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1) Dizion. 5° Ed. .
GUSTO.
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GUSTO.
Definiz: Sost. masc. Uno dei cinque sensi, ed è quello per mezzo del quale si percepisce il sapore.
Dal lat. gustus. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 231: Alcun d'acqua o di foco il gusto e 'l tatto Acquetan, cose d'ogni dolzor prive.
Esempio: Bocc. Laber. 80: Se.... è vero.... che quello membro, il quale l'animal bruto.... più esercita, sia più piacevole al gusto, e più sano allo stomaco, niuno boccone ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 444: E se così va o seguita l'amore lo diletto pur del sentimento del gusto, ed allora si cagiona la gola.
Esempio: Bern. Orl. 44, 60: Dalla radice stilla un'acqua chiara, Al gusto dolce, al cor malvagia e amara.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 523: I poveri usano di mangiare tali animali; i ricchi di rado ne mangiano, perchè.... fanno fastidio al gusto.
Esempio: Domen. Plin. 332: Io credo che tutti abbiano ancora il senso del gusto. E perchè appetiscono essi (gli animali) chi un sapore e chi uno altro?
Esempio: Red. Lett. 1, 141: Ah, ah, non son io un gentile spirito, mentre mi vaglio delle finezze della lingua toscana, favellando delle delizie provate dalla mia lingua nel gustar la salsiccia, giacchè nella lingua, secondo l'opinione de' moderni notomisti, e particolarmente del mio Bellini, sta collocato l'organo del gusto?
Esempio: Capp. Econ. 396: Le feste era costume generale, e tuttavia frequente, comprare il baccalà invece della carne, perchè una maggior quantità costa minor prezzo, e perchè al gusto più saporito.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 237: Ch' io, per me, non vorrei, se d'eccellente Nettare ho copia, che turbasse altr'esca Il delicato gusto di mia mente.
Definiz: § II. Per L'atto del gustare, ed altresì per Assaggio, Assaporamento. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Colui che da sinistra le s'aggiusta, È il Padre, per lo cui ardito gusto L'umana specie tanto amaro gusta.
Esempio: Montecchiell. Teol. Mist. volg. M. 56 t.: E poi quando quella cosa s'assaggia, lascia più ampia e più certa cognizione per esso assaggiamento che non era quella cognizione che andava innanzi al gusto; così in queste cose in uno medesimo modo s'intende.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 508: Lo cibo medicinale si sente al primo gusto amaro.
Definiz: § III. Figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi, quando sarà digesta.
Esempio: Petr. Rim. 1, 309: L'alma nudrita sempre in doglie, e 'n pene,... Contra 'l doppio piacer sì inferma fue; Ch'al gusto sol del disusato bene, Tremando or di paura, or di speranza D'abbandonarmi fu spesso intra due.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 154: Oh beata casa così fundata, di vita eterna esemplo, arra, radice, gusto e cominciamento.
Definiz: § IV. E per Sensazione piacevole che alcuno prova mangiando, bevendo o sorbendo, checchessia. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 10: Per questi sensi dunque entrano le cose di fuori, o che si veggono, o che si odono, o che si odorano, o che danno gusto o disgusto al palato.
Definiz: § V. In locuz. figur., figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 71: E s'i' ho alcun dolce, è dopo tanti amari, Chè per disdegno il gusto si dilegua.
Definiz: § VI. E altresì per Sapore. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 139: Sono trenta anni che io venni qui, e non ho saputo nè veduto che sia gusto di pane.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 523: I poveri usano di mangiare tal animali, i ricchi di rado ne mangiano, perchè hanno cattivo gusto, e fanno fastidio ec.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 42: Brillano alcuni l'avena, e, brillata, la cuocono con il brodo delle carni grasse, e fa buon gusto.
Esempio: Cocch. Cons. med. 2, 217: Si sente.... nel masticarli.... un leggero gusto di muffato.
Esempio: E Cocch. Cons. med. 2, 220: Se io non avessi altro pane, non avrei la minima difficoltà di cibarmi di quello, che avesse un soffribile gusto di buca o tanfo.
