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NESCIO, e con forma popolare, oggi comune, NESCI.
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NESCIO, e con forma popolare, oggi comune, NESCI.
Definiz: Add. usato in forza di Sost., nella maniera Fare il nesci, o il nescio, che vale Fingere di non sapere una cosa che invece ci è ben nota; che bassamente dicesi anche Fare lo gnorri.
Dal lat. nescius, Ignaro, nel qual senso si usò pure dai nostri antichi. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 135: Voi fate il nescio, e gli altri fanno a indovinare.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 385: Si dice Fare il nescio, Far lo 'gnorri; Fare lo ignorante, l'ignaro.
Esempio: Fag. Comm. 5, 531: Saper che questo era il mio figliuolo, e che costei faceva da sua moglie, e stare zitto, e far il nesci, celarmi tutto, e accordarsi a mettermi in mezzo a questa foggia?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: Chiedendogli se mi ha riconosciuto fa il nescio e nelle spalle si ristringe.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 104: Sì, sì, non faccia il nesci; ella lo sa, E se ne deve ricordar benissimo.
Esempio: Giust. Vers. 241: M'era compagno il figlio giovinetto D'un di que' capi un po' pericolosi, Di quel tal Sandro, autor d'un romanzetto Ove si tratta di Promessi Sposi.... Che fa il nesci, Eccellenza? o non l'ha letto?