon maestro, il mio stile a quello dell'autore.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 380: Il cadavero del Rubais.... fu dal Farnese medesimo sotterrato, non senza lagrime, al meglio ch'allor potè.
Esempio: Red. Lett. 1, 161: Il mio ditirambo dell'acque.... ha dormito qualche tempo.... In oggi pare, che si sia un poco risvegliato, e cerco di raffazzonarlo al meglio che so.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 272: Gli ambasciadori, il meglio che seppero, cercarono di affettare ignoranza della congiura.
Definiz: § XIII. Il meglio, e con maggiore efficacia, Il più e il meglio, coi verbi Lasciare Il meglio, e con maggiore efficacia, Il più e il meglio, Mancare Il meglio, e con maggiore efficacia, Il più e il meglio, e simili, dicesi familiarmente a denotare Ciò che in una data condizione di cose, o in una data contingenza, è utile, opportuno o necessario, di avere; La cosa che più importa o preme. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 6: Dilla tutta, Tu lasci 'l più e 'l meglio, segui via. Ma pur se la memoria tua si stracca, Dirò 'l resto io.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 21: Mangiavan erbe, e bevevano aceto; A tal che Orlando, in vedergli pranzare, Disse: Oh questi son pazzi da curare! Disse Astolfo: Per Dio, ci manca il meglio, Io voglio dire un pezzo di bastone.
Definiz: § XIV. Nel meglio di checchessia, o Sul meglio, di checchessia, vale Nel miglior punto, Nel mezzo, Nel forte, di checchessia; e si usa anche assolutam. Più comunemente dicesi Nel bello, o Sul bello, Nel più bello, o Sul più bello, di checchessia. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 116: Abbandona (il mondo) nel meglio chi in lui si confida.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 458: Frattanto, nel meglio del desinare, si fecero quei soldati ad interrogare il loro ospite, se egli conoscesse a sorte un certo Antimo vescovo de' Cristiani.
Esempio: E Segner. Pred. 541: Ma il peggio è, che, per usar veramente da traditore, egli (il mondo) gode di cogliervi improvvisissimo, e di mancarvi, come suol dirsi, nel meglio, che vale appunto, o nel maggior godimento o nel maggior uopo.
Definiz: § XV. Per lo meglio, o Per la meglio, posto avverbialmente, vale Per fare nel modo migliore, più sicuro, più pronto, e simili; ovvero, Per evitare alcun danno o inconveniente. –
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 124: Trassono (i Giudei) là, e.... concitarono grande sedizione contro agli Apostoli; onde gli Cristiani, per lo meglio, gli fecero partire e andarne insino al mare.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 180: Ebbono assai dispiacere, di natura che furono per fare qualche inconveniente contro l'arcivescovo, ma per lo meglio presono una via più brieve.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 301: Gridò, ma che le valse? onde pel meglio La se ne stette. Z. Quest'è il vostro solito Star chete per lo meglio.
Esempio: Capp. Longob. 73: Molti de' quali è da credere che.... si riducessero ad abitare dove tenevano i possessi; e quivi, con la gran copia degli schiavi e dei coloni, dessero ombra agl'invasori, che per la meglio gli uccisero.
Definiz: § XVI. Essere meglio che nulla, e anche ellitticamente Meglio che nulla, dicesi in modo familiare a denotare la convenienza o la necessità di contentarsi di quanto ci tocchi o si abbia, sebbene in piccola quantità. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 241: Ci ha lasciato a ciascheduno 250 ducati: meglio è che nulla.
Definiz: § XVII. Tutto a fin di meglio, e A fin di meglio ogni cosa. –
V. Fine, sottotema, § XXIII.
Definiz: § XVIII. Tutto pel meglio, o per meglio, od anche Tutto è per meglio; sono maniere esclamative, che esprimono rassegnazione a male minore di quello che avrebbe potuto incoglierci, o augurio che così accada. –
Esempio: Segner. Pred. 641: Contuttociò nel tuo male puoi consolarti; perchè sei venduto bensì, ma per qual effetto? Perchè tu non abbi a morire.... Tutto è per meglio.
Definiz: § XIX. Andarne col meglio, o Andarsene, col meglio, vale Uscire da qualche pericolo, Scampare, col minor danno possibile; e parlandosi di combattenti, Aver vantaggio sul nemico. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 17: Chi fuggì prima se n'andò col meglio: Ch'a tutti il segno faceva Frusberta.
Esempio: Serdon. Lett. Ind. volg. 773: Si facevano spesse scaramucce, e con tutto ciò i Bonzi n'andavano sempre col meglio.