Definiz: § VII. Vale anche Voglia di cibo, Desiderio di mangiare; ed altresì, in senso più ristretto, Voglia d'un dato cibo o di una data vivanda a preferenza di altro cibo o di altra bevanda. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 26: Nè posa dì nè notte: il sonno lunge Fugge col gusto, e mai non si raccoglie.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 6: Poi piagne, e dice ch'ha le rene rotte, E ch'ha perduto il gusto e l'appetito.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 239: Per ch'il cibo cangiar risveglia il gusto.
Esempio: Grazz. Pros. 14: La quale, riavuto il gusto, quella volta mangiò da sana e bevve da malata.
Esempio: Buonarr. Tanc. 3, 2: Amor m'ha messo 'n un gran pensatoio, Tal ch'io n'ho perso 'l gusto e 'l lagorare.
Esempio: Rondin. F. Relaz. 162: Venuta l'ora del desinare, il governatore col compagno andava attorno, e vedendo qualche svogliato, o pel vomito o per la gravezza del male, domandava di che cosa avrebbe gusto.
Esempio: Not. Malm. 2, 565: Appetito.... quando è detto assolutamente e senza aggiunta, vuol dire fame o voglia o gusto di mangiare.
Definiz: § VIII. Figuratam., per Desiderio, Voglia. –
Esempio: Dant. Inf. 13: L'animo mio, per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto.
Esempio: Segner. Op. 1, 805: Pratica.... per confortarsi generalmente a patir tutte quelle cose, le quali accadano contro del nostro gusto.
Definiz: § IX. Per Piacimento, Talento, Arbitrio. –
Esempio: Tass. Lett. 4, 142: In tutto questo tempo sono vissuto a gusto d'altri.
Definiz: § X. Si usò per Piacere sensuale. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 60: Per tutto questo non invanio in lei la favilla d'amore, anzi per atti esperti poi più gravi incendj concepette, che 'l peccato di prima commesso. Questo è quello gusto, che con tanto diletto inganna li amatori, il quale ec.
Definiz: § XI. Per Diletto, ed altresì Piacere, Sodisfazione, Gradimento; onde Essere di gusto ad alcuno una cosa, vale Piacergli, Andargli a genio. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 258: Par.... che non.... debbiate andare.... senza licenza di N. S.; perchè la prima cosa, ingelosite gl'imperiali.... Ma se non vi curate di loro, più che tanto, pensate con che gusto s'abbia a sentire dal Duca di Fiorenza per la pratica di Salviati, e se facendo profession d'amico di quel signore, è ben che lo mettiate in diffidenza.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 157: Conchiuse: che si pigliasse una via di mezzo; che senza mettere la repubblica in pericolo veruno per qualunqua innovazione, si desse qualche gusto di cerimonie a Clemente.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 78: Quella infinita bontà, che sempre dà nuovi gusti e contenti, sì in cielo a' santi, sì in terra a' giusti, ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 140: Ma io, lasciate queste [utilità] da banda, avrei più guato d'intender che l'alleggerimento [de' travamenti] si faccia secondo le proporzioni assegnate.
Esempio: Falcon. Lett. Dat.: Veddi con mio gran gusto un marmo, dove si vedono due uomini tengono un cavallo per uno.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 1: Vorrei che mi dicesse un di costoro, Che giostran tutta notte per le vie, Che gusto v'è.
Esempio: Red. Lett. 2, 7: Vado rintracciando tra' miei scartafacci alcune cose notate in diversi tempi per le Origini della Lingua Toscana. Quando sieno per esser di suo gusto, ogni volta che comanderà gliele trasmetterò.
Esempio: Forteguerr. Cap. 240: Umil tuguro Era tutta la sua delizia e gusto.
Esempio: Bottar. Dion. Ambiz. 137: È un ministero che ci divide fra la preghiera e le sollecitudini: che ci addossa un obbligo essenziale di conservare il gusto del ritiro e nel raccoglimento in mezzo alle cure e agli imbarazzi, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 33: Son gusti veramente sciocchi Il prenderlo (il tabacco) per via, se tira vento, Per dare altrui la polvere negli occhi.
Definiz: § XII. E riferito a persona. –
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 59: Io ancora ebbi ventura di conoscere tanto uomo (san Malachia).... Ed egli scambievolmente mostrò di me peccatore alcun gusto, e mi amò caramente.
