Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BELO
Apri Voce completa

pag.131


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
» BELO
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
BELO.
Definiz: Sost. masc. La voce che manda fuori la pecora, la capra, e simili; più comunemente Belato. –
Esempio: Med. L. Op. 2, 49: Non si sentiva il doloroso belo Della madre, che perde il caro agnello.
Esempio: Mart. L. Op. 68: Il mio gregge e l'altrui si vedea spesso Venirmi attorno, e lassar prati e fonti, E pianger meco in angosciosi beli.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 199: Non mandò fuora mai risposta intelligibile, ma voce aspra e mista fra l'anitrire del cavallo e 'l belo del becco.
Esempio: Salvin. Ciclop. 7: De' figli pargoletti I beli ti desiano, Che tutto il dì si giacciono.
Definiz: § Belo dicesi anche per Pianto, Lamento; ma è voce bassa e da scherzo. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 92: E giunto a casa ringraziando il cielo, Entra in sala, e di posta fa un belo.
Esempio: Not. Malm. 2, 613: Fa un belo; subito comincia a piangere, a belare.