Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FILZA.
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FILZA.
Definiz: Sost. femm. Serie di cose, per lo più dello stesso genere, unite, l'una accanto all'altra, da filo, spago, e simili.
Probabilmente da filo. –
Esempio: Bocc. Laber. 94: Incomincia, senza ristar mai, a faticare una dolente filza di paternostri, or dall'una mano nell'altra, e dall'altra nell'una trasmutandoli, senza mai dirne uno.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 269: Ed avendo il detto comperato una filza di salciccioni, per metterne su ogni tagliere uno lesso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 114: Filze di perle, e gemme d'ogni sorte.
Esempio: Grazz. Pros. 337: Al collo (del Carnevale), ad uso di vezzo, li pendeva una filza di salsiccia.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 63: Quelle [parole] accozzare, non ammassandole a caso, nè con troppo scoperto studio mettendole in filza.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5, 5: Per tutta questa filza di novelle N'andar le risa a far rider lo nugole.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 429: Filza di novelle, cioè Infilzatura di bugie.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 213: Ed ecco il grippe, l'utero, e la filza Dei dolori di fegato e di milza.
Definiz: § II. In senso particolare, Specie di festone, composto di mortella, alloro, bossolo, e simili, uniti insieme, e che suole appendersi alla porta della chiesa, ove si fa una festa, o per una fune a traverso una via per segno festivo. E in tal senso usasi spesso anche assolutam. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 170: Spiega filze, ed accomoda gli arazzi, E con frasche festoni addoppia e cresce.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 225: Furono queste cose (gli ornamenti della facciata del palazzo Bartolini) tanto biasimate dai Fiorentini con parole, con sonetti, e con appiccarvi filze di frasche, come si fa alle chiese per le feste, dicendosi che aveva più forma di facciata di tempio che di palazzo.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 12, 91: Poi preparano gli archi trionfali Con filze di mortelle e di ginestre.
Esempio: Fag. Rim. 3, 183: E solo un po' di filza [d'alloro] se ne vede A qualche festicciuola senza boria.
Definiz: § III. E per Serie di carte scritte, per lo più concernenti atti pubblici, od anche legali, unite insieme e coperte da una cartapecora o cartone fermato con lacci: detto così perchè anticamente le carte s'infilavano in uno spago o cordicella, che aveva dall'un capo un nodo o un coiattolo, e dall'altro una punta di metallo, come aghetto. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 372: Fece intendere avere a Venezia fatto certe addizioni e dichiarazioni al lodo dato, le quali dispiacquero qui grandemente. La copia ne è in filza.
Esempio: Legg. Band. C. 7, 149: Si conserveranno, e conservarsi dovranno per l'avvenire ed in perpetuo tutti l'instromenti, contratti, quasi contratti, testamenti, codicilli, ultime voluntà ed altri roghi e scritture publiche in filze, in protocolli, o in qual si voglia modo.
Esempio: E Legg. Band. C. 7, 152: Contratti, testamenti, ultime volontà, ed altri roghi e scritture pubbliche come di sopra in protocolli o filze di qual si voglia sorte de' notari morti.
Esempio: Cellin. Vit. 517: Come per un Ricordo copiato da un libro di detto Benvenuto ec., e posto in filza sotto N.° 85.
Esempio: Dav. Tac. 2, 299: Nelli antichi armarj, che ora spolvera Mucciano, sono (non so se l'avete vedute) undici filze d'atti, e tre di lettere.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 114: Abbruciavano i libri e le filze delle carte pubbliche, appartenenti alla Corte.
Definiz: § IV. E per Fila, Ordine, Serie. –
Esempio: Soder. Coltiv. 7: I Turchi e i Greci piantando nelle fosse o buche i magliuoli, ne aggraticciano nel fondo d'esse due o tre insieme, e qualche volta una gran filza, intrecciato l'uno con l'altro; dipoi riempiono la fossa, e cavano fuora il lor capo.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 197: L'esastico, che ha sei ordini di filze di granelli nella spiga, detto orzo mondo,... è ottima sorte d'orzo.
Esempio: Bottar. Dial. 154: Che figura credete voi che avrebbe fatta una filza di finestre in quella forma sciancate?
Definiz: § V. Filza, dicesi a una Specie di cucitura, fatta con punti assai lunghi e radi, per tener fermi due pezzi di panno o stoffa, che poi debbano esser cuciti a buono.
Definiz: § VI. A filze, posto avverbialm. e in senso figurato, vale In buon numero e di seguito. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 35: Che suntuose nozze! Si fan gli sposi a filze; Del re cinquanta figlie Con altrettanti maschi Del suo fratello Egitto?