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Dizion. 3° Ed. .
VENA
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pag.1755
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VENA.
Definiz: | Canale per cui negli animali viventi corre il sangue per tornare al cuore. Nel plurale fa vene, e veni. Latin.
vena. |
Esempio: | Dant. Purg. 25. Sangue perfetto, che mai non si beve, Dall'assetate vene,
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Esempio: | Petr. Canz. 18. 3. Che 'l sangue vago per le vene agghiaccia. |
Esempio: | E Petr. Son. 170. E sì le vene, e 'l cuor m'asciuga, e sugge.
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Esempio: | Lib. Mascalc. Quando vuogli trar sangue da' membri d'entro da della saetta nelle
mezze vene. |
Esempio: | Boc. Nov. 65. 19. E' convien del tutto, ch'io sappia, ec. o io ti segherò le
veni. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 73. 23. E non so a quello, che io mi tengo, ch'io
non le sego le veni. |
Esempio: | Dan. Inf. 1. Ch'ella mi fa tremar le vene, e i polsi. |
Esempio: | E Dan. Purg. 23. Che menò Cristo lieto a dire Elì, Quando ne
liberò colla sua vena (cioè col suo sangue) |
Esempio: | Sagg. Nat. Esp. 168. Cominciando da un sottilissimo velo, e da vene capillari, e
invisibili. |
Definiz: | Vena: Quel canaletto naturale sotterraneo, ove corre l'acqua. Latin. fistula,
vena. |
Esempio: | Dant. Purg. 28. L'acqua, che vedi, non surge di vena, Che ristori vapor, che giel
converta. |
Esempio: | Boc. g. 3. p. 6. Non so se da natural vena, o da artificiosa, ec. gittava tanta
acqua, e sì alta verso il Cielo. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 36. La terra tutta cava dentro di luogo in luogo, ed è piena di vene,
e di caverne. |
Esempio: | Petr. Son.Rapido fiume, che d'alpestre vena. |
Esempio: | Alam. Colt. 1. O di pioggia, o di vena onda che apporte Dipredando l'altrui, de'
colli il meglio. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 1. 6. Rapido fiume che d'alpestra vena, Impetuosamente a noi
discendi. |
Definiz: | §. Vena di metalli, o di pietre: cioè Luogo, donde si cavano. |
Esempio: | Coment. Ne' monti di Lunigiana, ec. li quali monti tengono vena di marmo bianco.
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Esempio: | Petr. Son. 185. Onde tolse Amor l'oro, e di qual vena. |
Esempio: | Ricett. Fior. Cose fossili, o cavate dalle vene de' metalli. |
Esempio: | E Ricett. Fior. altrove. La scoria de' metalli, chiamata da'
Latini recremento, e è differente dalla scaglia detta di sopra. Si chiama scoria quello, che si separa dal metallo,
quando nelle fornaci, si è cotto insieme colla sua vena. |
Definiz: | §. Vena: per similit. Quei segni, che vanno serpendo ne' legni, e nelle pietra, a guisa che fanno le vene nel
corpo degli animali. Lat. vena. |
Esempio: | Tes. Br. 3. 6. In tal maniera, che n'esca tutto l'umidore, che è nelle vene del
legno. |
Definiz: | §. Vena: per metaf. Copia, fecondità, abbondanza. Lat. vena, copia. |
Esempio: | Petr. Son. 252. Secca è la vena dell'usato ingegno. |
Esempio: | E Petr.capit. 10. La lunga vita, e la sua larga vena
D'ingegno. |
Definiz: | §. Aver vena d'una cosa: si dice dell'Avervi disposizione, e talento, come Aver vena di
poesia. |
Esempio: | Ar. Satir. 6. Ride il volgo se sente un ch'abbia vena Di poesia. |
Definiz: | §. Avere il vino una vena di dolce: cioè Tanto poco, che a pena si senta. |
Definiz: | §. Avere una vena di pazzo: è Sentire alquanto del pazzo. Latin. desipere. |
Definiz: | §. Fare una cosa di vena: Farla di voglia. |
Esempio: | Tac. Dav. Ann. 188. E ben si paiono allo stile stentato, e non di vena. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 16. 51. Però non siate voi meco adirati, Se non m'avete trovato di
vena. |
Definiz: | §. Vena: talora: per Arteria. |
Esempio: | Firenz. Asin. 10. Ahi vane menti de' Medici, il polso della vena lo stemperato
caldo, ec. sono segni incerti, e dubbiosi. |
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