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FORAME
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FORAME.
Definiz: Buco piccolo. Lat. foramen. Gr. τρῆμα.
Esempio: Cr. 4. 44. 1. Prendi la vitalba colle sue radici, e sotto la botte poni le radici sotterra, sicchè elle vengano diritto al forame della botte.
Esempio: E Cr. 9. 95. 4. I forami grandi, verso 'l verno, di cera (le pecchie) riturano.
Esempio: Virg. Eneid. M. Vengono al luogo, dove sono certi forami, o altrettante boci, risponsi della Sibilla.
Esempio: Volg. Ras. Quando la pupilla, cioè il forame, che è nel nero dell'occhio, a tanto appare, che si allarghi.
Esempio: E Volg. Ras. altrove: I forami del naso, andando in su, in due si dividono.
Definiz: §. I. Forame, oggi comunemente si dice il Buco del culo. E talora si prende per Tutto il culo. Lat. anus, podex. Gr. πρωκτός.
Esempio: Burch. 1. 102. Non hai danari? grattati il forame.
Esempio: Malm. 6. 27. Ti gratterai, dic'ella, nel forame, Perch'io non ho quì roba da gabella.
Definiz: §. II. Forame per Finestra, Apertura. Lat. fenestra. Gr. θυρίς.
Esempio: Dant. Inf. 27. Così per non aver via, nè forame Dal principio del fuoco in suo linguaggio Si convertivan la parole grame.
Esempio: E Dan. Inf. 33. Breve pertugio dentro dalla muda ec. M'avea mostrato per lo suo forame Più lune già.