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DUCE.
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DUCE.
Definiz: Sost. masc. Capitano di esercito, Generale; ma è voce propria oggi del nobile linguaggio.
Dal lat. dux. ‒
Esempio: Vill. G. 789: Sì grande oste non capitanaro di sufficienti duci.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 30: Guidon, che questo esser Rinaldo udio, Famoso sopra ogni famoso duce, Ch'avuto avea più di veder disio, Che non ha il cieco la perduta luce, Con molto gaudio disse ec.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 12: Chiami i duci a consiglio, e i tardi mova All'alta impresa: ei capitan fia d'essa.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 17: Disse ai duci il gran Duce: Al nuovo albore Tutti all'assalto voi pronti sarete.
Esempio: Mont. Iliad. 18, 622: Umili allora I duci argivi gli mandar preghiere, E d'orrevoli doni ampie profferte.
Esempio: Giord. Op. 3, 12: Ha finito gravissime guerre in meno giorni che altri duci avrebbono speso ad apparecchiarle.
Definiz: § I. Poeticam. per Guida, Scorta. ‒
Esempio: Dant. Purg. 29: Genti vid'io allor, com'a lor duci, Venire appresso vestite di bianco.
Esempio: E Dant. Parad. 30: Con atto e voce di spedito duce Ricominciò, ec.
Esempio: Cas. Rim. 2: Come per dubbio calle uom move il piede Con falso duce, e quegli a morte il mena, Tal io ec.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 41: Sete voi nel grembo immenso Della terra,... Nè già potreste penetrar nel denso Delle viscere sue senza me duce.
Definiz: § II. E figuratam. ‒
Esempio: Dant. Purg. 18: Drizza, disse, vèr me l'acute luci Dello intelletto, e fieti manifesto L'error de' ciechi che si fanno duci.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 80: Vassene [Eustazio] frettoloso ove nel mena Per le tenebre cieche un cieco duce (Amore).
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 11: O giovinetti, che nei primi lustri Tante speranze concepir ne fate, Mercè l'amor de' vostri Duci illustri, Come l'oblio può vincersi imparate.
Definiz: § III. Pur figuratam. e poeticam., detto di cosa tanto materiale, guanto morale ed intellettuale, che in qual si voglia modo serva come di guida a far checchessia. ‒
Esempio: Dant. Purg. 13: S'altra cagione in contrario non pronta, Esser den sempre li tuoi raggi duci.
Esempio: Petr. Rim. 1, 48: E sien col cor punite ambe le luci Ch'alla strada d'Amor mi furon duci.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 30: Seguendo il grido Della fallace opinïon vulgare, Duce seguite temerario e infido Che vi fa gire indarno e traviare.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 386: Tu che vai là dove il senso è duce, Sei cieco a tanta luce.
Definiz: § IV. Si usò per Colui che ha stato e signoria; Signore, Rettore, Principe. ‒
Esempio: Dant. Parad. 20: E quest'atto del ciel mi venne a mente, Come il segno del mondo, e de' suoi duci, Nel benedetto rostro fu tacente.
Esempio: E Dant. Parad. 21: Dentro al cristallo che il vocabol porta, Cerchiando il mondo del suo caro duce (Saturno), Sotto cui giacque ogni malizia morta.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 165: Iddio ha gittate per terra le sedie, cioè lo stato e la signoria de' duci superbi.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 113: Sii suddito alli duci e alli principi, e astienti di ragunarti con loro.
Esempio: E Collaz. Ab. Isaac volg. appr.: Meglio t'è mettere in corpo li carboni del fuoco, che gli frittumi delli duci e delli principi.
Definiz: § V. Figuratam. ‒
Esempio: Cecch. Comm. ined. 140: Esculapio, di quell'arte duce Che insegna alli buon fisici quai sieno L'infermitadi vostre, e con qual arti Curar si denno, ancor esso oggi vuole Infonder virtù, ec.
Definiz: § VI. E Sommo duce, trovasi figuratam. e poeticam., per Iddio, Signore e Guidatore dell'universo. ‒
Esempio: Dant. Inf. 10: Cotanti ancor ne splende il sommo Duce.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Ma quei la distillò nel mio cuor pria, Che fu sommo cantor del sommo Duce.
Definiz: § VII. E poeticam. di gen. femm., conforme all'uso latino. ‒
Esempio: Dant. Inf. 7: Similemente agli splendor mondani Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani.
Esempio: Cic. Tusc. 138: O filosofia, duce della vita, o investigatrice della virtù, e de' vizj scacciatrice.
Esempio: Petr. Rim. 2, 107: Ogni giorno mi par più di mill'anni Ch'i' segua la mia fida e cara duce, Che mi condusse al mondo.
Esempio: Martell. L. Op. 20: Dogliomi, ed a ragione ho da dolermi, Che chi già mi fu al ciel sì cara duce, Per tenebrose valli or mi conduce Co i destri freddi, e le speranze inermi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 63: Io tanto ti sarò compagna e duce, Che tu sia fuor de l'aspra selva ria. T'insegnerò, poi che sarem sul mare, Sì ben la via, che non potresti errare.
Esempio: Bern. Orl. 61, 3: L'industria avendo e la virtù per duce.
Esempio: Car. Eneid. 10, 384: Tu per mia duce a questa pugna invoco.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 45: Essi al congedo della nobil duce Poser nel lido desiato i passi; E ritrovar la via.
Esempio: Salvin. Eneid. 6, 505: E quegli la duce che va Con non timidi passi ne pareggia.