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1) Dizion. 5° Ed. .
FREMITO.
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FREMITO.
Definiz: Sost. masc. Strepito, Rumore, grave e sordo, fatto colla voce da certi animali feroci; e parlandosi in particolare del leone, vale quanto Ruggito.
Dal lat. fremitus. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 154: E dirugginando i denti (un cignale), grondava la schiuma da tramendue le guance, e aveva certi occhi infocati,... e tanto fremito faceva colla bocca, ch'e' pareva che quando e' si moveva, ch'e' cadesse una saetta.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Car. Eneid. 7, 1196: Un elmo avea con tre cimieri in testa, E suvvi una Chimera, che con tante Bocche foco anelava, quante appena Non apria Mongibello; e con più fremito Spargea le fiamme, come più crudele Era la zuffa.
Definiz: § II. E parlandosi di cavalli, vale quanto Nitrito; ma in questo senso è proprio di nobile scrittura. –
Esempio: Bocc. Amet. 86 t.: I cavalli, stati chetissimi infino allora, diedero fortissimo fremito.
Esempio: Var. Eneid. 11, 968: Era il concorso Tuttavia de le genti, e de' cavalli Il fremito maggiore.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 256: Fece il cavallo di bronzo,... nel quale si dimostra lo sbuffamento ed il fremito del cavallo, ed il grande animo e la fierezza vivacissimamente espressa dall'arte nella figura che lo cavalca.
Definiz: § III. E trovasi anche per Quel ronzìo, o rumore, sordo e grave, che fanno le api raccolte insieme, le vespe, e simili. –
Esempio: Salvin. Eglog. 4, 222: Quello (il re delle api) è il custode ed il mantenitore; Quello ammirano, e tutte intorno stannoli Con un fremito folto, e con frequenza.
Definiz: § IV. Pure per similit., parlandosi di persona o di esseri personificati, denota Rumore alquanto sordo e confuso, fatto colla voce, per minaccia, dolore, ira, sdegno, e simili affetti. E talvolta si unisce per mezzo della particella Di col nome designante la ragione o la cagione del fremito. –
Esempio: Liv. Dec. III S. R. 11 t.: Aiutato alla fine il fremito, fu risposto agli ambasciatori, non essere appo loro alcuno merito dei Romani a ingiuria dei Cartaginesi.
Esempio: Car. Eneid. 2, 561: De le genti il fremito e le strida Che feriscono il cielo.
Esempio: E Car. Eneid. 2, 714: Quinci divelti al gran palagio [di Priamo] andammo Da le grida chiamati. Ivi era un fremito, Un tumulto, un combatter così fiero, Come guerra non fosse in altro loco.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 51: Non v'è silenzio, e non v'è grido espresso; Ma odi un non so che roco e indistinto; Fremiti di furor, mormori d'ira, Gemiti di chi langue e di chi spira.
Esempio: Segner. Paneg. 2, 602: Io ben affermo che grand'onore Dio volle fare al suo servo, mentre costrinse ben tre volte il demonio a farne sempre co' medesimi fremiti, anzi con le stesse parole, una sì memorabile attestazione.
Esempio: Parin. Poes. 65: Un indomabil mostro.... intorno giva Ai nuzïali letti, e tutto empiea Di sospetto e di fremito e di sangue.
Esempio: Lambr. Elog. 66: E l'Austria non sopporta le nuove onte; dà colore d'antiveggenza al fremito mal represso, cala dalle Alpi, varca il Ticino, invade il Piemonte.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 544: Mentre in quel luogo tutto il resto era languore, angoscia, spavento, rammarichìo, fremito, nella Provvisione era vergogna, stordimento, incertezza.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Annot. Cas. 1, 255: Questo sfavillare del cuore, è una vergogna interna, e un rossore d'aver fatto male,... è un fremito del cuore sdegnato entro sè stesso.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 319: Ah s'io tentassi La destra di Medea stringere al petto, Coi fremiti accusando il proprio orrore, Da sè la man respingerebbe il core.
Definiz: § VI. E altresì per Strepito fatto in segno di approvazione, di plauso, e simili. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 145: Allora per lo busso e fremito delli uomini che confortavano, rinsuona ogni selva, e le rive inchiuse mandano la voce.
Esempio: Car. Eneid. 5, 213: Le grida, il plauso, il fremito e le voci In favore or di questi ed or di quelli, Tra i curvi liti avvolte, e da le selve E da' colli riprese e ripercosse, Facean l'aria intonar fino a le stelle.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 25: Così pregava; e ciascun altro i preghi Con favorevol fremito seguìa.
Definiz: § VII. E detto di mare, selva, vento, e simili, vale figuratam. Rumore cupo, Romba, che fanno le onde del mare, gli alberi agitati dal vento, il vento stesso soffiando impetuoso, e simili. –
Esempio: Car. Eneid. 1, 88: Eglino (i venti) impetuosi e ribellanti, Tal fra lor fanno, e per que' chiostri un fremito, Che ne trema la terra e n'urla il monte.
Esempio: E Car. Eneid. 3, 869: D'Etna il monte vedemmo, e lunge udimmo Il fremito, il muggito, i tuoni orrendi, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 25: Io sol quel bosco di troncar intendo, Che di torbidi sogni è fatto nido. Già noi mi vieterà fantasma orrendo, Nè di selva o d'augei fremito o grido.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 32: E non udian ancor come risuona Il roco ed alto fremito marino.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 5: Vidersi prima al fremito d'un vento Spiacevole, insoave, impetuoso.
Esempio: Pindem. Poes. 393: O mio Benaco,... Tu con fremito tal sorgi turbato, Che talora emular l'onda tua brava Può le tempeste di Nettun crucciato.