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1) Dizion. 5° Ed. .
CARNOSITÀ, CARNOSITADE e CARNOSITATE.
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CARNOSITÀ, CARNOSITADE e CARNOSITATE.
Definiz: Sost. femm. Astratt. di Carnoso. Escrescenza carnosa; e in senso speciale dicesi di Quella morbosa che viene nell'uretra. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 81: Erasistrato ne diede la colpa alla matrice, quando ha calli e carnosità, e più rada o minore che non vorria natura.
Esempio: Algh. Litot. 31: Se il professore nello sciringare riconosce, che nel canale orinario vi sia carnosità, e specialmente verso il collo della vescica,.... non dee venire all'operazione della litotomia, se non dopo che la carnosità sarà rimossa, e la parte interamente sanata; e molto più se la carnosità sia antica e callosa.
Definiz: § I. Si usò anche per Grassezza, Pinguedine. –
Esempio: Benciv. Ras.: Tuttavia si truova approssimare più a caldezza tra carnositade e magrezza; ma tuttavia un poco è più vicina alla carnositade, che alla magrezza.
Definiz: § II. Termine delle Arti del Disegno. Pienezza e morbidezza di carni; ed anche Morbidezza e pastosità come di carne. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 187: Ne' giovani non ricercherai muscoli o lacerti, ma dolci carnosità con semplici piegature.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Introd. 1, 137: Dappoi con punte di pomice si va impomiciando tutta la figura, dandole quella carnosità, che si vede nelle opere maravigliose della scultura.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 147: Ma in vero non si dà mai al legno quella carnosità o morbidezza, che al metallo ed al marmo, ed all'altre sculture, che noi veggiamo, o di stucchi o di cera o di terra.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 7, 5: Alla quale [maniera] mancava una leggiadria di fare svelte e graziose tutte le figure, e massimamente le femmine ed i putti con le membra naturali come agli uomini, ma ricoperte di quelle grassezze e carnosità che non siano goffe come le naturali, ma arteficiate dal disegno e dal giudizio.