Definiz: § XX. Aver meglio di alcuno, vale Essere in miglior condizione, Trovarsi meglio, di lui; ma è maniera non comune. –
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 48: Io ho invidia a tutti quelli che hanno meglio di me, La invidiosa mente sempre per lo migliore di sè si suole consumare (il lat. ha: omnibus invideo melioribus).
Definiz: § XXI. Avere il meglio, o Averne, il meglio, od anche Aver meglio, e oggi più comunemente Avere la meglio, detto di combattenti, vale Ottener vantaggio sull'avversario, Riuscir vincitore. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 101: La battaglia durò fin alla sera, Nè chi avesse anco il meglio era palese.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 128: Sua forza o sua destrezza vuol che cada Il pagan sì, ch'a Ruggier resti al paro: Vo' dir che cadde in piè: chè per la spada Ruggiero averne il meglio giù dicaro.
Esempio: Bern. Orl. 64, 41: Rimase l'uno e l'altro mal contento, Che non si sa chi avesse meglio o peggio.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 21: Or dunque il meglio aver ti vante? Ed osi di viltà tentare Argante?
Esempio: Dav. Tac. 2, 170: Civile prese Gelduda; poi presso a Novesio combattè con la cavalleria, ed ebbero il meglio.
Definiz: § XXII. Essere checchessia meglio, o il meglio, o la meglio, molto meglio, ovvero il fare checchessia meglio, o il meglio, o la meglio, molto meglio, od anche a fare checchessia meglio, o il meglio, o la meglio, molto meglio, o che si faccia checchessia meglio, o il meglio, o la meglio, molto meglio o avvenga, checchessia, meglio, o il meglio, o la meglio, molto meglio, e simili, vale Essere checchessia, o il fare, o l'avvenire, checchessia, cosa preferibile, desiderabile, più conveniente, più opportuna, più utile, e simili. –
Esempio: Stor. Barl. 98: Dimmi, a quale signore è meglio a servire, o a Dio onnipotente..., o servire a' dimonj ec.?
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 25: Che molto certo è il meglio vedere con gli occhi della mente, che con quelli del corpo.
Esempio: Libr. Ruth. 17: Meglio è, figliuola mia, che vadi a mietere colle fanciulle sue, acciocchè non ti sia contastato nè detto male.
Esempio: Petr. Rim. 1, 211: Il meglio è ch'io mi mora amando, e taccia.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 129: Acciocchè queste cose dette si cessino, è il meglio a fare che Biancofiore muoia.
Esempio: Tor. Miser. 59: O quanto sarebbe meglio con umiltà farlo delle nostre colpe benigno perdonatore!
Esempio: Sacch. Nov. 1, 336: Egli è meglio corta follia che lunga.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 244: E così visse quel tempo che piacque a Dio, con uno repetío in sè del perduto pesce; che molto sarebbe stato il meglio che mai quello non avesse veduto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 53: Io te n'ho dato volentieri avviso; Non ch'io mi creda che debbia giovarte; Pur meglio fia che non vadi improviso, E de' costumi suoi tu sappia parte.
Esempio: Gell. Sport. 2, 1: Eh, quanto sarebbe egli il meglio che tu ti ponessi a fare qualche cosa.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 186: E' sarà il meglio Far da me, chè di lui non si può uno Fidar quanto gli è lungo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 75: L'avevan (la rea semenza) gittata e sparsa fra 'l popolo, quando era meglio suffucarla e spegnerla nel nascimento.
Esempio: Fag. Comm. 6, 19: Aggiustatevi, vi parlo da galantuomo; è meglio un maghero accordo, che una grassa sentenza.
Esempio: Mont. Iliad. 22, 134: Polidamante il primo Rampognerammi acerbo, ei che la scorsa Notte esortommi alla città ritrarre, Comparso Achille, i Teucri; ed io nol feci: E sì quest'era il meglio.
Esempio: Giust. Vers. 331: Se sia la meglio andare o rimanere, Io non lo so.
Definiz: § XXIII. Essere checchessia meglio, o il meglio, o la meglio, per alcuno, o ad alcuno, vale Giovargli, Convenirgli, più. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 660: Mi saria però meglio di tacere; Se non ch'io veggio che no 'l convien fare. Parlerò dunque ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 264: Miseri! a voi che vale? Me' v'era che da noi fosse 'l difetto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 17: Il meglio forse vi sarebbe, or quando Non son più lungi, a seguir lor vestigi.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 138: Io potevo cognoscere facilmente che se la richiesta degli imbasciadori non mi ci avessi tirato, era per me molto più meglio fermarmi in qualche luogo da parte.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 29: E' gli sarebbe il me' pigliare il diavolo Per la coda, che aver l'Anastasia Volta a farlo girar com'un paleo.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 600: Giudichi che 'l rimaner dove stai è il meglio per la tua salute.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 37: Meglio saria per le mie brame, Che questo fosse un torbido torrente.
