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Dizion. 4° Ed. .
SERA
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SERA.
Definiz: | L'Estrema parte del giorno. Lat. vesper, vespera, serus vesper. Gr.
δείλη. |
Esempio: | Bocc. nov. 93. 7. Quivi in sul far della sera pervenuto, e solo rimaso, non guari
lontano al bel palagio trovò Natan tutto solo. |
Esempio: | Dant. Par. 27. Di quel color, che per lo Sole avverso Nube dipinge da sera, e da
mane, Vid'io allora tutto 'l ciel cosperso. |
Esempio: | Petr. son. 212. Non ti sovvien di quell'ultima sera, Dic'ella, ch'i' lasciai gli
occhi tuoi molli? |
Esempio: | E Petr. 217. La sera desiare, odiar l'aurora Soglion questi
tranquilli, e lieti amanti. |
Esempio: | Boez. Varch. 4. 6. Sempre con volte eguai di tempo adduce Vener la sera ombrosa.
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Esempio: | Dav. Scism. 50. Giunto a sera in Londra cinque miglia lontano, entrò nel palagio
di Vestmonaster. |
Definiz: | §. I. Ultima sera, figuratam. vale Morte. |
Esempio: | Dant. Purg. 1. Questi non vide mai l'ultima sera. |
Esempio: | But. ivi: Non vide mai l'ultima sera, cioè non morì ancora. |
Definiz: | §. II. Per Notte. Lat. nox. Gr. νύξ. |
Esempio: | Bocc. nov. 43. 11. Giovane, che tu con noi ti rimanga per questa sera, n'è caro.
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Esempio: | Ar. Fur. 2. 24. Non cessa cavalcar sera, e di mane, Che si vede apparir la terra
avante. |
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