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Dizion. 5° Ed. .
DETTA.
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DETTA. Definiz: | Sost. femm. Voce che oggi si usa solamente nella locuzione A detta di alcuno, che vale Secondo il detto di quello, Secondo ciò ch'egli dice: la qual locuzione è formata sul sostantivo antiquato detta per detto. ‒ |
Esempio: | Rucell. Or. Pres. Arg. 5: Avendo, a detta d'ognuno, nell'altre sue opere acquistata la palma sopra i maestri più esimj. | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 136: Parlavano con disprezzo di quelli che, a detta loro, erano così semplici da non conoscerlo. | Esempio: | Magal. Lett. At. 248: Costui, a detta vostra, resterebbe indiziato di metter quella clausola ec. | Esempio: | E Magal. Sagg. nat. esp. 243: I quali [increspamenti dell'acqua], a detta sua, non si fanno più velocemente o più lentamente, ma con pari velocita si conducono a riva. | Esempio: | Fag. Rim. 2, 365: Sol in quanto fann'essi, v'è il gran dono Della dottrina; e in quanto gli altri fanno, A detta lor, non v'è nulla di buono. |
Definiz: | § I. Quindi la maniera Stare a detta d'alcuno, o Starsene, a detta d'alcuno, e talora anche assolutam. a detta, per Quietarsi al detto d'altri. ‒ |
Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 4, 4: Troppo creduli e leggieri.... Si stanno a detta di tutte le cose. | Esempio: | Lipp. Malm. 1, 86: Ed io che non ne ho gran cognizione, E sempre me ne sono stata a detta ec. | Esempio: | Rucell. Or. Dial. 1, 2, 52: È d'uopo farsi da capo, e pesar le cose col proprio discorso, e col proprio lume della ragione, senza starsene a detta d'altri. | Esempio: | Not. Malm. 1, 128: Me ne sono stata a detta. Non ho cercato di saperne più là, ma ho creduto quel che m'è stato detto o raccontato. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 452: Si stanno a detta di tutte le cose. A detta, cioè a quel che viene da altri detto, senza pensar più là. |
Definiz: | § II. Usasi anche nella maniera Essere in detta con uno, che vale Esser d'accordo, Esser d'un medesimo volere. |
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