Definiz: § XIII. Gusto si usò anche per Retto sentimento, Conoscenza vera, Coscienza, di alcuna cosa, o delle cose. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 148: Per le quali tutte cose manifestamente per chiunche aveva giudicio o gusto alcuno si conosceva sua intenzione.
Esempio: E Rinucc. F. Ricord. 149: Dal quale pericolo lo altissimo Dio per sua grazia ne ha liberati, se i cittadini saranno savj, di che si dubita per lo esser la più parte corrotti, e per lunga servitù degenerati, e avere perduto il gusto della libertà e d'ogni buono e onesto vivere.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 228: Al cui retto giudicio debbono prestar fede coloro che come non ancor virtuosi, non possono del vero bene avere gusto, sì come parimente non può un infermo del corpo conoscere il cibo che veramente sia dolce.
Definiz: § XIV. Gusto vale altresì Maniera di sentire, di giudicare, di fare, via via secondo le qualità e disposizioni intellettuali e morali di un dato popolo in un dato tempo. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 25: Conosco quanto questa opinione sia diversa dal gusto degli uomini;... ma si convengono bene a Cesare deliberazioni estraordinarie e singolari.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 23: E bisogna lasciare il buono e il giusto, Seguendo il mondo e il suo cattivo gusto.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 72: Se il gusto si affina, il core in moto Col folgore porrassi e col tremoto.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 42: I gusti si succedono a misura Che variano i bisogni della gente.
Definiz: § XV. E più particolarmente dicesi Gusto, Quel sentimento del bello e del conveniente, che è accompagnato da discernimento, e che serve di guida o di regola nelle cose dell'arte. E dicesi ancora per Conoscimento e sentimento delle cose della natura. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 253: Molto diletta al gusto intero e sano L'opra della prima arte, che n'assembra I volti, e gli atti, ec.
Esempio: Cellin. Pros. 41: Io credo per certo che quelli uomini che faranno questa professione del gioiellare, se quelli aranno disegno o gusto di buon disegno, mai faranno nessuno dei detti inconvenienti.
Esempio: Tass. Lett. 1, 177: Io spero per me stesso di ridurre il mio poema in buono stato; e tali sono i miglioramenti che di giorno in giorno vo facendo, che poco avrà fors'egli a temere i giudicj de' più severi critici, purchè la severità loro sia gusto de l'intelletto, e non gusto contaminato da la volontà.
Esempio: E Tass. Lett. 1, 200: Ne la favola e negli episodj, mentre ho proccurato di dilettar altrui, non ho talora interamente sodisfatto a me stesso, che sono di gusto severo anzi che no.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 72, 2: Fatta senza gusto, usiamo di chiamar quell'opera, nella quale poco o culla si riconosce de' buoni precetti, dell'arte.
Esempio: Magal. Lett. At. 158: Giustamente se n'allarmarono quegli che avevano fatto il gusto sulla lettura de' Padri.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 380: S'avvezzò ad avere tralle mani autori buoni, e a nutrir l'ingegno di buone cose, formando il gusto sovra modelli perfetti.
Esempio: Zanott. F. M. Forz. attratt. 30: Un monaco Benedettino, molto dotto e di ottimo gusto nelle lettere, il quale avea visitate tutte le biblioteche della Francia e della Germania per emendare una parentesi di san Cipriano, venne, per lo stesso fine, nel mio villaggio di S. Clou a vedere alcuni codici antichi, che qui si conservano.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. Pref. 11: Certi pittori di gran nome, che con una quasi legislazione nuova diedero all'arte altro tuono, stanno a capo di ogni periodo; e il loro stile si descrive distesamente; giacchè dal loro esempio dipende il gusto dominante e caratteristico di quel tempo.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 523: E perciocchè mancano i buoni lettori, però difettano i buoni scrittori; quando le due cose sono correlative e la lettura ben fatta è la cote, a cui si lima il gusto, si affina il giudizio, si aguzza l'ingegno, e donde rampolla il maggior capo delle dottrine.
Esempio: >Capp Lez. 265: Tra' quali mi sembrano aver colto il segno.... Agnolo Firenzuola nelle novelle e nella versione d'Apuleio,... e quantunque non toscano, ma de' nostri studioso unicamente e squisito per il gusto, il Caro nelle lettere ed in quella versione dell'Eneide, la quale ec.
