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Dizion. 4° Ed. .
CALAMAIO.
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CALAMAIO.
Definiz: | Quel vasetto, dove tenghiamo lo 'nchiostro, e intinghiamo la penna per iscrivere. Lat. atramentarium. Gr. μελανοδοχεῖον.
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Esempio: | Zibald. Togli la carta, e 'l calamaio, e scrivi, com'io ti dirò. |
Esempio: | Vit. Plut. Eumenio seguiva portando il calamaio, e la tavola da scrivere.
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Esempio: | Bern. Orl. 1. 7. 17. E attaccato sel lega al gallone; Par proprio, ch'abbia un
calamaio allato. |
Definiz: | §. I. A penna, e calamaio, posto avverbialm. dicesi del far de' conti, e vale
Puntualmente, Squisitamente. Lat. ex amussim. Gr. κανονικῶς. |
Esempio: | Libr. Son. 112. Quanti cuiussi va in un uom ben dotto Fa' la ragione a penna, e
calamaio. |
Definiz: | §. II. Calamaio è anche nome d'un Pesce noto, che ha in se un certo liquor simile allo 'nchiostro. Lat.
loligo, sepia. Gr. σηπία. |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. I pesci immondi sono quegli, che non hanno scaglie, come il
polpo, il calamaio, e molti altri. |
Esempio: | Red. Oss. an. 169. Sette canali, o sacchi, o borse colla bocca aperta, e sciolta
si mirano dentro al ventre del pesce seppia femmina, volgarmente detta pesce calamaio, ma nel ventre de' calamaj maschi
cinque soli di quei canali, o sacchi si truovano. |
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