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1) Dizion. 5° Ed. .
MORSA
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MORSA.
Definiz: Sost. femm. Arnese o Congegno di ferro, di legno, e simili, a guisa di grossa tanaglia, che si ferma al banco con una vite, e del quale si servono i magnani, i legnaiuoli, gli orefici, e simili, per stringere e tener fisso il lavoro che hanno a mano. –
Esempio: Cellin. Pros. 281: Apresso, avendo ora a chiudere le morse, di dove s'è cavato l'anima di Perseo, ec.
Esempio: Bald. Eron. 44: Due sorti di denti di viti si trovano, l'uno quadrato, come ordinariamente è quello delle morse de' fabbri, e l'altro tagliente, come quello delle viti di legno de' torchj.
Esempio: Torric. Lez. 20: Fermato l'arco in una morsa, alzava quella palla, e lasciandola ricadere osservava.... per quanto spazio l'impeto della palla incurvasse.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 134: Serrata dunque e stretta gagliardamente dentr'una morsa la vite del mezzo, l'empiemmo d'acqua.
Esempio: E Magal. Sagg. nat. esp. 146: Non fu mai possibile di cavarlo, nè con tenaglie nè con morse.
Esempio: Grand. Instit. mecc. 54: Ma il più comune ed ordinario uso delle viti è per stringere o premere o calcare qualche cosa, come nelle morse de' fabbri, ne' torchj degli stampatori e de' libraj.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Segner. Incred. 71: Cui parimente forza è che si aggiungano (parla di piccoli animaluzzi), denti a rodere, mascelline a tritare, morse a tenere, ed altri simili ordigni, infiniti a dirsi.
Definiz: § II. Figuratam. –
Esempio: Sacch. Batt. 4, 45: Invidia e avarizia vuol che pèra Chi strigner si lasciò nelle lor morse.
Definiz: § III. Dicesi anche Quello strumento col quale si piglia il labbro superiore del cavallo e si stringe, perchè stia fermo, quando si ferra, si tosa, si medica, e simili. –
Esempio: Pallad. Agric. 170: Se la cavalla scalcheggiasse, e impazzasse, affatichisi un poco colle morse, e starà cheta.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 247: Infino al 1330 e più oltre, si truova (nel fiorino) di così fatti contrassegni, e forse più strani, che ho lasciati in pruova. Morse da cavagli..., un fiasco..., il vomere ec.
Definiz: § IV. Per Strumento di tortura, fatto a guisa di morsa, o tanaglia, di legno. –
Esempio: Bart. D. Giapp. 3, 483: Trattili fuori a uno a uno, e distesili in terra, mettean loro le gambe ignude in una morsa, ch'eran due legni, tagliati in ottangolo, grossi ciascuno due palmi intorno, e dall'un capo legati; dall'altro ec.
Esempio: E Bart. D. Giapp. 3, 504: Oltre alla pietra, v'avea in altra parte il tormento del metter loro le gambe fra le morse di due grossi legni quadrati, e stringerle,... con tale sforzo e di ginocchia e di polso, che parea che le ossa se ne dovessero stritolare.
Definiz: § V. Vale anche Manetta. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 16: La gente.... che scorse Quei brutti ceffi e un povero figliuolo Serrato con le corde e con le morse, Sbirri quelli credea ec.
Definiz: § VI. Morsa, si dice anche Ciascuna di quelle pietre, o Ciascuno di quei mattoni, che si lasciano in fuori dai lati dei muri, a fine di potervi collegare nuovi muri; e usasi spesso nel plur. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 99: Collo aiuto d'una scala salì sopra un muro, e poi d'in su quel muro appiccandosi a certe morse d'un altro muro, con gran fatica e pericolo, se caduto fosse, pervenne in su 'l verone.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 73: E sopra tutto bisogna lasciare morse, cioè alcune pietre di qua e di là (della cantonata) che sportino infuori da l'uno ordine sì, e dall'altro no, delle pietre; quasi che aiutamenti e appiccamenti, a sostenere il restante dello altro muro.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 205: Se ella (la cupola di Santa Maria del Fiore) si potesse girar tonda, si potrebbe tenere il modo che tennero i Romani nel voltare il Panteon di Roma, cioè la Ritonda: ma qui bisogna seguitare l'otto facce, ed entrare in catene ed in morse di pietre, che sarà cosa molto difficile.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 208: È necessario.... ch'ella (la cupola) si giri col sesto di quarto acuto...; e in su le cantonate degli angoli delle otto facce con le morse di pietra s'incateni la fabbrica per la grossezza ec.
Esempio: Chiabr. Rim. 4, 281: Sta che per queste morse io condurrommi Al van della muraglia, E sul palco del fieno.
Esempio: Bard. P. Avinav. 3, 63: Così vidi io talor salire un muro Da pronto mattaccin, ch'in una corsa Sopra il tetto ascendeo di morsa in morsa.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 4, 1, 126: Conforme sogliono dimostrare alcuni segni, che si lasciano, denotanti la continuazione di un'altra fabrica, e li quali segni in Italia volgarmente si dicono le morse o denti.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 65: Ad ogni quattro braccia si porrà in traverso tante coppie di mezzane ritte per banda, che faccino la grossezza della muraglia; e queste saranno tante morse da continovare sino al serrare della cupola.
Definiz: § VII. Figuratam. –
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 5, 61: E già udiste che io ho messo quasi le morse pel venturo ragionamento.
Esempio: E Cesar. Vit. Crist. 5, 63: Questa è la presa o le morse, che ho lasciate nel fine del passato ragionamento.