Definiz: § XVI. Quindi Buon gusto dicesi Il sentimento squisito che alcuno ha rispetto a cose di arte; e il suo contrario è Cattivo gusto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 26: Non fu sì santo nè benigno Augusto, Come la tuba di Virgilio suona. L'aver avuto in poesia buon gusto La proscrizione iniqua gli perdona.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 27: Il buon gusto è sì raro, Ch'a forza al vulgo cede, Allor che dentro di sè stesso gode.
Esempio: Segn. A. Mem. Viagg. Fest. 93: Ben si riconosce che cominciava allora nell'intendimento di Arnolfo a rifiorire il buon gusto di tali materie [architettoniche], che poi dagli ingegni fiorenti suoi allievi e da' seguaci della sua scuola si vede inalzato all'intera perfezione.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 327: Il troppo morato ancora dispiacque al buon gusto del Firenzuola.
Esempio: E Salvin. Disc. 1, 359: L'esercizio, e 'l maneggio di qualche arte o scienza fa conoscere tante difficultà che.... il formarne regole universali è pericolosissimo; molto avendovi che fare il buon gusto, che è regola delle regole.
Definiz: § XVII. Gusto e Buon gusto, si applicano anche alle opere d'arte, nelle quali l'autore abbia seguite le regole del bello, ed abbiano grazia, eleganza, garbo, e simili. –
Esempio: Baldin. Vocab Dis. 72, 1: I nostri artefici dicono, di gusto o di buon gusto fatta quella pittura, disegno, o simile, la quale, non solo non apparisca fatta con istento e fatica, ma che accompagnata con una facilità e franchezza d'operare, dimostri avere in sè tutte quelle leggiadrie e tutte quelle qualità più belle, che le à voluto dar l'artefice; il che allora avviene, quando egli s'è apposto (come noi sogliamo dire) alla prima, ed alla bella idea e genio di cui la mano fervorosa à con gran facilità obbedito.
Esempio: E Baldin. Vocab Dis. 72, 2: Diciamo anche fatta di buon gusto quell'opera, che più esprime delle buone leggi e regole dell'arte, siccome al contrario diciamo di cattivo gusto.
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 1, 27: Se alcun trattatello sulla scienza del costume, ancora che del miglior gusto non sia, o della maggiore raffinatezza (lasciate da parte le dissipite cose) esce alla luce del mondo, avidamente l'abbracciamo.
Definiz: § XVIII. Vale anche Maniera, Modo, di operare, nelle arti; Stile. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 72, 2: Usasi ancora dire la tal pittura è fatta del gusto di Raffaello o di Tiziano etc. a pittura, nella quale l'artefice s'è sforzato all'imitazione del modo d'operare di quel maestro.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 210: Col trarre continuamente profitto dal leggerli (gli scrittori maestri) e rileggerli, e riscegliendo quelle frasi che anche col nostro tempo s'accordano, e alla lingua d'ora non si disdicono, o tra quelle che sono in voga, come gioie e stelle, innestando a tempo e con discernimento alcuna del gusto antico, formeremo una maniera, ec.
Definiz: § XIX. Buon gusto, o simile, si usò figuratam. per L'uomo stesso che abbia buon gusto; che oggi dicesi familiarmente Buongustaio. –
Esempio: Car. Apol. 37: Non si truovano di finissimi gusti, che non assaporano i poponi? e che non beono vino? e di perfettissimi odorati, che abboniscono le rose?
Esempio: Deput. Decam. 120: La lezione proposta, quantunque non così piana, nè tanto facile,... crediamo pure che sia per parere a' buon gusti più ingegnosa e meglio accomodata al luogo ed alla persona.
Definiz: § XX. Di gusto, posto avverbialm., e usato col verbo Mangiare di gusto, o simile, vale Con appetito e con piacere.
Definiz: § XXI. E in senso figurato, vale Di buona voglia, Alacremente e volentieri. – Per esempio diciamo:
Esempio: Esempio del CompilatoreQuel giovine lavora proprio di gusto.
