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1) Dizion. 4° Ed. .
RIUSCIRE,
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RIUSCIRE,
Definiz: che in alcune delle sue voci, forse usate anticamente, e rimase oggi in contado, si supplisce con quelle del verbo RIESCIRE, siccome pure il primitivo USCIRE si vale di alcuna del verbo ESCIRE. Sortire, Avere effetto. Lat. succedere. Gr. συμβαίνειν.
Esempio: Bocc. introd. 41. Senza l'ordine loro rade volte riesce alcuna nostra opera a laudevole fine.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 12. Cominciò a cucire, e ad aspettar quello, a che 'l fatto dovesse riuscire.
Esempio: G. V. 10. 173. 10. Sovente riescono le 'mprese ad altro segno, che non sono cominciate, per lo piacere di Dio.
Esempio: Petr. son. 32. E vedrai riuscir cose leggiadre.
Esempio: Sagg. nat. esp. 152. Nè per molto, che si spesseggiasse con tali osservazioni, ci riuscì mai d'osservare in essa ec.
Esempio: Boez. Varch. 2. 4. Se tutte le cose non riescono loro, come disiderano appunto ec. per qualunche menomissimo caso s'atterrano.
Definiz: §. I. Riuscire, per Divenire. Lat. evadere. Gr. ἀποβαίνειν.
Esempio: Bocc. nov. 100. 33. Quando fuor di casa l'avesse in camicia cacciata, s'avesse sì ad un altro fatto scuotere il pelliccione, che riuscita ne fosse una bella roba.
Esempio: Cas. lett. 23. Mi son rallegrato ec. non tanto per l'esaltazione di casa mia, quanto per lo grandissimo contento, che n'ha preso N. Sig. e per la gloria, ed accrescimento d'onore, che ne dee riuscire a V. M. Cristianiss.
Definiz: §. II. Riuscire, per Isbrigarsi, Spedirsi. Lat. se expedire. Gr. ἑαυτὸν ἀπαλλάτειν.
Esempio: Bocc. nov. 60. 1. Essendo ciascuno della brigata della sua novella riuscito, conobbe Dioneo, che a lui toccava il dover dire.
Definiz: §. III. Riuscire, per Uscir di nuovo; e talora semplicemente per Uscire. Lat. erumpere. Gr. ἐξορμᾶν.
Esempio: Lab. 44. Quantunque l'entrare in questo luogo sia apertissimo a chi vuole entrarci con lascivia, e con mattezza, egli non è così agevole il riuscirne.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. L'acqua ec. corre talora sotto il mare, e talora sotto i monti, e sotto la terra, e poi riesce ne' monti d'Erminia.
Esempio: Cant. Carn. 35. Entravi grave, e soffice riesce.
Esempio: Sagg. nat. esp. 143. Almeno servirà a fare avvertiti gli altri a non mettersi per una strada da non poterne riuscire.
Definiz: §. IV. Riuscire in un luogo, vale Avervi l'esito, Rispondervi.
Esempio: Varch. stor. 9. 220. Abitando in due case contigue, che si poteano dire una sola, riuscendo elleno l'una nell'altra.
Esempio: Fir. disc. an.8. Avevala attaccata appiè d'una finestra, che riusciva sopra l'orto della casa sua.
Definiz: §. V. Riuscirsi d'una cosa, vale Alienarla da se contrattandola, Disfarsene.
Esempio: Borgh. Vesc. Fior. 537. Accortosi il cavaliere, che quella compera passava con poca soddisfazione nell'universale ec. si risolvesse per lo meglio a riuscirsene.
Definiz: §. VI. Riuscir bene, o male, Riuscire a bene, Riuscire a buono, o lieto fine, o simili, vagliono Incoglierne altrui bene, o male, Aver prospero, o contrario esito, fine. Lat. bene, aut male vertere. Gr. πρὸς ἀγαθοῦ, ᾒ πρὸς κακοῦ γίγνεσθαι.
Esempio: G. V. 10. 206. 4. Nota, che sempre è riuscito male al comune di Firenze a far l'imprese isformate.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 6. Chi da diverse cose infestato sia oltre alla speranza riuscito a lieto fine.
Definiz: §. VII. Riuscire, per Venire alla conclusione.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 355. Io non me ne rido, anzi attendo, dove voi vogliate riuscire.