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1) Dizion. 5° Ed. .
GRATO.
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GRATO.
Definiz: Che piace, Che riesce gradevole, accetto all'animo, per la qualità sua; detto di cose tanto fisiche quanto morali. –
Esempio: Dant. Purg. 27: E già, per gli splendori antelucani, Che tanto ai peregrin surgon più grati, Quanto tornando albergan men lontani, Le tenebre fuggian da tutti i lati.
Esempio: E Dant. Parad. 33: Gli occhi da Dio diletti e venerati, Fissi nell'orator, ne dimostraro Quanto i devoti prieghi le son grati.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 273: Le diede ad intendere, che quello servigio, che più si poteva far grato a Dio, si era ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 43: E di mia man le fia più grato il dono, Quando, come ella fu, son donna anch'io.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 3 var.: Grato m'è 'l sonno, e più l'esser di sasso, Mentre che 'l dann' e la vergogna dura.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 345: Intanto ho ricevuto una vostra, la quale m'è stata sommamente grata.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 10: Non posso dirvi quanto mi sia grato quando mi date nuove di voi.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 15: Tacque; e 'l Buglion rispose: oh quanto grato Fora a me che tornasse il cavaliero!
Esempio: E Tass. Lett. 3, 20: A lei sarà facile il mandarmi ogni cosa, a me grato il riceverla.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 217: Niun'altra cosa è di maggior forza per farci riuscir grato alcun paese, che l'esserci quello patria.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 257: Fu questo artefice uomo di bello e gioviale aspetto, di costumi amorevoli e di grata e sollazzevole conversazione.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 18: Non ha pompe la città giuliva Che sian grate al tuo core.
Definiz: § I. E detto di persona. –
Esempio: S. Antonin. Lett. 135: Ma il terzo [talento] non si truova se non nei buoni, cioè la grazia che fa a Dio grata la persona.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 33: Perchè quel benigno favor del cielo, quasi al suo dispetto i guida più alto che essi non desiderano, e fagli non solamente grati, ma ammirabili, a tutto il mondo.
Esempio: E Castigl. Corteg. V. 122: Deesi ancora aver rispetto a quei che sono universalmente grati ed amati da ognuno e potenti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 18: Grato era al re, più grato era alla figlia Quel cavallier, chiamato Arïodante.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 8, 57: E così cominciò la dura sorte Tra quelle che più grate eran di faccia.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 1: Or vegno a' tuoi richiami: ed ogni emenda Son pronto a far, che grato a te mi renda.
Esempio: E Lett. 3, 25: Scrivetemi quel che si faccia de' miei dialoghi;... ne' quali pensava di farmi grato a qualc'altro amico.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 28: Il Signor mio, A cui pensava d'esser cosi grato, Ogni altro sollevare ebbe in desio, Che me, il qual sempre voleva al suo lato.
Definiz: § II. E per Che fa gradevole impressione nei sensi, o in alcuno dei sensi, riferito anche ad animali. –
Esempio: Med. L. Op. 4, 85: Le lacche buone, le falci di dietro diritte, piccola coda, mantello che sia grato agli occhi con qualche buon segno, come sarebbe un cavallo verbi grazia tutto morello col piè di dietro sinistro tutto balzano, e un poco di stella in fronte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 34: La fonte discorrea per mezzo un prato, D'arbori antiqui e di bell'ombre adorno, Ch'i vïandanti col mormorio grato A ber invita e a far seco soggiorno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 108: Spelunca opaca e di fredde ombre grata.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 80: Ne la man destra il corno d'Amaltea Sculto avea lor l'ingenïoso mastro, Onde con grato marmare cadea L'acqua di fuore in vaso d'alabastro.
Esempio: Rinucc. O. Poes. 217: Zeffiro torna, e di soavi odori L'aer fa grato, e 'l piè discioglie all'onde.
Esempio: Ricett. fior. 120: Gli ridurremo a lattovari grati e piacevoli al gusto.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 251: Ha [il rapaccio] il fiore di color di loto, e di suavissimo odore, alle pecchie grato, e come è sfiorito, allora è maturo.
Esempio: Menz. Sat. 3: Su via.... pascete i prati Del vostro Pindo, e l'Eliconie rive Dieno al vostro palato umor sì grati.
Definiz: § III. E per Benigno, Cortese, Amorevole, Affettuoso; detto di atti o parole. –
Esempio: Machiav. Leg. Com. 3, 159: Udì Sua Beatitudine me prima, e poi la istruzione attentamente e lietamente: dipoi replicò, dopo qualche parola grata, parergli considerato bene ciocchè aveva udito, che vostre Signorie temessino di tre cose.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 1: Ma più de l'altre una virtù m'ha tratto, A cui col core e con la lingua applaudo; Che s'ognun trova in voi ben grata udienza, Non vi trova però facil credenza.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 21: Com'egli mi vide, fattomi una grata accoglienza, e mostromi ec.