Definiz: § XXII. Di questo gusto, posto avverbialm., massime co' verbi Andaredi questo gusto, Procedere di questo gusto, e simili, vale In questo bel modo, In questa bella maniera; ma usasi solo ironicamente.
Definiz: § XXIII. Per gusto, posto avverbialm., vale A fine di procurarsi piacere, Sodisfazione, Per piacere, Per diletto. –
Esempio: Capp. Econ. 417: I Parigini oziosi i giorni di festa, andavano per gusto a sentirli (i Sansimoniani).
Definiz: § XXIV. Per gusto, pure ironicam., vale anche Per solo capriccio, e con più grave senso, Per malo animo.
Definiz: § XXV. Sul gusto, in costrutto con la prep. Di reggente un sostantivo, è maniera denotante rassomiglianza o conformità della cosa di cui si parla col termine indicato dal compimento, ed equivale a Dello stesso genere, Della stessa foggia. – Così diciamo per esempio:
Esempio: Esempio del CompilatoreVoglio farmi un vestito sul gusto di quello del signor Pietro.
Definiz: § XXVI. Andare a gusto, detto di cibi, o bevande, vale Piacere, Essere o Riuscire grato al gusto. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Le medicine dolci non vanno loro a gusto.
Esempio: Grazz. Pros. 349: A gl'infermi non è concesso mangiar d'ogni cosa, e non possono.... mangiar di quello che andrebbe loro a gusto.
Definiz: § XXVII. E figuratam., per Esser gradito, Piacere, e simili. –
Esempio: Machiav. Comm. 328: Disponti pure a fare il voler mio, Nè pensar che mai più povera sia; Veste, danari, e quel che ti va a gusto Arai, prima che aperta abbi la bocca.
Esempio: Bern. Orl. 32, 66: Maggiore è ben Orlando e più robusto, Ma a quella donna non andava a gusto.
Esempio: E Bern. Rim. burl. V. 16: Però, s'alcuna volta c'interviene Cosa ch'a gusto non ci vadia troppo, Bisogna torsi alfin quel che ne viene.
Definiz: § XXVIII. Avere gusto, un gran gusto, un gusto matto a checchessia, o di checchessia, Provare, gusto, un gran gusto, un gusto matto, e simili, a checchessia, o di checchessia, vale Compiacersene, Provarvi piacere, diletto. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 50: Quando la verità apre la strada per giustificare la prima condotta di un uomo, che seppe farsi così grande con le proprie azioni, ci par dovere il rendergli giustizia, e aver gusto che sia il più certo quello che è il più decoroso per lui.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 70: Ad ogni evento infino all'ultim'atto Provano i pipistrelli un gusto matto.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 303: Lei dunque aveva gusto.... Agli urli, alle sassate dei ragazzi, Che facevan d'accordo coi vetraj?
Definiz: § XXIX. Averci gusto, Averci un gran gusto, Averci un gusto matto, usato assolutam., sono maniere che valgono Sentire piacere, o grandissimo piacere, di cosa, spesso non buona, che intervenga ad alcuno. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 31: Giusto o ingiusto Fosse l'elogio, so che c'ebbi gusto.
Esempio: E 189: Crediatemi che c'ebbi un gusto matto!
Definiz: § XXX. Cavarsi il gusto di far checchessia, Levarsi, e simili, il gusto di far checchessia, vale Sodisfare, Appagare, pienamente quella voglia, quel desiderio. –
Esempio: Capp. Lez. 258: Trovandomi fatta questa seconda lezione.... chiesi al Vieusseux che me la stampasse subito,... ma solamente perchè mi desse occasione ad apporvi in fine quella nota, dove io mi cavavo il gusto di dire allo Zaiotti che di lui non volevo sapere per nulla.
Definiz: § XXXI. Dar gusto, vale Far piacere, Procurare diletto. –
Esempio: Tass. Lett. 3, 15: Perchè questa mia non venga senza qualche cosa che possa darle gusto, le mando un madrigale, in cui è descritta una caccia amorosa.
Esempio: Red. Lett. 1, 84: Ma senta V. S. una bella curiosità, la quale io mi accorsi che dette gusto anche al signor Redi.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 18: Per dar gusto al padron mi tocca a correre.
