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GHEZZO
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GHEZZO.
Definiz: Nero, e dicesi de' Mori. Lat. niger, fuscus, maurus.
Esempio: Guitt. Lett. 10. Maggiore ingiuria, ec. a qualunque di voi la minore s'intendesse in dello 'mperadore, di Roma, che se l'Imperadrice nel più vile schiavo ghezzo, brutto, del mondo.
Esempio: Dittam. Gran leofanti, e questi avean castelli Sopra 'l dosso, con ghezzi neri, e strani, E struzzi, e pappagalli, e altri uccelli.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. La quarta schiera fu d'un Bascià ghezzo, Che venne insin dal fin dell'Oriente.
Esempio: E Ciriff. Calv. 3. Primo, e secondo, e terzo manda al piano, E il quarto, e il quinto, e nella schiera giugne Del Bascià ghezzo.
Esempio: Bern. Rim. Dell'uva, che comincia a farsi ghezza (cioè nera)
Esempio: Sod. Colt. 114. Piglisi adunque dell'agresto di viti di tre volte massimamente, o altro di sugo assai, e acerba bene, e non ghezza.
Esempio: Fir. Trinuz. Chi è questa ghezza, che mi chiama? Questo non sapev'io, che in Viterbo fosse more.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 27. La prima schiera guidando cammina Un'Archiloro ghezzo, ch'è gigante.
Definiz: §. Per una Sorta di fungo, che per altro nome è detto Porcino.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Tra' migliori funghi sono i boléti, i ghezzi, le puzzole, ec.
Esempio: E Lib. Cur. Malat. altrove. I boléti son più sottoposti ad esser velenosi, che non sono i ghezzi. Ma se 'l ghezzo è velenoso, cotale veleno è più mortifero di tutti i funghi.