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OMACCIONE, e, come anche si è scritto, UOMACCIONE.
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OMACCIONE, e, come anche si è scritto, UOMACCIONE.
Definiz: Propriamente Accrescit. di Omaccio, ma usato come accrescitivo semplicemente di Uomo. Uomo grosso, di grande corporatura. Voce scherzevole. ‒
Esempio: Firenz. Pros. 1, 254: Accadde che questi così fatti omaccioni (i Giganti) furono sconoscenti de' beneficj ricevuti da Giove, e pensarono insino di torgli il paradiso.
Definiz: § I. E per Uomo di molta autorità, potenza, importanza, e simili. ‒
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 119: Nel tempo, che quest'era un'altra Roma, E che quelli omaccioni a tutto 'l mondo Avevan messo il basto con la soma.... Era pure una vita benedetta.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 97: Onde mentre che voi non ci siate, disegno di vedere l'anticaglie, le quali mi rappresentano in vece vostra quelli omaccioni che già v'abitarono.
Esempio: Cellin. Vit. 93: Essendo un giorno, in sul mezzodì, in su la mia bottega una quantità di omaccioni e giovani e primi della città, mi fu portato ec.
Esempio: E Cellin. Vit. 123: Il papa, che di tale opera si struggeva, commesse a messer Ruberto Pucci che attendessi un poco a quel che io facevo. Questo omaccion da bene ogni dì mi veniva a vedere, e sempre mi diceva qualche amorevol parola, ed io a lui.
Esempio: Grazz. Rim. V. 300: Cavalieri e signori, Cortigiani e dottori, Filosofi e prelati, Musici, amanti cicaloni e dotti, Giucatori, omaccioni e quarantotti.
Esempio: E Grazz. Rim. V. 376: Non mostrate già voi queste mie ciancie, Se non a i buon compagni, agli omaccioni, Non a color che van con le bilancie, Contrappesando in sino agli svarioni.
Esempio: Cecch. Diss. Prol. 3: Ne darà tanto che considerar questa comedia a gli uomaccioni, che ec.
Esempio: Salv. Granch. 3, 1: Se l'ambrosia In cielo, sono le ricotte in terra, Come già disse un omaccion da bene, Ella non è eresia.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 71: C'è ora una manetta di sensali, Nel dar parole altrui non punto scarsi, Anticamente, oh ch'omaccion reali!
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 33: Però que' savj e dabben omaccioni, (Favello or de' Romani) Comecchè non cristiani, Pur nostri padri e già nostri padroni, Veduti ec.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 217: Fu messer Pagol dell'Ottonaio in Firenze un omaccion reale e dabbene, come sarebbe a dire una creaturina di garbo e senza fiele in corpo.
Esempio: Bellin. Cical. 14: Dicovi che quel che verrà nella mia luogotenenza cicalatoria non è arnese di casa mia, perchè, com'or ora vi narrerò, da uomaccioni d'inarrivabil tempera egli è stimato maravigliosamente.
Esempio: E Bellin. Disc. Anat. 1, 127: Non vi parrebb'ella una cosa assai più bella, e che di puerile e facile diventasse da uomaccioni e degna di maraviglia?
Definiz: § II. Far l'omaccione, vale Darsi aria d'importanza, Voler passare da persona di alto affare. ‒
Esempio: Varch. Ercol. 120: Stare in sul grande, in sul grave.... significano quasi una cosa medesima, cioè così col parlare, come coll'andare, tenere una certa gravità conveniente al grado, e forse maggiore, il che si chiama in Firenze, e massimamente de' giovani, far l'omaccione, e talvolta fare il grande, e di questi tali si suol dire ora, ch'ei gonfiano, e ora, ch'egli sputano tondo.