Definiz: § XXIV. Esser meglio per alcuno, o ad alcuno, per lo più in costrutto con una proposizione retta dalla congiunzione Se o Che, è maniera denotante rammarico, rimpianto, amorevole rimprovero, ammonimento, e simili. Ed usasi familiarmente con l'ellissi del verbo o della congiunzione, od anche dell'inciso Per alcuno. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Oh sovra tutte mal creata plebe, Che stai nel loco, onde parlare è duro, Me' foste state qui pecore o zebe!
Esempio: Bibb. N. 9, 153: Ma guai a quell'uomo, per lo quale il Figliuolo dell'uomo sarà tradito; meglio era per quello uomo, che mai non fosse nato.
Esempio: Bern. Orl. 41, 2: Dirò che quando egli hanno anche ciarlato, Meglio era lor tenere i labbri stretti, Chè, lasciando la briglia all'eloquenzia, Fatto han de' loro error la penitenzia.
Esempio: Grazz. Pros. 140: Quanto era il meglio, ahi lassa! per te non esser nata, che vivere a questo modo infelice!
Definiz: § XXV. Essere di meglio, Stare di meglio, Valere di meglio o Valersi, di meglio, vale Trarre vantaggio, utile, di checchessia, Avvantaggiarsene, Essere o Trovarsi in condizione più vantaggiosa, e simili; ma oggi è maniera non comune. –
Esempio: Vill. G. 622: La qual congiurazione fu scoperta segretamente al Legato per alcuno seguace de' congiurati, credendosene valer di meglio.
Esempio: Vell. Cron. 50: Ritrasse d'una detta d'un grande barone.... bene ventimila fiorini, checchè Amerigo ne valesse assai di meglio; e udi' dire al detto mio padre, che se avesse voluto a altri, che aveano simili dette, assentire prendessono eglino, ne sarebbe valuto di meglio più di duemila fiorini.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 20: Non sanno vivere co' buoni, non prezzano onestà nè giustizia, pure che ne vagliano di meglio, o che se ne vantaggino.
Esempio: E Pandolf. Gov. Fam. 32: Fare d'una famiglia due, bisogna doppia spesa, e più altre cose.... Pertanto a me mai piacque nè piace questo dividere le famiglie.... C. G. Lodiamvene. A. Maisì, figliuoli miei; sotto un tetto stanno di meglio le famiglie.
Esempio: E Pandolf. Gov. Fam. 68: Egli dall'altro lato sempre studierà in che modo, perdendo l'amistà tua, possa di meglio valersi, e per satisfare a sè non curerà del danno nostro.
Esempio: Ciaper. Lett. 11: Di questo ne seguita più beni: l'uno si è, che voi avete quel patire, che vi è di grande merito innanzi a Dio; l'altro si è, che l'anime nostre ne stanno di meglio.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 421: Vorrebbe avanti la partita sua farne la conclusione, sperando di dovere essere di meglio.
Esempio: Cellin. Pros. 282: E se io avessi pensato questo, di avere a ricalcitrare una così chiara ragione,... io ne arei tenuto diligente conto, dove io di certo sarei di meglio dimolte decine di scudi.
Definiz: § XXVI. Far meglio ad alcuno, vale Fargli un bene maggiore, Beneficarlo maggiormente, Favorirlo di più. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 267: Ma tu, quanto la fortuna ti fa meglio, peggiore diventi.
Definiz: § XXVII. Far meglio, o il meglio, o il proprio meglio, a far checchessia, e anche di far checchessia, o in costrutto con una proposizione condizionale, usasi familiarmente a denotare, che facendo quella tal cosa, o in quella tal maniera, si opera più convenientemente, più conforme al dovere, oppure con maggior utilità, con proprio maggior vantaggio o sodisfazione. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 36: Bruno e Buffalmacco.... gli avevan più volte detto che egli farebbe il meglio a goderglisi (certi denari) con loro insieme, che andar comperando terra.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 239: Dissono gli altri: Me' faremo a mandarglielo ora; e tolgono uno piattello, e coprono; e dicono ec.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 327: Me' faremo attendere a' fatti che portano più.
