Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
OVIPARO.
Apri Voce completa

pag.781


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
OVIPARO.
Definiz: Add. Term. di Zoologia. Che partorisce uova, dalle quali dopo un certo tempo usciranno i feti maturi: detto di animale. Usato anche in forza di Sost. per Animale oviparo.
Basso lat. oviparus. –
Esempio: Malpigh. Lett. 233: Le conchiglie, e tutti i testacei anche di terra sono vivipari, e non ovipari.
Esempio: Salvin. Opp. 233: Il glauco, Che i figli sopra tutti ama e carezza, Quanti ovipari mai sono tra' pesci.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 131: Altri finalmente.... si sono indotti a fare le donne ovipare, giacchè i suddetti autori aveano fatte le galline vivipare.
Esempio: E Vallisn. Op. 3, 285: L'apertura della quale (della cloaca) in questa sorta di viventi..., serve non solamente all'uscita delle fecce, dell'orina..., ma ancora nelle femmine ovipare delle uova.
Esempio: Cocch. R. Lez. anat. 77: Il modo poi col quale si fecondano tanto l'uova certe degli ovipari, che le supposte de' vivipari essendo affatto ignoto, non si potrà dire ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 239: È vero o no.... che le tue donne.... sono ovipare; e che uno delle loro uova cadde quaggiù non so quando? (parla la Terra alla Luna).