Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ADDOGLIARE.
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ADDOGLIARE.
Definiz: Att. Dare o Apportar doglia, Addolorare. Si usa per lo più nella terza persona del singolare del tempo presente indicativo, ed è voce più propria della poesia. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 34: Ma l'ora e 'l giorno, ch'io le luci apersi Nel bel nero e nel bianco,.... Novella d'esta vita che m'addoglia Furon radice.
Esempio: Frezz. Quadrir. 1, 11: E perchè a questa volta D'Ilbina, o dio Cupido, ancor m'addogli?
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 400: Non saprei indivinar quel ch'altri voglia, Nè cognoscer saprei quel che più piace, Tacendo il ver che le più volte addoglia.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 147: Tanto è questo furor maligno e grave, Che gli amanti meschin punge ed addoglia.
Esempio: Ben. B. Rim. 110: Non languo asperso dalla pioggia inferma, Che tenace e noiosa Scendendo, or braccio or piede addoglia e inferma.
Definiz: § E Neutr. pass. addogliarsi
Esempio: Segn. B. Edip. 81: Or se il rio fato vuol che quei ch'è morto, Fusse l'antico rege, onde s'addoglia Questa città, chi più di me infelice Fu mai creato, o più nimico al cielo?
Esempio: Allor. A. Son. 50: Sì ch'io ne pero, e di scampar m'addoglia. Chiabr. Rim. 1, 346: Perchè piange la plebe? onde s'addoglia?