Esempio: Cellin. Vit. 400: Tu faresti il meglio a tornartene in Francia, dove tu sei ricco e conosciuto.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 308: Se il Cosmico non vide altro nel poema di Dante che quel ch'e' dice, e' lo gustò molto poco; e me' faceva di spendere il tempo suo in legger altri che Dante.
Esempio: Cecch. Mogl. 3, 4: Voi farest'il meglio A star più in pace colla vostra moglie.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 152: Hannogli e' tratto sangue? C. Ella non vuole Udirne nulla. D. Ella fa fors'il meglio; Ch'i' vi vo' dir il ver, ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 174: S'io mi fossi governato con lui a mio senno, avrei fatto meglio.
Definiz: § XXVIII. Fare il suo meglio, vale Far ciò che, in una data condizione di cose, è per alcuno quel che più gli convenga, o gli torni utile e vantaggioso. –
Esempio: Vell. Cron. 133: Filippo.... è da poco:... è fatto monaco di santo Miniato a Monte, e fece il suo meglio.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 430: Or basta, non più rumore: io farò ch'ella (una cotta) tornerà: questa è poca cosa. F. Tu farai il tuo meglio, ch'i' ti giuro in coscienzia, che per insino a tanto che tu non me la riarrecherai, tu non se' per entrare in casa, se già tu non spezzi l'uscio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 132: Brigata, io mi credo Che voi farete il vostro meglio a irvene, Perchè per istasera ec.
Definiz: § XXIX. Voler meglio a uno, vale Volergli bene, Amarlo, più di altri; e Volergli meglio che mai, vale Amarlo più di prima; e Volergli il meglio del mondo, vale Amarlo quanto più si possa, Volergli tutto il suo bene. –
Esempio: Stor. Fiorav. 422: Allora Drugiolina l'abbracciò e baciò, e disse: Meglio ti voglio che mai.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 225: Io gli ho già ragionato di voi, e vuolvi il meglio del mondo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 230: Altro avresti detto se tu m'avessi visto a Bologna, dove non era niuno, grande nè piccolo, nè dottore nè scolare, che non mi volesse il meglio del mondo.
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 28: Questo Canaam era allora l'ultimo figliuolo di Cam, ed a chi forse e' voleva meglio.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 102: Ma guarda di non essere ingannato, perchè e' non si trova chi voglia meglio a altri che a sè.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 16: Tutto lieto adunque, confessando niuno avergli mai voluto meglio del Vasari, se n'andò la mattina vegnente ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 88: Fate a gara a chi è migliore...; e quella che sarà migliore, a quella vo' voler meglio.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 145: Io so che vi voglio meglio che mai, e non sento aver nulla con voi che mi dia perturbazione.
Esempio: Dav. Tac. 1, 193: L'alterezza di Druso, oltre alla cupidigia del regnare e l'odio solito tra' fratelli, era riacceso da invidia, chè Agrippina voleva meglio a Nerone.
Definiz: § XXX. Il meglio è nemico del bene; proverbio, il cui concetto si esprime anche con sentenze consimili, denotante che spesso a cagione di volere il meglio si perde il bene; o che, per voler far meglio, talora si tralascia di far bene. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 120: Oh quante volte avvenne, Che si ricorda un savio detto antico, Che l'uomo ha solo il meglio per nimico!
Esempio: Deput. Decam. 36: Ma se vero è quel che ha spesso in bocca il popolo, Il meglio è nimico del bene; e' non si direbbe già punto men a proposito de gli scrittori, che il verisimile sia nimico del vero.
Esempio: Red. Lett. 1, 92: Consideri, che nelle cose umane non vi è il maggior distruttor del bene, che il desiderio del meglio.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 131: Senza bisogno Non s'accrescano i rischi. Il buon si perde Talor cercando il meglio.
Esempio: Panant. Civett. 11: Il meglio spesse volte il buono guasta; Un male è il ben con violenza fatto.
Definiz: § XXXI. Il meglio ricolga il peggio; si disse in proverbio, a denotare due cose o persone egualmente cattive, tra le quali perciò non è differenza. Oggi, con modo basso, Accidenti al meglio. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Diciamo, Il meglio ricolga il peggio, quando tra due cose cattive non è differenza. Lat.: eodem in ludo docti.
Definiz: § XXXII. Non è meglio chi meglio non fa; si disse in proverbio, a denotare Doversi l'uomo giudicare dalle opere, Dimostrarsi dai fatti s'egli è da più o da meno. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 484: E ciò è ben vero, secondo che dice il proverbio, che la cortesia de l'uomo cortese fa rimuovere la villania del villano; imperò dice, che non è meglio chi meglio non fa.