Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
TIMIDO
Apri Voce completa

pag.77


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» TIMIDO
TIMIDO.
Definiz: Add. Che teme agevolmente, e per poco. Lat. timidus, pavidus, meticulosus. Gr. φοβερός, δειλός, ἄτολμος.
Esempio: Bocc. nov. 89. 3. Ci ha fatte ne' corpi dilicate, e morbide, negli animi timide, e paurose.
Esempio: Petr. cap. 3. Timida ardita vita degli amanti.
Definiz: §. I. Per Oppresso da timore, Impaurito.
Esempio: Bocc. nov. 17. 11. Trovò la gentil giovane ec. sotto il becco della proda della nave tutta timida star nascosa.
Esempio: E Bocc. nov. 48. 11. Tutto timido divenuto, e quasi non avendo pelo addosso, che arricciato non fosse.
Esempio: E Bocc. nov. 82. 13. La giovane vergognosa, e timida, siccome colpevole, non sapeva che si rispondere.
Esempio: Amet. 50. Io non usata di così fatte boci, timida, dubitando di peggio, cominciai a tremare come il mobile giunco mosso dalle soavi aure.
Esempio: Dant. Inf. 17. Allor fu' io più timido allo scoscio, Perocch'i' vidi fuochi, e sentíi pianti.
Esempio: Ovid. Pist. 9. La qual cosa poichè pervenne a' miei timidi orecchi, il mio petto è stato sanza anima.
Definiz: §. II. Per Formidabile, Che impone timore.
Esempio: Amet. 71. Tutto il cerchio ripieno di popolo possente, e timido a tutto il mondo.