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1) Dizion. 5° Ed. .
CHINARE.
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CHINARE.
Definiz: Att. Volgere in basso o verso terra, Piegare in giù, Abbassare.
Dal lat. clinare. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Da ch'io intesi quell'anime offense, Chinai 'l viso, e tanto il tenni basso Finchè il Poeta mi disse: che pense?
Esempio: E Dant. Purg. 11: Ascoltando chinai in giù la faccia.
Esempio: Petr. Rim. 1, 77: Per chinar gli occhi, o per piegar la testa.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 223: Per divino miracolo non potè chinare nè piegare lo braccio, nè la spada.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 51: Il grave scontro fa chinar le groppe Sul verde prato alla gagliarda alfana.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 13: China le mani a terra, e si risolve D'empir le palme sue di secca polve.
Esempio: Tass. Dial. 1, 358: Chinò gli occhi, e poi seguitò.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 5, 29: A l'uscir de la città, le schiere Chinavano a' suoi piè lance e bandiere.
Definiz: § I. Chinare il capo, la testa, gli occhi, le ciglia, la fronte, vale Abbassarli in segno di rispetto e di reverenza. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Tal parve quegli, e poi chinò le ciglia, Ed umilmente ritornò ver lui.
Esempio: Canig. Ristor. 85: Ah! umiliati a Dio, e a lui adora, E agli altri signor china la testa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 104: Senza smontar, senza chinar la testa, E senza segno alcun di riverenzia, Mostra Carlo sprezzar con la sua gesta.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 61: Ma la destra si pose Alete al seno, E chinò il capo, e piegò a terra i lumi, E l'onorò con ogni modo appieno.
Definiz: § II. Chinare il capo o la testa, vale anche Far cenno col capo che si acconsente alla domanda di alcuno. –
Esempio: Varch. Ercol. 36: E chi non sa che, chinando alcuno la testa a chi alcuna cosa gli domanda, egli con tale atto acconsente e dice di sì?
Esempio: Dav. Tac. 1, 246: Ei [Cesare] chinò il capo, ed essi cominciarono.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 265: Lo menarono al Principe; il quale con sembiante finto e altiero, quasi capace delle scuse, chinò il capo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 20: Ritorniamo a quella medicina, Che noi ti demmo appresso alla marina. Orlando chinò il capo, e partì via.
Definiz: § III. E figuratam., Chinare il capo, la testa, o la fronte, vale Sottomettersi, ed anche Comportare con pazienza una cosa, Rassegnarsi. –
Esempio: Segner. Incred. 227: Perchè a queste [cose di fede] ancora chinassimo il capo altero.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: A tutte le stranezze che mi fanno Convien ch'io chini il capo.
Definiz: § IV. E nello stesso senso trovasi Chinar gli omeri o le spalle. –
Esempio: Bocc. Lett. 269: Ora, constrignendovi la forza della necessità, chinati gli omeri, disposto credo vi siate ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 54: Ravvedutosi della scappata, chinò le spalle ad assolvere il reo della querela.
Definiz: § V. E pur figuratam., Chinare il guardo a cosa che sia vile o non degna, vale Volgere, Abbassar l'animo ad essa. –
Esempio: Segner. Mann. ott. 17, 4: È un'ignominia di gran lunga maggiore a te, che sei figliuolo eccelso di Dio, chinare il guardo ai guadagni, alle glorie, ai piaceri.
Definiz: § VI. Chinare l'orecchio ai consiglj, alle preghiere, e simili, di alcuno, che anche trovasi Chinare l'orecchio ad uno, vale Dare ascolto. –
Esempio: Canig. Ristor. 85: Agli altri signor china la testa, E al pover gli orecchi senza mora.
Definiz: § VII. Neutr. pass. chinarsi Volgersi in giù con la persona. –
Esempio: Dant. Parad. 30: Come fec'io per far migliori speglj Ancor degli occhi, chinandomi all'onda.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 54: Sopra la coppa chinatasi piangendo, cominciò a versare tante lagrime, che ec.
Esempio: Cellin. Vit. 225: Perchè il ditto Iscatinaro si chinò a ricorlo [un diamante], il Papa gli disse ec.
Definiz: § VIII. E per Curvarsi in giù, ed anche Inginocchiarsi, per far atto di riverenza o a fine di supplicare. –
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 4, 15: Si pone in ginocchion Fillide, e chiede Alla Ninfa perdon del preso inganno. La Naiade gentil non gli concede Ch'ella si chini; e insieme a seder vanno.
Definiz: § IX. E figuratam., per Indursi, e talvolta anche Darsi, Abbandonarsi, ad alcuna cosa. –
Esempio: Senec. Pist. 124: E' si chinerà a tristizia, e spaventerà, e sbigottirà ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 7, 112: Che dirà il fior de' Saracini, Quando saprà com'io mi pieghi e chini All'amor d'un, per cui gli uomini e il cielo Pregai contrarj?
Definiz: § X. Neutr. Discendere, Calare al basso. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 65: Credendosi guadagnare il pregio della vittoria, chinò giù co' cavalieri alla terra, poichè scoperti si vedeano.
Definiz: § XI. E figuratam., trovasi per Scadere di grado, di potenza, di autorità e simili. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 17, 43: Al re Carlo ne parve molto male, Quando sentì che parte Guelfa china.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 77, 33: A cui spiacea signoria del Legato, Chè ciascun brama ch'egli a terra chini.
Definiz: § XII. Chinare, detto del sole, della luna, del giorno e simili, vale Volgere al tramonto, Declinare. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 290: Veggiamo anco del sole, che.... quando china, allora e meno scalda e meno luce.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 373: La luna tiene già il confine dello emisperio di sopra e di quello di sotto, e tocca il mare là sotto Siviglia: questo viene a dire, che 'l dì chinava, e la notte succedeva.