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1) Dizion. 5° Ed. .
DISANIMARE.
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DISANIMARE.
Definiz: Att. Torre l'animo, il coraggio, Scoraggire. ‒
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 179: Breve concione, ma che disanimò tanto gl'Indiani, quanto rincorò gli Spagnuoli.
Esempio: Segner. Mann. marz. 10, 1: Ciò che disanima molti dal perseverare nel bene c'han cominciato, è figurarsi d'avere a vivere ancora assai lungamente.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 16: Disanima forse alcuno, uditori, in vece di dar coraggio, l'abbondanza de' grammatici nostri.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 87: Son cose queste non solo da disanimare, ma da mettere in disperazione questa povera gente, piuttosto che incoraggirla a ben fare.
Definiz: § I. Si usò anche per Privare dell'anima, ossia della vita, Uccidere. ‒
Esempio: Quintil. Declam. C.: Corpi i quali il crudel fuoco disanimò.
Definiz: § II. Neutr. pass. disanimarsi Perder l'animo, il coraggio, Scoraggisi. ‒
Esempio: Segner. Mann. nov. 26, 4: Se in queste [colpe] ancora non di rado cadiam per fragilità, non ci abbiamo a disanimare.
Esempio: E Segner. Op. 4, 537: Quando poi con tutto questo non vi riesce di trarre verun profitto, non però voi dovete disanimarvi.
Esempio: Fag. Rim. 7, 77: Rotte le buone corde ritrovai; Vi mancavan de' bischeri più d'uno; Ond'è che tosto mi disanimai.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: Ma giunto sulla porta, mi disanima Non sentir cica, e non vedere un'anima.
Esempio: E Panat. Epigr. 99: Il poeta però non si disanima, Anzi con la maniera la più svelta Ha detto ec.