Definiz: § XXXII. Dar gusto, parlandosi d'ingredienti o simili, e riferito a vivanda o bevanda, vale Darle grato e piacevole sapore, ed altresì Render gustoso o più gustoso. –
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 877: Chi cerca il latte, ove fiorisca il timo, Ove verdeggie il citiso, ove abbonde D'alcun salso sapor erba odorata, Dia loro (alle gregge) il pasco, chè da questi viene Maggior la sete, e grazïoso e vago D'un insolito sal dà gusto al latte.
Definiz: § XXXIII. Essere un gusto a far checchessia, vale Esser cosa piacevole, gradevole, a farlo. –
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 12, 55: Era un gusto a veder ormai due porte Aperte e spalancate, e niuno ardisce D'entrarvi per paura della morte.
Definiz: § XXXIV. Essere una cosa o una persona nel gusto ad alcuno, trovasi per Piacergli. –
Esempio: Frescobald. M. Rim. 89: Dunque sievi, nel gusto [la giustizia]; Però che questa ispegne ogni malizia.
Definiz: § XXXV. Incontrare il gusto d'alcuno, dicesi per Conseguire la sua approvazione, Riuscirgli accetto, grato, in checchessia. –
Esempio: Crusc. Vocab. III. Proem. 19: Non senza speranza che anche questa nuova nostra applicazione sia per incontrare il gusto de' lettori.
Esempio: Red. Lett. 1, 44: Non so se avrò incontrato il gusto di V. S. illustrissima.
Definiz: § XXXVI. Prendere gusto, o il gusto, di checchessia o nel far checchessia, Pigliare gusto, o il gusto, di checchessia o nel far checchessia, e Prendersi gusto, o il gusto, di checchessia o nel far checchessia, Pigliarsi, gusto, o il gusto, di checchessia o nel far checchessia, vale Provarne Sodisfazione, Averci piacere, Dilettarsene. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 186: Ho inteso per la gratissima sua quanto passa sin ora in proposito della lettera mia circa le macchie solari, di che mi prendo gusto.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 2, 60: Del gusto poi, che io fussi per prendermi nel leggere li dodici argomenti, me ne dà buona caparra quel solo che, ec.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 2, 65: Ho preso gusto particolare del suo discorso.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 35: Se si praticasse così, fino da giovanetti si avvezzerebbero i possessori a prender gusto alla cultura de' terreni.
Esempio: Capp. Lez. 274: Ma quando Buonaparte se ne fu ito, e senza lui non si veniva più a capo di nulla, gli uomini allora dissero: che s'ha egli a fare? pensiamo. E si diedero a pensare. E vi pigliarono gusto.
Definiz: § XXXVII. Pigliarsi il gusto di far checchessia, vale Fare checchessia per sodisfare il proprio desiderio, la propria voglia.
Definiz: § XXXVIII. De' gusti non si disputa, o non se ne può disputare; dicesi a modo di sentenza, ed è di chiaro significato. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 398: Anche i capponi, e' piccion grossi ènno buoni e belli, e più se ghi ènno grassi: e pure, se si dà in uno a il quale non piaccino, non può vedegghi, nè piatigghi: de' gusti non se ne può dispu tare. A. Questi sarebbon gusti guasti davvero.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 362: O falsi o giusti, A niuno è dato il disputar dei gusti.
Definiz: § XXXIX. Tante bocche, tanti gusti. –
V. Bocca, § XCV.
Definiz: § XL. Tutti i gusti son gusti; proverbio che si usa a significare che non approviamo il gusto o l'opinione di alcuno, rispetto a checchessia, reputandoli stravaganti. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 362: Tutti i gusti son gusti, e o falsi o giusti, A niuno è dato il disputar dei gusti.
Definiz: § XLI. Che gusto! Che bel gusto! Bel gusto! Sono maniere comunemente usate a guisa di esclamazione, per disapprovare quel che uno faccia, o dica di voler fare, fuor d'ogni ragione. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 306: Che bel gusto! bel diletto Di sentirmi steso in letto Far degli urli:... E veder me fra i dolori, ec.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 228: Bel gusto predicare ai cavoli! A chi vuoi far la predica? ai Signori Che si rivoltan come tanti diavoli?