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1) Dizion. 5° Ed. .
GIULEBBARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
GIULEBBARE.
Definiz: Att. Cuocere, Preparare, Condire, con giulebbe; Indolcire cocendo nello zucchero: e riferiscesi specialmente a frutte. E riferito a zucchero, vale Cuocere per far giulebbe.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 139: Per la verde [foglia del thè], in oggi la moda è di non mettere più il zucchero nella chicchera, ma in quello scambio mettere in bocca un pezzetto di zucchero candito e sorbendogli sopra il thè bollente; struggerlo in quel passaggio, e giulebbare il thè di mano in mano che lo va lambendo. Ma nel the Bu, come più austero, si mette a fondere nella chicchera.
Definiz: § II. Figuratam. per Indolcire, mediante la maturazione; pur riferito a frutte. –
Esempio: Magal. Sidr. trad.: 35: Egli (Autunno) il troppo rappreso interno latte Ai pomi ammorbidisce, e gli fa dolci. Ribes, egli, e uvespine, e sì le tinte In bel color di ciel tarde susine, Giulebba delicato: egli disaspra La fiera uliva, ec.
Definiz: § III. Pur figuratam. per Conservare, Custodire, Tenersi caro; od anche Dover sopportare, dissimulando; riferito ironicamente a cosa o persona molesta, grave, uggiosa, e simili. –
Esempio: Giust. Vers. 245: Dite un po', padre mio, sarebbe vero Che ci volete tanto rassegnati, Da giulebbarci in casa il forestiero Come un cilizio a sconto de' peccati?